venerdì 24 luglio 2009

«Caritas in veritate»: Il mondo è globale. Deve esserlo anche il pensiero (Osservatore Romano)


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Il mondo è globale
Deve esserlo anche il pensiero


di Gabriele Nicolò

L'interesse non è il tasso di sconto, ma il bene generale: è un messaggio forte quello contenuto nella Caritas in veritate e che il ministro italiano dell'Economia e delle Finanze, Giulio Tremonti, ha voluto sottolineare con forza, riconoscendo all'ultima enciclica di Benedetto XVI il valore di una vera e propria guida per la politica. All'analisi dei contenuti del documento è stato dedicato un incontro - mercoledì 21 a Roma - al quale, assieme a Tremonti, ha partecipato l'arcivescovo Rino Fisichella, presidente della Pontificia Accademia per la Vita e rettore della Pontificia Università Lateranense (del quale a lato pubblichiamo l'intervento).
La Caritas in veritate formula due criteri fondamentali. Il primo riconduce al concetto di poliarchia della società, ovvero non esiste un centro unico di riferimento, con la conseguente relativizzazione del nucleo Stato-nazione; il secondo riafferma il principio della centralità della persona umana nelle dinamiche sociali. Ma vi sono opportunità per applicare questi insegnamenti? Sì e numerose, secondo il ministro Tremonti, che ha affermato: "Si sta arrivando a un nuovo Governo del mondo con spirito costruttivo e di pace". Non serve più "il vecchio sogno progressista dell'autosufficienza", piuttosto "un impegno per promuovere il bene comune della società".
Negli ultimi vent'anni il mondo è cambiato radicalmente: si sono trasformate la sua struttura e la sua velocità. E non si può entrare e vivere in un contesto nuovo applicando le vecchie categorie. E la Caritas in veritate - ha sottolineato il ministro italiano - costituisce il primo, grande, organico documento di analisi e di riflessione sul nuovo mondo, che registra la cadute delle ideologie, intese come formule capaci di dominare l'esistente. Il ventennio appena trascorso, dunque, ha portato grandi cambiamenti. Si inizia con la caduta del Muro di Berlino, nel 1989, seguita, nel 1994, dal "mercatismo", inteso come onnipotenza del mercato, e dall'ingresso dell'Asia nell'Organizzazione mondiale del commercio nel 2001. Poi nel 2007 comincia la crisi che ora conosciamo bene. "Sono vent'anni - ha ribadito Tremonti - che postulano un coerente cambiamento dei paradigmi. Se il mondo è globale, il pensiero non può restare uguale. Il pensiero non può essere solo mercantile, deve essere pensiero civile".
È anzitutto la globalizzazione ad aprire scenari inediti e a porre le fondamenta per una tabula mundi completamente rinnovata, dove affermare i valori di una civiltà che si sottragga a interessi personalistici, a logiche mercantili, alla filosofia del profitto fine a se stesso. L'enciclica coglie in pieno, ha osservato il ministro, le opportunità positive legate al processo di globalizzazione; nello stesso tempo, tuttavia, essa mette in luce le insidie derivanti da una cattiva gestione di tale processo, se all'interdipendenza tra gli uomini e i popoli non corrisponde l'interazione etica delle coscienze e delle intelligenze. E non solo è guida per la politica, la nuova enciclica, ma è anche un manuale per l'economia. La Caritas in veritate, infatti, ribadisce che l'essenza autentica dell'economia è l'etica: tale principio sottende l'ineludibile importanza di valori di riferimento che siano spirituali, e non materiali. Solo muovendosi all'interno di questa dimensione, ha affermato Tremonti, è possibile servire in modo efficace e lungimirante il bene comune.
Il ministro ha individuato, nella storia moderna della Chiesa, tre date in particolare: il 1891, con la Rerum novarum di Leone XIII; il 1967, con la Populorun progressio di Paolo VI, e il 2009 con la Caritas in veritate di Benedetto XVI. Tremonti ha posto l'accento sulla prima e la terza, ricordando che nel 1891 "non si era solo vicini alla fine del secolo, ma ci si affacciava a un nuovo mondo, con l'avvento delle masse, con l'uomo nuovo e il progresso". La Caritas in veritate arriva al termine di un ventennio in cui il mondo ha cambiato il proprio volto, cercando, pur tra forti tensioni e aspri conflitti, di forgiare il modello di un governo globale.
In apertura dell'incontro l'arcivescovo Fisichella ha affermato che il ministro Tremonti è stato "tra i primi a far sentire la sua voce sulle regole etiche in materia di riforma della finanza, gettando un sasso nello stagno per richiamare a un impegno comune così importante come il progresso e lo sviluppo".

(©L'Osservatore Romano - 24 luglio 2009)

1 commento:

Anonimo ha detto...

l'enciclica "caritas in veritate" è di una bellezza e d iuna profondità abbaglianti. Bisogna entrare nella lettura con la guida delloSpirito Santo e pregare che porti frutti nel nostro cuore. E' un richiamo alla responsabilità di ciascuno.
grazie Santo Padre! ora tocca a noi.