venerdì 3 luglio 2009

Decreto del 27 aprile 2009 del card. Caffarra sulle dispozioni circa la distribuzione della Comunione Eucaristica


LA SACRA LITURGIA: LO SPECIALE DEL BLOG

Su segnalazione del nostro Massimo leggiamo il testo del Decreto del 27 aprile 2009, a firma del card. Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna, sulle dispozioni circa la distribuzione della Comunione Eucaristica. Vi invito anche a visionare il contributo video con un bel commento audio sulle disposizioni stesse.
Grazie ancora a Massimo
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R.

DISPOSIZIONI SULLA DISTRIBUZIONE DELLA COMUNIONE EUCARISTICA

Decreto del 27 aprile 2009

Fin dalle sue origini la Chiesa apostolica ha espresso la convinzione di fede che i discepoli s’incontrano con il Risorto, ne fanno esperienza nel primo giorno dopo il sabato ascoltando la Parola di Dio e la sua spiegazione e spezzando il pane eucaristico (cfr. Le 24, 13-35; Al 20, 7-12). San Giustino nella I Apologia, al n. 67 testimonia l’ulteriore sviluppo di questa prassi.

La predicazione degli apostoli, poi, illustrava ai fedeli la grandezza del Sacramento dell’altare e le disposizioni interiori necessarie per potervi partecipare con frutto, senza correre il rischio di mangiare e bere la propria condanna (cfr. 1 Cor 11, 29), ma al contrario perché mangiando di quel pane, Corpo di Cristo dato per la vita del mondo, chi crede possa avere la vita eterna (cfr. Gv 6, 51).

È quindi preciso dovere dell’apostolo esortare spesso i cristiani perché possano ricevere degnamente il Corpo di Cristo plasmando la propria vita ad immagine di Colui che nel sacramento viene ricevuto.

La pietà e la venerazione interiore con cui i fedeli si accostano all’Eucaristia si manifesta anche esteriormente nel modo con cui essi ricevono il Pane consacrato.

La catechesi dei pastori non manchi dunque di soffermarsi anche sul modo con cui ci si può accostare all’Eucaristia perché si eviti il più possibile che il Santissimo Sacramento dell’Eucaristia sia trattato con superficialità o addirittura in modo irriverente o, peggio ancora, sacrilego.

Dobbiamo infatti prendere atto che purtroppo si sono ripetuti casi di profanazione dell’Eucaristia approfittando della possibilità di accogliere il Pane consacrato sul palmo della mano, soprattutto, ma non solo, in occasione di grandi celebrazioni o in grandi chiese oggetto di passaggio di numerosi fedeli.

Per tale motivo è bene vigilare sul momento della santa Comunione partendo dall’osservanza delle comuni norme ben note a tutti.

La distribuzione dell’Eucaristia avvenga in modo pacato ed ordinato, sia fatta in primo luogo dai ministri ordinati (presbitero e diacono); solo in loro mancanza dai ministri a ciò istituiti (accoliti). Solo in casi veramente eccezionali si ricorra ad altri ministri istituiti (lettori), alle religiose o a fedeli ben preparati.

Durante la Comunione i ministranti assistano il ministro, per quanto possibile, vigilando che ogni fedele dopo aver ricevuto il Pane consacrato lo consumi immediatamente davanti al ministro e che per nessun motivo venga portato al posto, oppure riposto nelle tasche o in borse o altrove, né cada per terra e venga calpestato.

L’Eucaristia è infatti il bene più prezioso che la Chiesa custodisce, presenza viva del Signore Risorto; tutti i fedeli si devono sentire chiamati a fare ogni sforzo perché questa presenza sia onorata prima di tutto con la vita e, poi, con i segni esteriori della nostra adorazione.

In ogni caso, considerata anche la frequenza in cui sono stati segnalati casi di comportamenti irriverenti nell’atto di ricevere l’Eucaristia, disponiamo che a partire da oggi nella Chiesa Metropolitana di S. Pietro, nella Basilica di S. Petronio e nel Santuario della B.V. di San Luca in Bologna i fedeli ricevano il Pane consacrato solamente dalle mani del ministro direttamente sulla lingua.

Raccomandiamo poi a tutti i sacerdoti di richiamare al popolo loro affidato la necessità di essere in grazia di Dio per poter ricevere l’Eucaristia e il grande rispetto dovuto al sacramento dell’Altare: con la catechesi, la predicazione, la celebrazione attenta e amorosa del Santi Misteri, educando i fedeli ad adorare il Dio fatto uomo con l’atteggiamento della vita e con la partecipazione curata in tutto, anche nei gesti, alla Mensa del Signore.

Esortiamo infine i fedeli a mettere ogni impegno perché l’Eucaristia, fonte e culmine di tutta la vita cristiana, sia sempre più amata e venerata, riconoscendo in essa la presenza stessa del Figlio di Dio in mezzo a noi.

Bologna, dalla Residenza Arcivescovile, 27 aprile 2009.

+ Cardinale Carlo Caffarra Arcivescovo

http://www.caffarra.it/decreto270409.php

3 commenti:

raffaele ha detto...

Non condivido il decreto, anche se obbedirò ad esso se mi troverò a Bologna.
Uno zelo degno di miglior causa!
Tutti i cristiani sono popolo sacerdotale, non bambini da "imboccare"!

Anonimo ha detto...

Ha fatto bene il Card. Caffarra. Finalmente cominciamo ad aprire gli occhi su una situazione scandalosa.

massimo ha detto...

signor Raffaele,il cardinale,mio arcivescovo,ha dovuto promulgare il decreto dopo vari episodi di irriverenza e profanazione,mi spiego:le tre basiliche a cui è limitato sono spesso affollate di fedeli di passaggio,2 non sono parrocchia,la cattedrale a cui si riferisce il video(tre riprese di tre messe diverse)è un parrocchia molto piccola,il centro di BO è abitatissimo di giorno per lavoro e praticamente perde i 2/3 degli abitanti dal venerdì al lunedì mattina,ma in questo lasso di tempo è frequentatissimo da persone che vengono da fuori,(negozi,uffici,mostre,musei,alberghi)si ferma molta gente alle messe,così come a san luca basilica santuario,alla domenica visitata da alcune migliaia di fedeli sempre diversi,provenienti da tutta italia e dall'estero.
è successo che molti hanno preso l'ostia e se la sono portata via come suvenir,nella borsa,(pare che gli stranieri di altre religioni stravedano per sta cosa)in tasca,e altre cose che le risparmio,altra cosa:in centro accedono fedeli cattolici ma di riti orientali(greco cattolici)che partecipano alle liturgie,loro sono strabiliati da questo fatto che ci comunichiamo in mano,per loro è irriverente,così come lo è per gli ortodossi che vanno a venerare la Madonna di saLuca a cui sono legatissimi,in cattedrale poi c'è un icona donata dal patriarca Alessio al cardinale Biffi,ecco che gli ortodossi e i greco cattolici vengono e pregano e ci guardano....(esistono già le loro chiese ma la gente gira)inoltre la cattedrale è sorvegliata come san luca da un servizio d'ordine(per i borseggi) della diocesi e queste cose sono state viste.san Petronio è sorvegliata dallo stato in quanto propietà del municipio ma di valenza nazionale per vari attentati sventati......le telecamere e la questura hanno visto delle cose.......dunque il cardinale ha fatto male?o è fatto male il nostro mondo?ha mai sentito quante volte sua Eminenza o il vescovo vicario hanno parlato del"degrado"della città?
inoltre guardi attentamente il video,si riferisce a prima del decreto,sono messe solenni,i ministranti e i diaconi si devono prendere la briga di osservare seguire con lo sguardo come spioni la comunione dei fedeli,non era tollerabile oltre,era diventato grottesco,è precisa reponsabilità del vescovo la FEDE E LA PROFESSIONE DI FEDE nell'eucarestia e quello che ne consegue.
se uno si vuole comunicare lo si può fare come lo si è fatto per tanti secoli,io personalmente non ho mai preso in mano la comunione,perchè non ne vedo il s enso logico,faccio la comunione come si fà in genere nella mia comunità da sempre,cioè ci si genuflette(o ci si inchina) prima di comunicarsi in piedi a mani raccolte e dopo ci si raccoglie in un silenzio di preghiera prolungato dopo il canto,perchè ciò che riceviamo è il vero corpo di Cristo Signore,il Crocefisso Risorto,unico vero Salvatore e con Lui stabiliamo un legame d'amicizia e d'amore che nella comunione Eucaristica trova il culmine della nostra vita e da cui si generano le altre realtà come la fratellanza e la carità,non sono un tradizionalista,non vado alla messa di san Pio v,ho 38 anni una vita vivacissima e sono felice, e penso che sia ora di finirla davvero con la superficialità nella liturgia.
un saluto,disponibile a spiegarmi meglio se non sono riuscito.ciao massimo