venerdì 24 luglio 2009

Il vescovo di Aosta: la presenza del Papa pone domande e attende risposte (Sir)


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Aosta: la presenza del Papa pone domande e attende risposte

La diocesi di Aosta ha la fortuna, in questi giorni, di poter incontrare il Papa due volte. La prima, più riservata, venerdì 24 luglio, per la preghiera dei Vespri in Cattedrale, presente tutto il presbiterio, i rappresentanti dei Consigli pastorali parrocchiali e quelli di associazioni e movimenti, con la possibilità poi di salutare il Papa sul sagrato della cattedrale; la seconda, aperta a tutti, domenica 26 luglio, per l'Angelus a Les Combes. In attesa di questo doppio appuntamento, il settimanale diocesano "Il Corriere della Valle" ha rivolto alcune domande a mons. Giuseppe Anfossi, vescovo di Aosta.

Eccellenza, come si sta preparando la diocesi a vivere questi due eventi?

"La cattedrale è un luogo carico di significati simbolici. È prima di tutto la sede del vescovo. E quando in cattedrale si raccolgono tutti i preti della diocesi il legame con il vescovo rimanda alla comunione del vescovo con la Chiesa di Roma. Ma c'è di più. Benedetto XVI ha da pochi mesi indetto l'Anno sacerdotale.
Di conseguenza con questo appuntamento si chiede a tutti i fedeli di riscoprire la bellezza del ministero sacerdotale. Ma non solo. Anche il prete è invitato a prendere coscienza del suo ministero e dei rapporti che esso ha con gli altri servizi, carismi e ministeri. Penso ai religiosi, ai diaconi e, soprattutto ai fedeli. La collaborazione dei laici oggi è davvero molto richiesta in quanto la diminuzione del clero incide sulla possibilità di far fronte a tutti i compiti che la Chiesa ha nel popolo cristiano. D'altra parte va anche detto che la maggior preparazione dei laici e anche la loro disponibilità ad aiutare, in aggiunta alla riscoperta dei ministeri laicali voluta dal Concilio Vaticano II, mette in evidenza il fatto che il ministero del prete non assorbe in sé tutti gli altri e si scopre che esso ha un ruolo di animazione, di coordinamento, di promozione degli altri ministeri. Di conseguenza la collaborazione maggiore dei laici non deve portare ad una perdita di stima del ministero sacerdotale, al contrario è proprio chiedendo al prete di essere di più principio di coordinamento e di promozione che tutti i ministeri all'interno della Chiesa risultano essere esaltati. E questa riflessione sull'Anno sacerdotale in realtà valorizza il quadro complessivo".

Benedetto XVI visiterà una cattedrale restaurata…

"La presenza del Papa nella cattedrale rende visibile il responsabile primo della Chiesa universale nel mondo e sollecita il risveglio della fede, della speranza e della carità. La prima cosa importante oggi è la fede perché la crisi religiosa e anche la crisi pastorale che si vive nell'attuale società contemporanea è fondamentalmente una crisi di fede. Il fatto che il Papa sia presente mette in evidenza che il compito primo del vescovo, dei preti, dei cristiani attivi è quello di risvegliare e mantenere viva la fede".

Una vera grazia la sua presenza.

"Sicuramente. Però credo che ci si debba anche chiedere che cosa il Signore vuole da questa comunità visitandola? Siamo soltanto fortunati come diciamo? Il problema va posto dal punto di vista del discernimento spirituale di un credente. Ci si deve chiedere che cosa il Signore ci vuole regalare con questa visita. Le risposte possono essere tante: il risveglio della fede, la riscoperta della bellezza del ministero sacerdotale, la promozione dei ministeri laicali di cui ho già detto. È una domanda che tutti dobbiamo farci".

Viene reso anche un omaggio alla figura di Sant'Anselmo...

"Non dimentichiamoci che il Papa ci ha già in qualche maniera visitati con il messaggio inviato al cardinale Giacomo Biffi che in quanto suo inviato speciale è venuto al suo posto a celebrare, il 21 aprile, la messa solenne per la ricorrenza dei 900 anni dalla morte di Anselmo. Detto questo è però vero che la cattedrale presenta ancora degli affreschi del 1000 che sicuramente sono stati visti da Anselmo prima di lasciare la Valle d'Aosta. Sant'Anselmo ha visto questa Chiesa, questi muri. Si potrebbe dire che si tratta di un segnale di comunione che attraversa i tempi. E venerdì 24 luglio vi arriva il Papa".

Lei in entrambe le occasioni porterà il suo saluto al Pontefice. Che cosa dirà?

"Gli dirò che noi siamo molto felici che sia lui a organizzare le sue vacanze in proprio favore, occupando il tempo nel riposo e regalandosi momenti di serenità, di lettura e di riflessione. Purtroppo non potrà scrivere ma ci auguriamo che questa permanenza sia comunque fonte di ispirazione. È molto importante che se lui viene per riposare possa farlo nel migliore dei modi, ma allo stesso tempo siamo molto felici che lui si affacci alla nostra vita e che lo possiamo incontrare. Gli dirò anche che pregando con Lui in quanto successore di Pietro ci sentiamo confermati nella fede, sostenuti nella speranza e coinvolti nella carità".

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