giovedì 7 maggio 2009

Incantevole sorpresa dal New York Times: la statura gigante di Benedetto XVI (Sartori)


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Su segnalazione della nostra preziosissima Alessia leggiamo:

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Incantevole sorpresa dal NYT La statura gigante di Benedetto

GABRIELLA SARTORI

Incredibile: alla vigilia del suo viaggio in Terrasanta, Benedetto XVI ottiene come "viatico" il più imprevedibile dei riconoscimenti dalla cattedra più impensabile, il New York Times, uno dei giornali più famosi del mondo, vera e propria "bibbia` della sinistra laica nordamericana e mondiale.
Completamente travolto dall`ormai famosissimo affaire coniugal-politico nostrano che non cessa di occupare lenzuolate di pagine, il nostro circo mediatico continua a non accorgersene.
Ma data già dal 28 aprile scorso il brillante intervento del columnist Jon Berwich, specialista di cose religiose per l`emittente internazionale tedesca Dwd-Tv, con il quale si tesse un vero e proprio elogio alla statura morale e culturale di Papa Ratzinger.
E, sorpresa delle sorprese, proprio partendo da quelli che sono stati fin qui considerati, specie nel mondo laico, i suoi interventi più criticati.
Perché, precisa Berwich, questo Papa, come il grande umanista cattolico del sedicesimo secolo Erasmo da Rotterdam, non teme di muoversi e di agire in nome di quella "follia` di cui Erasmo fece il famosissimo "Elogio".
Per la buona ragione che a Benedetto XVI una cosa sta a cuore più di tutte le altre: agire nel solco di quella umana "follia` della fede di cui sono pieni i Vangeli al fine di dire al mondo le cose che Cristo e nessun altro dice.
Questo Papa, scrive Berwich, ha cominciato da subito a sorprendere. Lo ha fatto col famoso discorso di Ratisbona in cui pose sul tavolo per primo, con franchezza, il tema di un confronto non «di buoni sentimenti» ma concreto e ragionevole sulle differenze esistenti fra islam e cristianesimo (condannando senza mezzi termini l`uso della violenza fatta nel nome di Dio). Due fedi religiose, queste, che contano miliardi di fedeli in tutto il pianeta.
Un intervento davvero fuori dagli schemi consueti, quello di Ratisbona, che, sul momento, provocò un profluvio di condanne, critiche, tensioni e peggio.
Ma, dopo secoli di totale mancanza di dialogo fra le due grandi religioni, quel discorso - che a qualcuno parve davvero "folle" - ha aperto la strada di un vero e proprio dialogo, senza del quale, non vi può essere né pace né pacifica convivenza nel mondo d`oggi. Più presto del previsto e comunque inattesa dai più, giungeva, in risposta, la famosa Lettera inviata al Papa dai 138 intellettuali islamici dei più svariati "orientamenti , ricevuti più tardi in Vaticano; solo due anni dopo, si arrivava alla formazione di un "forum" permanente di dialogo.
Un risultato che nessuno avrebbe mai osato nemmeno immaginare, tanto più a così breve distanza dall`attentato alle Twin Towers dell` 11 settembre 2001 che aveva sconvolto il mondo e la storia.
Analoghi percorsi di benefica, evangelica "follia`, pure contestatissima sul primo momento, vede Berwich nel Ratzinger che ritira la scomunica ai lefebvriani: è la stessa logica, nota, diversa da quella del "mondo", del pastore della parabola che lascia le novantanove pecorelle per andar in cerca di quella che si è smarrita.
E osservazioni analoghe fa l`articolista sull`intervento di Ratzinger a proposito dei gravi limiti dell`uso del preservativo nella lotta all`Aids.
Specie in Africa.
Una dichiarazione anche questa contestatissima dal mondo politicamente corretto, ma che, alla prova di quanto dicono gli studiosi, anche di fede prettamente laica (vedi ad esempio. il professor Green, di Harvard, o la lettera degli specialisti che perfino il parigino Le monde, inizialmente criticissimo, non ha potuto non pubblicare ecc.) viene riconosciuta ogni giorno di più come basata sull`evidenza dei fatti, delle analisi non ideologiche. L'Aids si combatte molto più efficacemente con l`istruzione, specie delle donne, la fedeltà a un solo partner, la distribuzione gratuita alla popolazione colpita dei farmaci necessari. Cosa per nulla "commerciale" perché non fa guadagnare soldi a nessuna fabbrica di preservativi, anche se salverebbe la vita a tanti africani.
L`unico "torto" del Papa è di averlo evangelicamente detto, conclude laicamente Berwich sul laico New York Times, in omaggio a quel rispetto della verità «che vi farà liberi» come sta scritto e che, effettivamente, alla logica del mondo può apparire "folle".
Ed è un vero peccato che, da noi, si perseveri a privilegiare, nella scelta delle notizie, tutt`altro genere di follia.

© Copyright Avvenire, 7 maggio 2009 consultabile online anche qui.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Negli Usa c'è maretta per il caso Obama-Notre Dame. E, per quanto riguarda il NYT, una rondine non fa primavera. Sull'aborto, i democratici sono tutti pro-choice, che manco riescono a trovare l'ambasciatore anatiabortista presso il Vaticano. Saluti, Eufemia

gianniz ha detto...

Se Gesù, allora, si fosse attenuto agli equilibri del politicamente corretto nessuno, oggi, avrebbe memoria nè di lui nè del cristianesimo. Benedetto ha un "Maestro" che non è stato e non può essere dimenticato grazie alla sua "follia"!