lunedì 16 novembre 2009

Chiesa ed internet, Mons. Di Falco: nella Rete c'è un'umanità in ricerca (Sir)


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CHIESA E INTERNET: MONS. DI FALCO (CEEM), NELLA RETE “C’È UN’UMANITÀ IN RICERCA”

“Come accadde ieri con la stampa così accade oggi con Internet, anche la Chiesa è interrogata da una rivoluzione tecnologica che è rivoluzione culturale nel senso che la tecnologia sta profondamente cambiando i comportamenti della persona e lo stesso modo di vivere della Chiesa. Non possiamo essere distratti, siamo chiamati a leggere con particolare attenzione questi segni dei tempi”. Così al Sir mons. Michel Leandri-Di Falco presidente della Commissione dei vescovi europei per i media (Ceem) al termine dell’assemblea della stessa commissione conclusasi ieri in Vaticano con il saluto e il ringraziamento del Papa dopo la preghiera dell’Angelus. “Abbiamo voluto soprattutto ascoltare esperti di rilievo internazionale per conoscere meglio i diversi e complessi aspetti di questo fenomeno, per riflettere su rischi e opportunità di Internet avendo noi a cuore la missione evangelizzatrice della Chiesa. Anche in questa straordinaria rete – ha aggiunto il vescovo - c’è un’umanità in ricerca e anche se la navigazione è a volte confusa e contradditoria, la Chiesa avverte la responsabilità di essere presente con il suo messaggio, la sua proposta, la sua testimonianza. E’ un’avventura impegnativa e affascinante, per essere affrontata richiede conoscenze e competenze perché la Parola possa essere incontrata anche on-line”.
“Tuttavia - ha precisato mons. Di Falco - dobbiamo sempre ricordare che la Chiesa è un’esperienza reale, non potrà mai essere virtuale. Là dove le persone si incontrano, là dove c’è una comunità che vive il Vangelo nella vita, privata e pubblica, là dove insieme si incontra Cristo, là c’è la Chiesa”. I nuovi strumenti della comunicazione a partire da Internet, sono tuttavia “preziosi per l’opera di evangelizzazione e quello che in questa assemblea - alla quale hanno partecipato vescovi, sacerdoti e laici - abbiamo voluto promuovere è stata una più forte presa di coscienza degli effetti che le nuove tecnologie applicate ai media provocano nella cultura, nella mentalità nelle scelte delle persone, in particolare delle più giovani. Questa consapevolezza è indispensabile per dare all’azione pastorale un sostegno culturale nel rispondere alle molteplici sfide poste dal nostro tempo, senza mai venir meno alla fedeltà alla Parola”. In questo senso, ha concluso mons. Di Falco, l’assemblea della Ceem “non ha inteso dare indicazioni o esprimere giudizi, ha però raccolto molti elementi preziosi per l’impegno educativo e formativo tenendo conto delle diverse situazioni sociali, culturali ed economiche in cui anche in Europa si trova la Chiesa cattolica”.

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3 commenti:

Anonimo ha detto...

Undicietrenta di Roberto Cotroneo -Se il Papa sbarca su Facebook
http://www.unita.it/rubriche/cotroneo/91272
Una critica: Cotroneo eviti di riferirsi a "proselitismo un tempo impensabile", il termine corretto oggi è evengelizzazione.
Alessia

Anonimo ha detto...

Per la cronaca, Mons. De Falco è quello che invitò "l'artista" inglese Paul Fryer a collocare una sua "opera" nella cattedrale di Gap. Una statua di Cristo con le piaghe della passione, adagiato su una sedia elettrica al fine di paragonare il supplizio infamante di Cristo alla pena capitale della sedia elettrica.
Inoltre, nel periodo dell'artata polemica su preservativo/Aids che a marzo ha coinvolto il Papa , monsignore si era espresso per l'uso del medesimo.
Alessia

Anonimo ha detto...

"siamo chiamati a leggere con particolare attenzione questi segni dei tempi"

prosa martiniana doc