domenica 4 gennaio 2009

Appello del Papa all'Angelus per la fine del conflitto a Gaza: la guerra e l'odio non sono la soluzione dei problemi (Radio Vaticana)


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Allora, miei amati soloni dei giornali, che cosa ne dite dell'Angelus di stamattina? Avete visto il botto? No? Compratevi un canocchiale!

INCONGRUENZE NEI DATI STATISTICI DIFFUSI DALLA PREFETTURA DELLA CASA PONTIFICIA SUL NUMERO DI FEDELI...URGE CORREZIONE: LO SPECIALE DEL BLOG

Il Papa: con i capi cristiani di Gerusalemme per la fine del conflitto nella striscia di Gaza (AsiaNews)

Il Papa: "Il Prologo di San Giovanni è un testo mirabile, che offre una sintesi vertiginosa di tutta la fede cristiana" (Parole del Santo Padre alla recita dell'Angelus)

Zamagni: «Niente rattoppi, il Papa ci indica l'uscita dalla crisi. Benedetto vede più in là di certi economisti» (Anfossi)

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Alle 12.21 di domenica 20 gennaio 2008 la Gendarmeria vaticana affermava: sono 200.000 i presenti all'Angelus. Urge correzione dei dati statistici

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Una riflessione di Davide Scarfì sul Pontificato di Benedetto XVI: la scommessa del Papa, l'ipocrisia dei media! (Nichelino online)

Mario Giordano: pur guardando ai giovani con grande affetto, Benedetto XVI non fa di essi una categoria privilegiata o protetta

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Il Papa al Te Deum: "Cari giovani, responsabili del futuro di questa nostra città, non abbiate paura del compito apostolico che il Signore vi affida, non esitate a scegliere uno stile di vita che non segua la mentalità edonistica corrente"

Appello del Papa all'Angelus per la fine del conflitto a Gaza: la guerra e l'odio non sono la soluzione dei problemi

Il Papa all'Angelus, oggi in Piazza San Pietro, ha lanciato un nuovo accorato appello per la fine delle violenze a Gaza e per la pace in tutta la Terra Santa. Ha quindi invitato a contemplare il mistero del Natale di Cristo per trovare un senso profondo per la propria vita. Il servizio di Sergio Centofanti.

Benedetto XVI si unisce ai patriarchi e ai capi delle Chiese cristiane di Gerusalemme che oggi hanno invitato i fedeli “a pregare per la fine del conflitto nella striscia di Gaza e implorare giustizia e pace” per la Terra Santa. Ha ricordato quindi “le vittime, i feriti, quanti hanno il cuore spezzato, chi vive nell'angoscia e nel timore, perché Dio li benedica con la consolazione, la pazienza e la pace che vengono da Lui”:

“Le drammatiche notizie che ci giungono da Gaza mostrano quanto il rifiuto del dialogo porti a situazioni che gravano indicibilmente sulle popolazioni ancora una volta vittime dell’odio e della guerra. La guerra e l’odio non sono la soluzione dei problemi. Lo conferma anche la storia più recente. Preghiamo, dunque, affinché ‘il Bambino nella mangiatoia... ispiri le autorità e i responsabili di entrambi i fronti, israeliano e palestinese, a un’azione immediata per porre fine all’attuale tragica situazione’”.

E il Papa all’Angelus ha esortato a contemplare, “dopo il frastuono dei giorni scorsi con la corsa all’acquisto dei regali”, il mistero del Natale di Cristo, “per coglierne ancor più il significato profondo e l’importanza per la nostra vita”. Spiegando il Prologo del Vangelo di San Giovanni ha sottolineato come l’evangelista sia stato un “testimone oculare” della “novità inaudita e umanamente inconcepibile” del Dio che si è fatto uomo:

“Non è la parola dotta di un rabbino o di un dottore della legge, ma la testimonianza appassionata di un umile pescatore che, attratto giovane da Gesù di Nazareth, nei tre anni di vita comune con Lui e con gli altri apostoli ne sperimentò l’amore – tanto da autodefinirsi 'il discepolo che Gesù amava' – lo vide morire in croce e apparire risorto, e ricevette poi con gli altri il suo Spirito. Da tutta questa esperienza, meditata nel suo cuore, Giovanni trasse un’intima certezza: Gesù è la Sapienza di Dio incarnata, è la sua Parola eterna fattasi uomo mortale”.

“Per un vero Israelita, che conosce le Sacre Scritture – ha aggiunto - questo non è un controsenso, anzi, è il compimento di tutta l’antica Alleanza: in Gesù Cristo giunge a pienezza il mistero di un Dio che parla agli uomini come ad amici, che si rivela a Mosè nella Legge, ai sapienti e ai profeti”:

“Ogni uomo e ogni donna ha bisogno di trovare un senso profondo per la propria esistenza. E per questo non bastano i libri, nemmeno le sacre Scritture. Il Bambino di Betlemme ci rivela e ci comunica il vero ‘volto’ di Dio buono e fedele, che ci ama e non ci abbandona nemmeno nella morte”.

La prima ad aprire il cuore e a contemplare “il Verbo che si fece carne” – ha sottolineato - è stata Maria, la Madre di Gesù:

“Un’umile ragazza di Galilea è diventata così la ‘sede della Sapienza’! Come l’apostolo Giovanni, ognuno di noi è invitato ad ‘accoglierla con sé’ (Gv 19,27), per conoscere profondamente Gesù e sperimentarne l’amore fedele e inesauribile. E’ questo il mio augurio per ognuno di voi, cari fratelli e sorelle, all’inizio di questo nuovo anno”.

Dopo l’Angelus il Papa si è rivolto ai partecipanti al Congresso internazionale su “Sistema preventivo di Don Bosco e diritti umani”, organizzato dai Salesiani. “Si tratta di un tema molto importante – ha detto - perché anche nel campo dei diritti dell’uomo è decisivo l’aspetto educativo”. Infine ha salutato i numerosi seminaristi, venuti da diversi Paesi per un incontro formativo del Movimento dei Focolari.

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1 commento:

gemma ha detto...

preghiamo veramente perchè a Gaza il buio si schiarisca un pò