sabato 13 dicembre 2008

Vaticano: sì alla procreazione assistita se rispetta la morale (Izzo)


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Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo:

VATICANO: SI' A PROCREAZIONE ASSISTITA SE RISPETTA MORALE, NO A CONGELAMENTO, CLONAZIONE E IBRIDAZIONE

(AGI) - CdV, 12 dic.

(di Salvatore Izzo)

L'inviolabilita' dell'embrione in quanto persona e' ribadita con forza nell'Istruzione pubblicata dalla Congregazione per la Dottrina della Fede per aggiornare dopo 21 anni il documento "Donum Vitae" che chiudeva ad ogni forma di procreazione assistita.
Oggi, invece, la Chiesa ritiene sia possibile un intervento medico in questo ambito, purche' rispettoso della dignita' della persona in quanto mirato "ad aiutare l'atto coniugale sia per facilitare il compimento, sia per consentirgli di raggiungere il suo fine, una volta che sia stato normalmente compiuto".
Dunque il ricorso alla Gamet Interfollopian Transfer che preleva il seme maschile dopo un rapporto tra i coniugi per veicolarlo, previa preparazione, nelle vie genitali femminili in modo che la fecondazione avvenga all'interno della donna, il documento pubblicato oggi lo considera lecito. Invece resta immorale il ricorso alle tecniche di fecondazione artificiale extracorporea (la Fivet e la Icsi) perche' con queste metodiche il figlio, anche se all'interno di una coppia sposata, e' di fatto un "prodotto" che "puo' essere manipolato, selezionato, scartato".
A maggior ragione, per l'Istruzione "Dignitatis personae", la clonazione e' "intrinsecamente illecita, in quanto intende dare origine ad un nuovo essere umano senza connessione con l'atto di reciproca donazione tra due coniugi e, piu' radicalmente, senza legame alcuno con la sessualita'".
Per l'ex Sant'Uffizio, "tale circostanza da' luogo ad abusi e a manipolazioni gravemente lesive della dignita' umana". Inoltre, prosegue il testo, quella a scopo riproduttivo "imporrebbe al soggetto clonato un patrimonio genetico preordinato, sottoponendolo di fatto - afferma il documento - ad una forma di schiavitu' biologica dalla quale difficilmente potrebbe affrancarsi.
Il fatto che una persona si arroghi il diritto di determinare arbitrariamente le caratteristiche genetiche di un'altra persona, rappresenta una grave offesa alla dignita' di quest'ultima e all'uguaglianza fondamentale tra gli uomini".
Quanto alla clonazione terapeutica, il documento ricorda che "creare embrioni con il proposito di distruggerli, anche se con l'intenzione di aiutare i malati, e' del tutto incompatibile con la dignita' umana, perche' fa dell'esistenza di un essere umano, pur allo stadio embrionale, niente di piu' che uno strumento da usare e distruggere.
E' gravemente immorale sacrificare una vita umana per una finalita' terapeutica". Con la stessa motivazione sono condannate dalla Chiesa le ricerche con le staminali embrionali, anche se prodotte in Paesi dove e' consentito estrarle. Il documento denuncia pure lo sconfinamento della contraccezione a pratica abortiva, indicando la pillola del giorno dopo e la spirale come metodiche immorali, sia pure non direttamente finalizzate all'aborto come la RU486.
L'attribuzione all'embrione dello statuto di persona motiva anche la rinnovata condanna della "crioconservazione degli embrioni" e della "diagnosi pre-impiantatoria", che per il documento "e' espressione di quella mentalita' eugenetica che accetta l'aborto selettivo per impedire la nascita di bambini affetti da vari tipi di anomali".
"Se in altri tempi, pur accettando in generale il concetto e le esigenze della dignita' umana, veniva praticata la discriminazione per motivi di razza, religione o condizione sociale, oggi - si legge nel testo - si assiste ad una non meno grave ed ingiusta discriminazione che porta a non riconoscere lo statuto etico e giuridico di esseri umani affetti da gravi patologie e disabilita'".
"Tale discriminazione - sostiene la Congregazione della Dottrina della Fede - e' immorale e percio' dovrebbe essere considerata giuridicamente inaccetabile, cosi' come e' doversoso eliminare le barriere culturali, economiche e sociali, che minano il pieno riconoscimento e la tutela delle persone disabili e malate". Tra l'altro, come ha ricordato nella conferenza stampa di presentazione la bioeticista Maria Luisa Di Pietro, il problema che rende di fatto impraticabile anche l'adozione degli embrioni congelati riguarda l'illiceita' di una diagnosi preimpianto che sarebbe ritenuta necessaria da qualunque donna decidesse di portare alla vita un embrione congelato, condizione che rappresenta quindi "una strada senza uscita, un vicolo cieco".
Il documento "apre" pero' alla crioconservazione degli ovociti non fecondati e come ha sottolineato ai giornalisti il presidente dell'Accademia della Vita, mons. Rino Fisichella, "affronta il tema della manipolazione genetica che in molti casi ormai ha tutte le caratteristiche per essere definita eugenetica e, pertanto, intrinsecamente immorale".
Infine, l'Istruzione definisce "illecita qualunque ibridazione tra uomo e animale, anche quelle che hanno lo scopo di preparare organi per i trapianti".
"Si tratta - ha spiegato nella conferenza stampa di presentazione il presidente emerito della Pontificia Accademia della Vita, mons. Elio Sgreccia - di tutelare non solo la dignita' dell'embrione umano utilizzato e dell'eventuale ricevente ma anche la salute pubblica, possono esservi malattie che nell'animale non si presentano ma che potrebbero esplodere se il materiale genetico e' trasferito all'uomo".
Le "aperture" contenute nel documento sono state rivendicate con orgoglio dal segretario della Congregazione, mons. Ladaria Ferrer, per il quale l'Istruzione vaticana "incoraggia la ricerca biomedica che rispetta la dignita' di ogni essere umano e della procreazione ed auspica che i risultati di questa ricerca siano resi disponibili anche nelle aree povere e colpite dalle malattie, per affrontare le necessita' piu' urgenti e drammatiche dal punto di vista umanitario".
Mentre il portavoce vaticano, p. Federico Lombardi, ha tenuto a dire che non c'e' nessun nuovo "no" all'impegno della scienza in favore della vita ma indicazioni affinche' "la ricerca non sia al servizio della morte e dell'arbitraria manipolazione delle persone umane".

© Copyright (AGI)

4 commenti:

euge ha detto...

Avete notato la sottigliezza in quest'articolo?

Non Congragazione per la Dottrina della Fede .......... ma ex Sant'Uffizio :-))))) fa più oscurantista!
Non ho parole!

Anonimo ha detto...

Nel linguaggio dei vaticanisti si usa da tempo normalmente la dizione "ex-Sant'Uffizio" per definire la Congregazione per la Dottrina della Fede. D'altronde la definizione è storicamente corretta. Non vedo alcun intento polemico o sottilmente critico dunque nel bell'articolo qui pubblicato, firmato per altro da un giornalista notoriamente molto vicino alle posizioni ufficiali del vaticano.

Anonimo ha detto...

Come ha ricordato nella conferenza stampa di presentazione la bioeticista Maria Luisa Di Pietro, il problema che rende di fatto impraticabile anche l'adozione degli embrioni congelati riguarda l'illiceita' di una diagnosi preimpianto che sarebbe ritenuta necessaria da qualunque donna decidesse di portare alla vita un embrione congelato, condizione che rappresenta quindi "una strada senza uscita, un vicolo cieco". Ma se una donna vorrebbe prendersi cura di un embrione, con atteggiamento incondizionatamente centripeto nei suoi confronti, l'adozione resta eticamente in se più che lecita.
In definitiva, per essere chiari e consentire una comunicazione corretta, trasparente e costruttiva.
La tesi del teologo morale padre Thomas Williams, decano di teologia dell'Università Pontificia "Regina Apostolorum", così come la relazione sull'argomento superbamente proposta all'uditorio del Convegno "Ontogenesi e Vita Umana" tenutosi nell'autunno 2007 nella stessa Pontificia Università, appare a me in sintonia con "Dignitas Personae".
Appaiono invece a me definitivamente cassate dall'Istruzione le tesi sull'argomento del prof. Adriano Pessina e di padre Alain Mattheeuws, docente ordinario all'istituto di Studi Teologici a Bruxelles.
Su questo non possono permanere ancora a lungo ambiguità; anche e soprattutto per altri rilevanti risvolti delle motivazioni che questi ultimi autori adducevano a sostegno delle loro tesi cassate. Motivazioni che coinvolgono tutti i fedeli cattolici, nessuno escluso, nel loro agire quotidiano. Cordialmente.
Cirino Privitera

Anonimo ha detto...

L'articolo afferma che l'Istruzine considera oggettivamente lecito il ricorso alla Gamete Intrafallopian Transfer (GIFT).
Con il prelievo del seme maschile dall'organismo materno dopo un normale rapporto tra i coniugi e dell'uovo femminile per veicolarli nelle vie genitali femminili la fecondazione avviene naturalmente all'interno del corpo materno.
Qualcuno può darmi conferma autorevole di questa affermazione, anche se - leggendo e rileggendo l'Istruzione, riconosco che è più che ovvia?
Ringrazio per il riscontro.
Cirino Privitera