martedì 1 settembre 2009

Nel 70.mo anniversario dell’aggressione nazista alla Polonia, il pensiero di Benedetto XVI sulla Seconda Guerra Mondiale (Radio Vaticana)


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Nel 70.mo anniversario dell’aggressione nazista alla Polonia, il pensiero di Benedetto XVI sulla Seconda Guerra Mondiale

La Chiesa della Germania e della Polonia “devono chiedere congiuntamente la pace per noi e per il mondo”: è quanto sottolineato dai vescovi tedeschi e polacchi che in una Messa a Berlino hanno commemorato le vittime della Seconda Guerra Mondiale, a 70 anni dall’inizio del conflitto. Le celebrazioni per ricordare il tragico evento si svolgono oggi presso Danzica sulla penisola della Westerplatte, dove, il 1 settembre del 1939, l’aggressione nazista contro la Polonia. Alla commemorazione hanno preso parte, fra gli altri leader europei, la cancelliera tedesca, Angela merkel, il premier russo, Vladimir Putin, e quello italiano, Silvio Berlusconi. Alessandro Gisotti ricorda nel suo servizio alcune delle parole che Benedetto XVI ha dedicato in passato al tragico conflitto:

Un’immane tragedia che seminò nel mondo una distruzione mai sperimentata prima. Più volte, nel suo Pontificato, Benedetto XVI ha ricordato l’orrore della Seconda Guerra Mondiale, che Giovanni Paolo II definì “un suicidio dell’umanità”. Proprio al termine della proiezione di un film su Karol Wojtyla, nel maggio 2005, il Papa mise l’accento sul male che racchiudeva in sé l’ideologia nazista:

“Ogni volta che un’ideologia totalizzante calpesta l’uomo, l’umanità intera è seriamente minacciata. Col trascorrere del tempi, i ricordi non devono impallidire; devono piuttosto farsi lezione severa per la nostra e per le future generazioni. Abbiamo il dovere di ricordare, specialmente ai giovani, a quali forme di inaudita violenza possano giungere il disprezzo dell’uomo e la violazione dei suoi diritti”. (Discorso 19 maggio 2005)

Anche oggi, è l’esortazione del Papa, risuonino le parole contenute nella lettera che i vescovi polacchi consegnarono ai presuli tedeschi alla fine del Concilio Vaticano II: “Perdoniamo e chiediamo perdono”. Il male, infatti, ha ribadito Benedetto XVI, può essere superato solo con il perdono. E simbolo di questa riconciliazione è proprio il succedersi alla Cattedra di Pietro di un figlio della Germania ad un figlio della Polonia:

“Come non leggere alla luce di un provvidenziale disegno divino il fatto che sulla cattedra di Pietro ad un Pontefice polacco sia succeduto un cittadino di quella terra, la Germania, dove il regime nazista poté affermarsi con grande virulenza, attaccando poi le nazioni vicine, tra le quali in particolare la Polonia? Entrambi questi Papi in gioventù - seppure su fronti avversi e in situazioni differenti - hanno dovuto conoscere la barbarie della Seconda Guerra Mondiale e dell’insensata violenza di uomini contro altri uomini, di popoli contro altri popoli”. (Discorso 19 maggio 2005)

Karol Wojtyla e Joseph Ratzinger. Due uomini, due Papi che nel loro servizio a Cristo e all’umanità sentono il dovere di recarsi ad Auscwitz, nel lager che rappresenta tragicamente l’orrore della Seconda Guerra Mondiale. Così, Benedetto XVI nella visita al campo di sterminio nazista, il 28 maggio 2006:

“Papa Giovanni Paolo II era qui come figlio del popolo polacco. Io sono oggi qui come figlio del popolo tedesco, e proprio per questo devo e posso dire come lui: Non potevo non venire qui. Dovevo venire. Era ed è un dovere di fronte alla verità e al diritto di quanti hanno sofferto, un dovere davanti a Dio, di essere qui come successore di Giovanni Paolo II e come figlio del popolo tedesco - figlio di quel popolo sul quale un gruppo di criminali raggiunse il potere mediante promesse bugiarde, in nome di prospettive di grandezza, di ricupero dell'onore della nazione e della sua rilevanza, con previsioni di benessere e anche con la forza del terrore e dell'intimidazione, cosicché il nostro popolo poté essere usato ed abusato come strumento della loro smania di distruzione e di dominio. Sì, non potevo non venire qui”. (28 maggio 2006)

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1 commento:

Amici del martedì ha detto...

Cara Raffa, ti chiediamo perdono per la continua sollecitazione ma sappiamo che accogli con gioia le nostre proposte; se ritieni opportuno ti chiediamo di pubblicare questo nuovo invito. Per incrementare la preghiera per il Papa qualcuno di noi ha pensato di inviare via Internet, negli appositi post dei siti di alcuni Santuari italiani, una richiesta di preghiera per Benedetto XVI( non come quella che proponiamo il martedì ma una richiesta generale). Con grande gioia abbiamo constatato che una preghiera "postata" nel mese di luglio è stata ospitata dal sito del santuario di Caravaggio. Qualcun'altro, purtroppo, non l'ha pubblicata. Chiediamo, gentilmente, agli amici se tramite via Internet desiderano collaborare con noi per richiedere preghiere per il nostro Benedetto XVI presso i siti di santuari, monasteri, gruppi di preghiera, etc. anche non italiani (per coloro conoscono le lingue straniere). Grazie a tutti coloro che collaborano per questa "crociata" d'amore a sostegno di Papa Ratzinger...e grazie anche a te Raffaella per l'affetto e la costante ospitalità. Buon Lavoro a tutti e...ci "vediamo" alle 23,00 per la preghiera del martedì. Un abbraccio. Gli "amici del martedì".