domenica 6 settembre 2009

Messori:è in atto una strategia di lungo respiro di Be­nedetto XVI per contrastare un per lui inac­cettabile «federalismo clericale» (da incorniciare)


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Cattiva stampa e videoindecenze: giudicate voi, giudicate adesso (Marco Tarquinio)

Gustosissimo articolo di Politi. I vescovi si sentono senza guida (poverini!). In realtà la guida ce l'hanno eccome! Si chiama Benedetto XVI!

Il nuovo Segretario dell'Ecclesia Dei celebra in forma straordinaria (Messainlatino)

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VISITA PASTORALE DEL SANTO PADRE A VITERBO E BAGNOREGIO (6 SETTEMBRE 2009): LO SPECIALE DEL BLOG

l'intervento - Ora le grandi linee di governo vengono avocate dal vertice della Chiesa

Le carte blindate di Boffo e il riequilibrio dei poteri

L’inaspettata rovina di un singolo ha gettato un’ombra di sospetto sul sistema dei media cattolici

di VITTORIO MESSORI

È indubbio che è venuto da colui che è pur sempre il Primate d’Italia, oltre che vescovo di Roma, l’input, o alme­no l’accettazione, per le dimissioni di Dino Boffo dalla galassia dei media cattolici.
Quo­tidiano nazionale, televisione nazionale, 200 radio in ogni regione: una concentrazione di potere anomala in una Chiesa che non ha sol­tanto trascurata la virtù cardinale della pru­denza (auriga virtutum, la chiamava San Tommaso), lasciando questo suo uomo-im­magine esposto a ogni rischio di ricatto, do­po una sentenza che si pensava fosse irrile­vante e che restasse sepolta per sempre in un tribunale di provincia.
Ma è anche, questa, una Chiesa che ha di­menticato un altro principio praticato dalla gerarchia cattolica di un tempo.
Il principio, cioè, del divide et impera: la Catholica è l’ul­tima «monarchia assoluta», dove il potere il­limitato del vertice si regge sull’equilibrio dialettico, sempre felpato ma non sempre idilliaco, dei poteri subordinati. Ora, invece, tutta — dicesi tutta — l’informazione della Chiesa italiana era gestita e controllata da un uomo solo, che su di sé aveva un altro uomo solo: il cardinale presidente della Cei. Un’al­tra imprudenza, quindi, che ha fatto sì che la crudele, inaspettata rovina professionale di un singolo abbia gettato un’ombra di sospet­to e di discredito su tutto un sistema infor­mativo per il quale, tra l’altro, la Chiesa italiana salassa i suoi bilanci. Ma se è indubbio che input o, almeno, accettazione per le dimissioni sono venuti dal Vertice stesso della Chiesa, è altrettanto indubbio che la possibilità di defilarsi è stata accolta con sollievo dall’interessato, ad evitare guai peggiori.
Lo ha detto egli stesso nella lettera al Presidente della Cei: «la bufera mediatica è lungi dall’attenuarsi», anzi, «si stanno chiamando a raccolta uomini e mezzi in una battaglia che si vuole ad oltranza». Dunque, perché «le ostilità si plachino», è necessario che il bersaglio «compia il sacrificio» di tirarsi indietro. Più che un «sacrificio», le dimissioni hanno offerto a un uomo martoriato, cui va la nostra fraterna comprensione, la possibilità di ritrovare un po’ di sonno dopo la settimana infernale.
Ma anche la possibilità di evitare ciò che non ha fatto e che, fa capire nella lettera di congedo, non intende fare: autorizzare, cioè, il tribunale di Terni a pubblicare l’intero fascicolo processuale.
Il suo avvocato, in effetti, ha chiesto che quelle carte restino blindate. Come si sa, un magistrato esigeva il rispetto della legge, che stabilisce che la documentazione sia resa nota, ma un suo collega si è opposto per la reputazione del «condannato».
Dunque, conosciamo solo le due pagine di conclusio­ni, senza sapere perché il giudice è pervenu­to ad esse. Anche per questo, dicono, Boffo non ha presentato, almeno sinora, l’annun­ciata querela contro il Giornale : in questo caso, l’avvocato del denunciato avrebbe diritto di accedere al fascicolo richiuso negli archivi. Ed è ovvio che tutto finirebbe subito su tutte le prime pagine. Ma cosa può esserci in quegli atti, che po­trebbero chiudere una rissa che si è svolta attorno ad elementi formali (pur rilevanti), ma senza rispondere alla domanda vera: che cosa è successo davvero?
Anche a questo, in verità, è stato alluso nella lettera di dimissio­ni: «Mi si vuole a tutti costi far confessare qualcosa e allora dirò che, se uno sbaglio ho fatto (...) è il non aver dato il giusto peso a un reato 'bagatellare'».
Un termine giuridi­co, ma, forse anche un curioso riferimento a Céline, lo scrittore «maledetto», e al suo anti­semita Bagatelles pour un massacre?
Ci so­no, dunque, piccole cose, leggerezze, svaga­te imprudenze, libertà di linguaggio, cose tollerabili in altri, ma che metterebbero a di­sagio un uomo al vertice del sistema infor­mativo di una Chiesa che su certe cose non transige? Sembrerebbe. In ogni caso, la ridu­zione da uomo-istituzione a semplice priva­to gli ha permesso di alleggerire la pressione dei mastini che, altrimenti, non avrebbero mollato la presa perché la pubblicazione del­le carte fosse autorizzata. Ma l’imprudenza, qui, non sembra abbia contrassegnato solo la parte aggredita. È pro­babile che il Giornale pensasse che la faccen­da si sarebbe subito conclusa, davanti alla evidenza di una condanna, con le dimissioni del direttore, accolte da una imbarazzatissi­ma, e ammutolita, Conferenza Episcopale.
Non era stato messo in conto l’arroccamento immediato di questa, il compattamento delle redazioni, la difesa ad oltranza, «a prescinde­re », da parte di una fetta consistente del mondo cattolico? È probabile.
Il risultato po­trebbe rivelarsi un boomerang politico. Una Cei che aveva un parterre moderato, non osti­le all’attuale governo, parla ora (come Boffo nella sua lettera) di «un oscuro blocco di po­tere laicista» che, dall’interno della maggio­ranza, aggredirebbe la Chiesa. La rivelazione, così brutale, dei possibili «peccatucci» del di­rettore è stata presentata come un’operazio­ne anticristiana. E il prossimo responsabile del quotidiano sarà obbligato a una politica meno conciliante con questo governo di quella del suo sfortunato predecessore, noto per la sua moderazione, se non addirittura per un penchant per il centro-destra. Quanto ai molti discorsi, innescati dal ca­so Boffo, su dissidi e antagonismi tra Segre­tario di Stato e Presidente della Cei: al di là della diversità di temperamenti e di prospet­tive (peraltro assai meno accentuata di quanto spesso si affermi), il problema va ben oltre le persone.
Già molti anni fa, in Rapporto sulla fede , Joseph Ratzinger affer­mava che le più che 100 Conferenze Episco­pali del mondo non hanno base teologica, non fanno parte della struttura divina della Chiesa. Questa, osservava, non è una Federa­zione di Chiese nazionali, dove si converga solo sui grandi principi del Credo.
Il potere dei «piccoli vaticani» sparsi nei cinque con­tinenti, uno per ciascuna nazione, va ridi­mensionato. Pietro è uno solo. E sta a Ro­ma.
Divenuto papa, l’allora cardinal prefetto del Sant’Uffizio ha cominciato a provvedere. Sta qui il motivo del cortese ma fermo avver­timento di Bertone, il suo «primo mini­stro », a Bagnasco, rappresentante della «Chiesa nazionale italiana» .
Rispetto e fidu­cia, si intende, ma le grandi linee di gover­no vengono avocate a sé dal Vertice della Chiesa. Non è in atto un regolamento di con­ti tra cardinali (malgrado le attuali difficoltà dell’arcivescovo di Genova per il caso del­l’uomo- media ereditato da Ruini), è in atto semmai una strategia di lungo respiro di Be­nedetto XVI per contrastare un per lui inac­cettabile «federalismo clericale»

© Copyright Corriere della sera, 6 settembre 2009 consultabile online anche qui.

30 commenti:

Doriana ha detto...

IO direi federalismo clericale completamente insensibile alle parole ed alle esortazioni del proprio Pastore Benedetto XVI; di questo ne abbiamo avuto prova tangibile, in varie occasioni non ultima, la revoca della scomunica ai lefrevriani ed il continuo ed inesorabile ignorare del Summorum Pontificum. Nel primo caso, ci volle una lettera del Papa ai vescovi per avere un minimo non dico di collaborazione ma, almeno di comprensione nel secondo caso, neanche la lettera nella quale il Papa spiegava il perchè del Summorum Pontificum, fu sufficiente, a scatenare da parte della maggior parte di loro, un offensiva senza precedenti. E' un dato di fatto, e, per quanto mi riguarda l'ho sempre pensato che le conferenze episcopali dietro la facciata della " collaborazione " e del sostegno al successore di Pietro, nascondono centri di potere. Quel potere di cui la vera chiesa di Cristo non ha bisogno e, che, disorienta continuamente i fedeli creando disagio, insofferenza e soprattutto confusione ed anche disgusto in certe circostanze.
Ma, perchè mi chiedo per questi sig.ri vescovi è così difficile agire in comunione con il successore di Pietro? possibile che tutti amino il potere e la fama di notorietà più di quanto amino Dio e la Chiesa?

Doriana ha detto...

Scusate...... ho commesso degli errori nello scrivere il mio post:

nel periodo che riguarda il Summorum Pontificum, volevo dire che neanche la lettere con la quale il Papa spiegava il perchè del Summorum Pontificum, bastò ad evitare una offensiva senza precedenti.
Grazie

Ettore ha detto...

"Gesù ha predicato la giustizia e la carità per togliere ogni dissidio privato e sociale fra gli uomini, cui ha parlato sempre di pace; ed anche oggi la Chiesa ed i suoi ministri predicano il Vangelo della giustizia e della carità, ed augurano al mondo la pace, che non è un valore minore da difendere rispetto alla vita nascente o declinante".
Di chi sono queste parole? Del solito vescovo progressista? No, di Pio XII. C'è di che meditare.

Antonio ha detto...

Togliamo l'8 per mille ai vescovi e facciamolo gestire dalla Santa Sede Apostolica... si trasformerebbero subito!
Il Papa usi il potere divino delle Somme Chiavi di legare e sciogliere come fece Pio VII ai tempi di Napoleone e... chi non obbedisce sia deposto!

Anonimo ha detto...

La Provvidenza si è servita di Feltri per dare un colpo a quella che viene fatta passare per informazione cattolica e che non è altro che un insieme di mezzi banali e di nulla efficacia che diffondono vuoto buonismo, di cui si servono clericali che perdono tempo con "giochini" per l'affermazione del loro pensiero e dei loro accordi politici, spesso contro la chiesa romana, alcuni manovrati in verità da quei poteri in aria di massoneria e che riescono a banalizzare il vangelo e a coprire la voce del papa, vero annunciatore di Cristo, oggi tra i pochi rimasti. Ci sono cattolici che fanno veramente battaglie di verità e di ricerca di notizie non taroccate, tipo Blondet su Effedieffe, ma vengono offuscati e ignorati: se non ti nomino non esisti!
Per me veramente media cattolici sono Radiomaria, Telepace, Il Timone e Effedieffe.
Il resto è nulla.

Anonimo ha detto...

Un applauso ad Antonio!!!

Anonimo ha detto...

Molto equilibrato l'intervento di Messori e molto centrato. Il potere di Benedetto XVI è indiscutibile, ma bisogna ricordare che è anche il Solo a poterlo e saperlo esercitare. Le Sue doti di equilibrio, comprensione, acutezza, prudenza, fermezza son note a tutte da anni e Giovanni Paolo II lo sapeva bene, tanto da definirLo "l'Amico fidato". Non so se ora Papa Ratzinger abbia un appoggio di tale portata a sostenerLo.
Era davvero l'Unico che potesse diventare Successore di Pietro e Vicario di Cristo. La Su apparente minutezza e fragilità fisica nascondono una volontà d'acciiaio e una fede cristallina, dura come il diamante.
Davanti a Lui , ogni ombra diventa intollerabile. Non si tratta di intransigenza, ma di onestà morale. Cristo non ammette mezze verità

sam ha detto...

Incorniciato.
Qualcuno mi aiuta a colmare la mia ignoranza e mi spiega con quale atto della Chiesa sono state istituite le Conferenze Episcopali?
Visto che "NON FANNO PARTE DELLA STRUTTURA INELIMINABILE DELLA CHIESA COSI' COME E' VOLUTA DA CRISTO", non si possono eliminare?

Resta tuttavia il problema di come sostituirne la loro "funzione pratica, concreta".

Si potrebbe lanciare un concorso di idee...

Fabiola ha detto...

"La Provvidenza si è servita di Feltri..." (sic!)
"E' necessario che gli scandali avvengano, ma guai a colui che scandalizza uno di questi piccoli..."
Per favore, basta. Lo direi, se potessi, anche a Messori.
D'accordo sul "federalismo clericale" ma Benedetto non aveva bisogno di questa vicenda devastante per saperlo. Tutti sanno bene cosa si dovrebbe fare, tutti amano la Chiesa e la giudicano in esclusiva.
Al dono di questo grande Sacerdote che Dio ha tratto dal suo popolo sembra corrispondere una volontà di "infangare" e "sputare sentenze". E non è neppure vero che nella CEI tutti sono uguali a tutti e che nessuno segua il Papa. Abbiamo anche pastori secondo il cuore di Dio: guardiamoli e obbediamo. Prego che Benedetto trovi in loro quegli "amici fidati" che Giovanni Paolo II trovò in lui.

Anonimo ha detto...

Le Conferenze episcopali sono nate nell'Ottocento per rafforzare i vescovi nella lotta contro la secolarizzazione. Finché Roma è riuscita a manovrarle tutto è andato bene, poi, sfruttando la decadenza di altre assemblee storiche (Sinodi), hanno assunto un ruolo sempre più autonomo e importante. C'è un saggio del 1974 di Feliciani che ti spiega molte cose; mentre uno del 1994 di Sportelli sulla CEI (nata solo nel 1952)

Carla ha detto...

Sì, condivido l'analisi di Messori, anche se è un pò ardito nei pronostici. Come può prevedere quella che sarà la linea del prossimo Direttore di Avvenire? E' così bene informato?

Anonimo ha detto...

Cara Fabiola, dire CEI e quindi essere contenta che rientri nel giusto alveo sacerdotale e non politico, non parlo certo di Biffi, Maggiolini o altri, ma intendo dire chi ha preso le redini di questo organismo rendendolo un mezzo per offuscare il papato e farne anzi spesso un antagonista. La lunga mano della chiesa ambrosiana e dei cattolici adulti è ben evidente. Anni fa ho smesso di comprare Famiglia cristiana e Jesus (non so se quest'ultima sia finanziata dalla CEI) perchè non le trovavo in consonanza con l'ortodossia catttolica; ascoltare Boffo a Telenova mi ha fatto capire quanto questo fosse legato al cardinal Martini che io vedo come un antipapa. A me interessa solo che si segua l'insegnamento di Pietro, non mi importa chi sia direttore.
Ah, dimenticavo, i cardinali e i vescovi si muovano ad applicare tutte le direttive e le indicazioni del papa, perchè questo è loro richiesto! Saluti

gianniz ha detto...

Già il "vaticano", nel suo essere istituzione (politico-economico-amministrativa), era bersaglio di facili "critiche"! Ma cento o duecento (e rotti) "vaticani" (tante quante sono le conferenza episcopali dei vari paesi) è proprio follia!
Fino a qualche tempo fa, da un punto di vista della gestione del “potere decisionale” la Chiesa Cattolica era un riferimento, ammirato, per ogni altra istituzione “terrena”. Tre passaggi (fedele, vescovo, Papa) e dalla “base” si poteva arrivare al vertice e viceversa.

E adesso???
Non si sa nemmeno più quanti passaggi esistono! Anzi sembra che non esistano nemmeno più, i passaggi!
E poi?
Ammettiamo pure che le conferenze episcopali possano giustificare la loro esistenza nelle esigenze gestionali loro proprie, ma… per le tematiche dottrinali? Come la mettiamo?
Tutta la complessità attuale non è solo follia, ma è contraddizione costituzionale! Le questioni di verità non possono essere frutto di mediazione o di maggioranza o di consenso.
Non ricordo con quali parole, ma questi erano i concetti espressi da Papa Benedetto, in qualche occasione. Insomma, la Verità o è o non è.

O, forse, si ammirano le tante chiese ortodosse e le ancor più numerose chiese riformate, ciascuna con la sua verità???

Anonimo ha detto...

Sicuramente al blog non sarà sfuggita l'"omelia" domenicale di Scalfari su repubblica.
Rivoltante! Questi sarebbero gli "alleati" del cattolicesimo adulto di marca prodiana...Che il Signore ce ne scampi! Che a nessuno venga in mente di consumare il patto scellerato, ma purtroppo noto che su certi blog "cattolici" si ventilerebbe una alleanza tra sinistra e Chiesa: aiuto!!!

sam ha detto...

A proposito del concorso di idee, visto che per ora non ci sono stati contributi, comincio io.

Non si potrebbe, per esempio, trasferire buona parte dei compiti e delle funzioni delle Conferenze Episcopali alle nunziature apostoliche, ovviamente rafforzandone le strutture?

Maurizio Lonardi ha detto...

Per Raffaella,
noto che tu censuri quelli che parlano di politica solo se sono contro il centro-destra; chi è contro Prodi va benissimo, vero?
Io chiedo a tutti: non è il momento di fare un bel esame di coscienza? C'è solo Berlusconi per difendere i valori cristiani o si può pensare di costruire una forza alternativa ad entrambi i poli?

(post ridotto)

Raffaella ha detto...

Non e' assolutamente vero e basta leggere i commenti sul blog.
Certo! Quando si passa a parole pesanti non posso che censurare i post.
Per questo il Suo commento e' stato tagliato.
R.

Marco Lombardi ha detto...

Mi pare che qui in molti riduciate problemi complessi ad un unica soluzione: comandi il papa su tutti e gli altri zitti. A parte i probelmi teologici non irrilevanti di questa posizione, vi sono problemi pratici. Ad esempio in un mondo dove le varie culture esistono (e non si possono cancellare con un diktat del papa) i politici cattolici non possono pretendere di applicare la "sharia cattolica"; devono prendere atto delle diversità e legiferare in modo equilibrato, salvaguardando i diritti di tutti.
Quello che mi colpisce è che molti non vedono (o fingono di non vedere) i disastri oggettivi e inconfutabili provocati dal collateralismo filo-berlusconiano di buona parte dell'episcopato, mentre basta dire "Prodi" per farvi venire il sangue agli occhi. Moderazione, discernimento, pulizia morale e intelligenza sono doveri di tutti i cattolici, anche di quelli sciagurati che si credono papali al 100%.

Raffaella ha detto...

Ma Lei quanti nomi ha?
Anche il secondo post e' stato tagliato.
Eviti di insultare.
R.

Marco Lombardi ha detto...

Ho molti nomi perché intervenendo una volta con il mio nome ad un convegno di cattolici tradizionalisti, in puro spirito evangelico ho rischiato di essere malmenato. Quindi preferisco non prendere rischi. Anche sull'irrisolto rapporto tra cattolici "papali" e l'uso della violenza (fisica e psicologica) ci sarebbe molto da riflettere. Ma tanto il problema è solo l'eliminaizone fisica degli odiatissimi "cattolici adulti"... Per una volta fate finta che chi vi contesta non sia la voce del lupo nell'ovile di Cristo, ma la voce dello Spirito che sommessamente, vi fa notare le vostre ENORMI contraddizioni...

Raffaella ha detto...

Per favore...
R.

Marco Lombardi ha detto...

Scusi, ma Lei sa rispondere solo "Per favore" quando non ha argomenti? Almeno una differenza la noterà: io credo che quanti si dichiarano cattolici "papali" (se si legge un po' di studi sull'Ottocento, vedrà che non è una novità) siano persone fondamentalmente buone ma deboli, che hanno bisogno di rimarcare un'identità perché altrimenti temono di perdersi. Voi pensate che invece gli altri cattolici siano solo zizzania da estirpare dal campo del papa (dimenticando che Dio stesso permette alla zizzania di crescere). Comunque va bene così; purtroppo per voi non cambierete mai e permetterete ai veri avversari (i sostenitori del nihilismo ridens) di commettere impunemente i più efferati delitti.

Raffaella ha detto...

Il mio "per favore" sta ad indicare che finora i commenti verbalmente piu' violenti li ha fatti proprio Lei.
I Cattolici che aderiscono al Magistero del Papa non sono ne' deboli ne' meno intelligenti dei Cristiani che non vi si riconoscono.
Nella vita si fanno delle scelte.
Pensare che i Cattolici non abbiano argomenti solo perche' ascoltano il Papa significa non avere ben chiaro il concetto di "Cattolicesimo".
R.

Marco Lombardi ha detto...

Può continuare ad offendere ma non a mentire: i miei commenti non sono affatto violenti (ricordo che in un blog di tradizionalisti volevano impalare un vescovo austriaco per una processione eucaristica certamente brutta da un punto di vista estetico e discutibile da un punto di vista liturgico, ma insomma...) sono duri. Hanno la durezza dell'ascesi e dei profeti che vengono dal deserto della meditazione per ricordare, a coloro che si credono puri perché innalzano la bandiera del papa, che le cose sono più complesse. Anch'io voglio bene al papa e ne accetto totalmente il magistero; solo non ne faccio una bandiera politca. Davvero non c'è nulla né di violento né di offensivo nei miei messaggi; c'è molto di aspro, dell'asprezza sana di chi vuole risvegliare il sonnambulo sull'orlo del vulcano.

Raffaella ha detto...

Qui non si parla di politica!
Il punto e' proprio questo.
R.

Marco Lombardi ha detto...

Qui non si parla di politica? Me se è stato Papa Ratzinger a parlarne ieri! Raffaella, si aiuti: non ne uscirà con gli slogan. Usi la ragione, non quella che GIUSTAMENTE il papa contrasta, ma quella che il papa SOSTIENE; quella dei San Bonaventura e dei San Tommaso.
Se non vuole publbicare questo post non lo publbichi, però, legga, le chiedo, legga l'articolo di Ilvo Diamanti su Repubblica. Che è una semplice descrizione basata sul realismo tomista dell'attuale situazione italiana.
Non le chiedo di diventare abortista e filo-eutanasia, le chiedo di aprire gli occhi al degrado morale causato dalle TV commerciali!

Raffaella ha detto...

Il Papa ha parlato di politica?
Quando?
Legga l'omelia di ieri o, se preferisce, questo post:

http://paparatzinger2-blograffaella.blogspot.com/2009/09/premessa-alla-lettura-dei-giornali-di.html

Non dia troppa retta ai giornali ed ai titoli dei medesimi: spesso sono riduttivi.
La ragione di Bonaventura ci aiuta a volare alto (come la speranza) e a non fermarci ai titoli senza accedere alle fonti.
Riguardo al degrato della Tv commerciale (e della rai sempre piu' commerciale e sempre meno servizio pubblico) siamo completamente d'accordo.
R.

DANTE PASTORELLI ha detto...

Cara Raffaella, non capisco perché perdi tempo dietro ad uno che presenta le sue parole come dure perché caratterizzate dal timbro dell'ascesi e dei profeti.
Aspetti forse che dica: io son Napoleone?

Caterina63 ha detto...

Marco Lombardi ha detto...
Può continuare ad offendere ma non a mentire: i miei commenti non sono affatto violenti (ricordo che in un blog di tradizionalisti volevano impalare un vescovo austriaco per una processione eucaristica certamente brutta da un punto di vista estetico e discutibile da un punto di vista liturgico, ma insomma...) sono duri.


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FALSO!
lo dico perchè ho assistito alla discussione...
è stato invece fatto notare l'intervento del vescovo contro quella creatività con tanto di collegamento ad un video...
Se il vedere Gesù Eucaristico impalato non fa squotere la coscienza, gentile Marco, si preoccupi davvero di domandarsi dove alberga la sua fede...
Amare il peccatore quanto si vuole, anche dando la vita per lui, ma la si smetta di giustificare il peccato!
e la si smetta di seminare, tra un blog e l'altro, la zizzania scrivendo bugie o inesattezze...

eh!

Caterina63 ha detto...

P.S.....si lo so....scuotere si scrive con la c e non la q.....
vado dietro la lavagna per dieci minuti a scriverlo cento volte ^__^

svista imperdonabile la mia...