domenica 26 luglio 2009

Non si utilizzi l'aggettivo "cattolico" con riferimento a certi politici...

Come sapete, cari amici, non e' costume di questo blog parlare di politica, ma vorrei soffermarmi sul "caso" del senatore Marino che si presenta come candidato alla segreteria del PD.
Il suo programma laicista non mi interessa, come non mi interessa il plauso di Englaro e come me ne infischio delle polemiche di questi giorni sui rimborsi.
Una sola cosa mi interessa: la stampa (quotidiani e telegiornali) eviti di accostare l'aggettivo "cattolico" a certi politici.
Vale per Marino come per tanti altri.
Sono cattolici? Non mi riguarda. Affari loro, ma la fede religiosa non sia utilizzata come bandiera politica quando si presentano certi programmi laicisti.
A titolo informativo:


Il moralista che predica laicità caduto sui rimborsi gonfiati (Il Giornale)

Quando Marino fu allontanato (Il Foglio)

Marino si difende dicendo che la firma su quella lettera non vale niente (Il Foglio)

La storia opaca dell’allontanamento di Marino, atto II (Il Foglio)

16 commenti:

Cindy ha detto...

Anche Gesù ha detto :" Date a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio"...
Vorrei poi capire come certi politici si definiscono cattolici quando i loro programmi vanno contro una buona parte delle leggi della Chiesa, alla quale , come cattolici, dovrebbero obbedire...
MISTERO

euge ha detto...

Cindy probabilmente fanno parte di quella categoria che si costruisce un comportamento cristiano adattandolo alle proprie necessità ed alla propria ispirazione ideologica.

Insomma, per dirla in parole povere, l'ormai tanto usata " Religione fai da te"

Anonimo ha detto...

Bene Raffaella, condivido.
Piero

Cindy ha detto...

Euge la religione non può assolutamente essere fai-da-te!!!!
Questa è la base del pensiero di B16!

Anonimo ha detto...

un politico può essere cattolico e vivere da cattolico, ma quando legifera lo deve fare per TUTTI, anche per i non cattolici. i diritti ai cattolici non li toglie nessuno. a meno che non sia un diritto il vedere chi ha scelto altri stili di vita in difficoltà.

Raffaella ha detto...

Allora che bisogno c'e' dell'aggettivo cattolico?
R.

Anonimo ha detto...

se è cattolico...
poi i giornalisti, per non ripetersi, devono trovare molte definizioni per la stessa persona.

Raffaella ha detto...

A me non sta bene...questo e' il senso del post.
R.

massimo ha detto...

un uomo politico cattolico può legiferare anche per tutti in maniera da rispettare le più diverse visioni,ma se è cattolico deve almeno rispettare la verità della realtà.......
non esistono diritti per cattolici e diritti per laici ci sono i diritti fondamentali che rispettano l'uomo.
non tutte le voglie,desideri,mode,possono essere chiamati "diritti".
per questa categoria di realtà si può creare dei percorsi di rispetto,di considerazione e di fruizione ma senza alterare il diritto naturale a cui si riferisce la realtà dell'uomo.
cmq nel caso a cui si riferisce Raffa,questa persona ha più volte ribadito di essere.....così e colà con la sua fede,no un cattolico deve essere coerente con la fede e al dottrina della chiesa cattolica, se propone cose diametralmente diverse aderisca a quelle comunità che hanno quelle cose e a loro faccia riferimento.
non si sbandieri la fede supposta per far breccia in una parte di quel popolo,è cosa disonestissima e moralmente riprovevole....non aggiungo altro.se non ringraziare Raffa per il continuo aggiornamento del blog e queste opportunità di chiarire cose fondamentali.
ciao a tutti. massimo

gianniz ha detto...

Eh, sì! Qualcuno usa il termine "cattolico" come Cristoforo Colombo usava gli specchietti e le pietruzze (per attirare gli "allocchi"). Qualcun altro usa lo stesso termine come si usa l'acqua Santa (per far scappare i demoni). Gli uni e gli altri abusano il termine.
Cattolico è "essere".
Ben diverso dal "dire" o dal "fare" (il cattolico).

In merito al problema dei "diritti" è vero che in questi nostri tempi troppo spesso i desideri sono stati trasformati in bisogni, e i bisogni così creati sono poi promossi al rango di diritti.
Come si pretende di costruire religioni “fai da te”, così si pretende di moltiplicare i diritti estendendo, anche a questi, il concetto del "fai da te".
Riusciremo mai a capovolgere il cannocchiale… e a spostare, di nuovo, il fuoco dal singolo alla società? Riusciremo a ritornare lì, a privilegiare cioè l’interesse e il bene “comuni”, invece che l’interesse e il bene dei singoli...

Anonimo ha detto...

Concordo con Massimo e, in più, voglio far notare che anche i media sostengono questi tipi di "cattolici", cioè quelli che si dichiarano tali e portano avanti principi contrari alla chiesa cattolica, per lo più di tendenza pannelliana: quelli che sono coerenti con i principi che dichiarano ai loro elettori vengono etichettati "teocon" con l'intento di sminuire e disprezzare con un'etichetta la loro coerenza che, con dispiacere dei poteri forti che dominano tali media, le lobbies non riescono a manovrare.

mdeledda ha detto...

C'è qualche politico in Italia che sia cattolico? Io non ne ho visto neppure uno...

Stefano ha detto...

Sono abbastanza d’accordo. Eppure mi sarei aspettato tanto fervore anche nei confronti di certi partiti che da sempre utilizzano lo scudo cattolico senza vergogna, come punto di forza della campagna elettorale, e decisamente con successo. Partiti come quello leghista, che predicano l’odio e bruciano campi zingari, partiti come quello al governo, che vantano la presenza di un biblista che però prima di tutto è un condannato per concorso esterno in associazione mafiosa. E’ chiaro che sbandierare la propria fede per racimolare qualche voto in più è una meschineria, però a me sembra che la colpa sia soprattutto di chi da questa propaganda si lascia convincere. Parlo del fatto che buona parte dell’elettorato cattolico si trovi decisamente schierato, quando non apertamente sostenitore di partiti come quelli sopracitati, dimostrando un rara prova di equilibrismo etico per considerare più importante, ad esempio, che questi siano formalmente contrari all’aborto rispetto al fatto che siano a favore della guerra.
Se accettiamo che una forza politica e chi la guida difficilmente possano rappresentare interamente e integralmente la linea etica proposta dalla fede cattolica, probabilmente saremo più aperti a considerare che anche chi si faccia autore di proposte “laiciste” possa altresì realizzare meglio, su altri versanti, l’ideale cristiano nella politica, consentendoci di lasciare da parte rigide divisioni che ci portano a trattare, come qui, chiunque si definisca di sinistra o laicista come nemico (volendo intendere per nemico l’oggetto di un attacco diretto, quale è questo post e gli articoli di cui si correda).
Ste

Raffaella ha detto...

Mi sento di darti ragione, Stefano!
Ho citato Marino ma avrei potuto citare tanti altri esempi.
Diciamo che non e' un momento edificante per la moralita' pubblica.
R.

Anonimo ha detto...

Vivere da cattolico è aderire quotidianamente alla Verità che si è fatta visibile : Gesù. Egli nel rivelare il Mistero della Vita divina non ha consegnato un "pacchetto" di informazioni cronachistiche da "salvare" come "idee" strettamente personali o d'elite ed esibire, magari, in alcuni momenti per differnziarmi dal "resto" (come l'etichetta per i prodotti); ma ha aperto all'uomo la via d'accesso alla piena comunione con Lui e col Padre nello Spirito donandoci anche la verità su noi stessi. Questa verità sull'uomo non è estranea o indipendente dalla rivelazione perchè "Il Verbo si è fatto Carne" (Gv 1,14). Per tale ragione, non essendo la natura umana estranea a Dio, non si può vivere da "cattolico" in alcuni momenti e da "politico" in altri...sarebbe un atteggiamento "schizofrenico"!! Proprio perchè la verità cristiana è la "stella di orientamento" della vita umana( nella sua totalità )deve far da guida anche nelle decisioni e scelte politiche se si ha di mira il bene comune che trova il suo "principio" nella persona umana e non un suo aspetto e basta. Ed è per questo che il Papa ( e l'allora card. Ratzinger ) propone con forza di non "ridurre" la fede ad un aspetto privato, personale. Ne andrebbe del bene di ogni persona!

euge ha detto...

Per Cindy appunto per questo non possono definirsi cattolici!