giovedì 3 dicembre 2009

L'Osservatore apre una querelle con un mensile ebraico: "forte pregiudizio nei confronti delle conversioni dall'ebraismo" (Asca e Apcom)


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OSS.ROMANO: QUERELLE CON MENSILE EBRAICO PREGIUDIZIO SU CONVERSIONI

(ASCA) - Citta' del Vaticano, 2 dic

Approssimazione, pregiudizio, ignoranza: l'Osservatore Romano, il quotidiano della S.Sede, apre una polemica col nuovo mensile delle Comunita' ebraiche italiane, 'Pagine Ebraiche', per un articolo uscito sul suo primo numero e dedicato alla conversione della filosofa ebrea Edith Stein al cattolicesimo. La Stein, diventata monaca carmelitana e' morta durante la Seconda Guerra Mondiale a Auschwitz ed e' stata proclamata santa dalla chiesa cattolica. L'articolo di Pagine Ebraiche, scrive oggi Lucetta Scaraffia sul foglio pontificio, e' viziato da ''disinvolta approssimazione'' e da un ''forte pregiudizio nei confronti delle conversioni dall'ebraismo''.
''Solo l'ignoranza dei fatti, oppure un pregiudizio non scalfibile'', puo' spiegare, secondo la storica, il giudizio che il mensile ebraico da' della conversione della Stein.
Quest'ultima, conclude Scaraffia, ''puo' essere considerata al tempio stesso martire ebrea e cristiana, come del resto lei ha sempre voluto essere, fedele al suo popolo anche nella conversione'' e ''appartiene a entrambi i popoli''. Va segnalato che il primo numero di Pagine Ebraiche si e' aperto con un'ampia intervista al direttore proprio dell'Osservatore Romano, Gian Maria Vian, e annovera tra i suoi collaboratori la stessa Scaraffia.

© Copyright Asca

Vaticano/ 'Osservatore romano' ospita critica a 'Pagine ebraiche'

Edith Stein convertita per assimilazione? Caduta di stile

All'avvicinarsi della visita del Papa alla sinagoga di Roma, il 17 gennaio, su Edith Stein - santa cattolica nata ebrea e convertita al cattolicesimo prima di morire nel campo di sterminio di Auschwitz - scoppia la polemica tra i due giornali della Santa Sede e dell'Unione delle comunità ebraiche in Italia. Sul primo numero di 'Pagine Ebraiche' la filosofa Donatella Di Cesare sostiene che la Stein, "alla disperata ricerca di un'assimilazione negata, si era messa a scrivere di mistica, diventando cattolica, tomista e perfino carmelitana".
Replica Lucetta Scaraffia, firma di punta dell''Osservatore romano', in un articolo che verrà pubblicato su 'Pagine ebraiche' ma viene anticipato dallo stesso giornale vaticano. "Perché un giornale così interessante doveva iniziare con una caduta del genere?", si domanda la storica cattolica. "Se a Edith Stein viene negato il diritto di scegliere la sua vita e la sua religione, Di Cesare attribuisce alla Chiesa cattolica colpe e poteri che storicamente non hanno fondamento" come, ad esempio, "sui silenzi di Pio XII", scrive ancora Scaraffia, secondo la quale "Edith Stein può essere considerata al tempo stesso martire ebrea e cristiana, come del resto lei ha sempre voluto essere, fedele al suo popolo anche nella conversione e nella vita religiosa".

© Copyright Apcom

Siamo purtroppo stati facili profeti quando ci siamo chiesti se fosse opportuno che il direttore dell'Osservatore si facesse intervistare dal mensile "Pagine ebraiche".
Non c'e' nulla di cui stupirsi se non dello stupore dei commentatori.
C'e' da chiedersi, invece, che cosa sarebbe accaduto se un Cattolico avesse scritto sull'Osservatore un articolo tanto offensivo nei confronti di una conversione all'ebraismo.
E' sempre la stessa questione: reciprocita'!

R.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

la reciprocità non si rinfaccia, si pratica!

Anonimo ha detto...

si pratica in due però, perchè se da parte dell'altro, chiamiamolo interlocutore, non c'è rispondenza, siamo di fronte a strade a senso unico, e non ci sono dialoghi ma solo monologhi

euge ha detto...

Pare che questa parola
" reciprocità " sia dura da digerire in certi casi.........
Per troppo tempo, la reciprocità è stata intesa ammesso che se ne sia parlato, solo a binario unico; cioè i cattolici che debbono rispetto e scuse verso tutti gli altri; probabilmente, questa era la via più facile e comoda, per non imbastire quel dialogo vero che tanto ama Benedetto XVI.

Anonimo ha detto...

la storia si ricorderà di chi ha iniziato per primo