martedì 10 marzo 2009

La risposta della Fraternità San Pio X ai vescovi tedeschi. Traduzione in italiano (Messainlatino.it)


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Grazie agli amici di Messainlatino.it leggiamo la traduzione in italiano della risposta del Distretto tedesco della Fraternità San Pio X ai vescovi della stessa Nazione. Fra parentesi i commenti della redazione di Messainlatino.it.
R.

Venerdì scorso il Distretto tedesco della Fraternità San Pio X ha reagito alla presa di posizione dei vescovi di quella nazione. Eccone il testo da noi tradotto:

1. La Fraternità San Pio X non rinnega il Concilio nella sua totalità.
L'arcivescovo Lefebvre ha egli stesso partecipato al Concilio. Fece parte delle commissioni preparatorie ed ha approvato la maggior parte dei documenti.

2. La conferenza episcopale germanica mette come condizione il riconoscimento totale del concilio, compresi i punti ambigui e conflittuali.
Questo non può aver altro scopo che di metter fine al dialogo ancor prima che inizi.
Noi percepiamo chiaramente che i vescovi tedeschi non vogliono siano messi in discussione i punti controversi del concilio e a questo proposito pongono dei chiari tabù.

3. Il comportamento dei vescovi tedeschi non è improntato a uno spirito di fraternità.
Invece di cercare il dialogo e far proseguire le discussioni in maniera pacifica e costruttiva, agiscono in opposizione al segnale proveniente da Roma – che è iniziato con la rimozione del decreto di scomunica – e rigettano ogni richiesta di discussione da parte della Fraternità.

4. I vescovi sono legati all’ottavo comandamento che recita "Non dire falsa testimonianza".
Ecco perché invitiamo la conferenza episcopale a rivedere le accuse calunniose di antisemitismo o di antigiudaismo nei confronti della Fraternità San Pio X.
I superiori della Fraternità hanno immediatamente reagito nella questione Williamson. Lo stesso distretto tedesco ha preso le distanze chiaramente e categoricamente dopo aver preso conoscenza delle posizioni inqualificabili banalizzanti i crimini nazisti e si sono scusati con le persone coinvolte da queste dichiarazioni.
Vogliamo ancora sottolineare come il padre dell’arcivescovo Lefebvre perse la vita nel campo di concentramento di Sonnenburg.

5. I vescovi sembrano esigere dalla Fraternità San Pio X il riconoscimento dell’autorità papale quando la Fraternità non ha mai messo in dubbio questa stessa autorità.
Questo sta a dimostrare come i vescovi non abbiano avuto alcuna sostanziale discussione sulle posizioni della Fraternità San Pio X e neppure intendano averne.

6. Al contrario la Fraternità constata un rifiuto insidioso dell'autorità papale in seno all'episcopato tedesco.
La maniera di agire riguardo il decreto pontificio in questi ultimi tempi sembra suggerire quanto segue :

a. Il desiderio del Papa di stabilire una buona traduzione delle parole falsamente tradotte della consacrazione [pro multis=per molti, anziché per tutti] è stato fino ad ora ignorato dai vescovi tedeschi.

b. Il Motu proprio per la liberalizzazione della messa antica è stato applicato in maniera talmente restrittiva da alcuni vescovi che si è rivelato praticamente inefficace.

c. Le stesse preghiere del Venerdì Santo del Papa sono state falsamente definite come antisemite da un certo numero di teologi in Germania.

d. L'attitudine chiara del Papa riguardo al concetto di Chiesa inutilizzabile dalle comunità protestanti urta con l'incomprensione della grande maggioranza in Germania.

e. Malgrado le molteplici ingiunzioni, i vescovi tedeschi non hanno mai ritirato la Proclamazione di Königstein (1968) la quale rende praticamente inoperante l'enciclica "Humanae vitae" di Paolo VI.

f. Infine la stessa interpretazione della "Dominus Jesus" è stata severamente criticata dai teologi tedeschi in quanto parla della Chiesa come sola via di salvezza.

7. A questo proposito notiamo come alcuni vescovi vogliano rigettare il cammino di serenità e di riconciliazione intrapreso dal Papa.
Si vuole di fatto rigettare ogni attitudine conservatrice in seno alla Chiesa. Questa opposizione al Papa non è (ancora) venuta a galla, ma esiste soggiacente da molto tempo e la si legge in molte dichiarazioni.

8. Ed in questa situazione vogliamo ancora una volta ringraziare il Santo Padre per la Sua paterna benevolenza.
Da parte nostra faremo tutto il possibile per formulare in maniera chiara, disinteressata e caritatevole le posizioni della Fraternità San Pio X – che non sono chiaramente le nostre, bensì quelle del magistero ecclesiale – e così rendere possibile un confronto fruttifero fra i cattolici di buona volontà. Ci compiacciamo che ci sia ora la base per un discorso teologico.

9. Nel nostro desiderio di esprimere, nel servizio di amore della Roma eterna e versa, la FSSPX desidera in particolare rigettare l'insostenibile accusa di ordinazioni illecite. Quelle previste ordinazioni non furono mai proibite, come è stato confermato in conversazioni personali in Roma. Qui i Vescovi si espongono a un'ovvia obiezione: essi enfatizzano che non c'è ancora unità con la FSSPX, mentre allo stesso tempo vogliono piazzare un bando alle ordinazioni. Uno può solo riferirsi a ciò che l'Arcivescovo Zollitsch [il progressista presidente della Conferenza episcopale tedesca] nella sua stessa dichiarazione ha detto: è compito della Santa Sede - e non della Conferenza dei Vescovi - creare e identificare le condizioni per la piena unità.

da Messainlatino.it

Il testo originale (in tedesco)

3 commenti:

Caterina63 ha detto...

bè...molto chiaro e ben postate sia le lamentele quanto le ragioni adotte...^__^

in particolare mi sento di sottolineare, i numeri sono quelli originali al testo:

4. I vescovi sono legati all’ottavo comandamento che recita "Non dire falsa testimonianza".
Ecco perché invitiamo la conferenza episcopale a rivedere le accuse calunniose di antisemitismo o di antigiudaismo nei confronti della Fraternità San Pio X.


Vi rammento infatti che la peggior forma di antisemitismo è quella di NON predicare e non annunciare Cristo Gesù ANCHE ai nostri fratelli Ebrei...proprio perchè Gesù era ebreo ^__^

d. L'attitudine chiara del Papa riguardo al concetto di Chiesa inutilizzabile dalle comunità protestanti urta con l'incomprensione della grande maggioranza in Germania.

e. Malgrado le molteplici ingiunzioni, i vescovi tedeschi non hanno mai ritirato la Proclamazione di Königstein (1968) la quale rende praticamente inoperante l'enciclica "Humanae vitae" di Paolo VI.

**************
ecco...ogni tanto questi punti risaltano fuori...erchè padre Lombadi non usa la Radio per fare un comunicato ufficiale che stabilisca LA DISCIPLINA sui Documenti dlla Chiesa da parte dei Vescovi?
^__^

9. Nel nostro desiderio di esprimere, nel servizio di amore della Roma eterna e versa, la FSSPX desidera in particolare rigettare l'insostenibile accusa di ordinazioni illecite. Quelle previste ordinazioni non furono mai proibite, come è stato confermato in conversazioni personali in Roma. Qui i Vescovi si espongono a un'ovvia obiezione: essi enfatizzano che non c'è ancora unità con la FSSPX, mentre allo stesso tempo vogliono piazzare un bando alle ordinazioni.

*********

ottimo chiarimento...^__^

Fraternamente CaterinaLD

Caterina63 ha detto...

forse è OT ma tu raffella dagli il giusto onore a questo articolo....^__^

C'è anche un commento di Rodari sul suo blog :

Wagner si è dimesso e quelli che lo hanno diffamato gozzovigliano alla faccia di Roma

Non voglio mettere in dubbio il sacro principio ben sancito in Lumen gentium della collegialità dei vescovi.

Vorrei però ricordare che la collegialità non esiste senza Pietro e che, dunque, Pietro ogni tanto andrebbe ascoltato.
La vicenda del vescovo ausiliare di Linz, Gerhard Wagner, in questo senso ha dell’incredibile. Tanto hanno fatto i vescovi austriaci (ma erano davvero tutti d’accordo?) che il presule s’è dovuto dimettere. E il Papa ha dovuto accettarne le dimissioni senza batter colpo.

Fin qui, ancora, ancora. Uno potrebbe anche chiudere un occhio e dire: vabbé, l’hanno fatto dimettere, ci penserà lo Spirito Santo.

Ma è quanto accaduto dopo che non è ammissibile. La cosa riguarda Josef Friedl, uno dei membri del collegio di decani diocesani che per primi insorsero contro la nomina di Wagner. Friedl, dopo essersi scagliato contro Wagner e la sua “troppa ortodossia”, ha pubblicamente ammesso in un incontro organizzato dal Partito dei Verdi di avere una compagna con la quale convive normalmente e ha pure dichiarato di rifiutare il celibato obbligatorio.

Non solo, ha aggiunto che tale comportamento è pienamente conforme alla sua coscienza e che nessuno nella sua parrocchia di Ungenach ne fa problema.
Secondo un rapporto di Der Welt, parecchi altri decani della diocesi di Linz avrebbero ignorato l’obbligo di celibato.
Ora io dico: è possibile? Wagner è costretto a dimettersi per delle dichiarazioni rese in passato un po’ oltre le righe, e altri (e cioè coloro che hanno spinto per le sue dimissioni) fanno ciò che vogliono. A mio avviso, è un schifo.

PalazzoApostolico

OTTIMA ANALISI!


che fa il pari con questa nuova notizia:

http://www.oriensforum.com/index.php?topic=924.0

Esercizi spirituali con gli adolescenti dal 27 al 29 marzo proposti dalla parrocchia di
San Nicolò presso il Santuario “Madonna del Frassino” (PREDICHERA' LA Pastora Lidia Maggi, valdese).


ma come si fa a " mettere sul podio una “pastora valdese” che non riconosce assolutamente né la Chiesa, né l’Eucaristia, né la Confessione, né il Sacerdozio, né il Primato del Papa, né la Vergine Maria ecc. come è affermato nel “Credo del popolo Valdese” (vedi D.V. 1994).????
In tal modo c’è il pericolo che venga legittimato tutto quanto essa avrà in mente di dire, a tal punto che i ragazzi metteranno sullo stesso piano sia “parroco” che “pastora” cioè la Chiesa Cattolica con altre religioni."


VERGOGNA!!!!!!!
ma cosa fa il Vescovo, DORME???

Anonimo ha detto...

Non solamente in germania, anche in Italia, nella settimana di Unità dei cristiani si preferisce ormai adottare il "politically correct" pur di mostrare agli altri vescovi chi è il più bravo a fare "unità"..

Avvertiamo molti laici, ormai che si va verso la protestantizzazione della Chiesa cattolica, strizzando l'occhio alle comunità pentecostali autocefale. Il Papa , per molti è ridotto ad un simbolo, o ancora peggio ritenuto il "primo tra i pari".

Non così avviene invece con la Chiesa ortodossa. che nonostante sia presente nella mia regione, viene bandita da incontri ecumenici o messa in secondo posto.La motivazione. Troppo lunghe le liturgie e troppo solenni. I cattolici non capirebbero.. Invece quelle protestanti li capiamo .....e molto bene.