venerdì 24 luglio 2009

Papa Ratzinger primo in classifica tra i libri (Il Giornale)


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Ratzinger primo in classifica tra i libri (a dispetto dei santi)

di Redazione

Non c’è Moccia che tenga.
In vetta alla classifica dei best seller c’è Benedetto XVI (nella foto) che con la sua enciclica «Caritas in veritate» ha lasciato nelle retrovie pure il fresco vincitore del premio Strega, Tiziano Scarpa.
Un primato che garantisce al Pontefice un’attenzione e un rispetto davvero rari. Tra scrittori di fama e altri di moda, il popolo dei lettori, in Italia non sempre foltissimo, sembra preferire le dissertazioni del Vescovo di Roma.
Ecco così che la lettera-enciclica «Caritas in veritate» scala la graduatoria e muove alla riflessione anche chi, di questi tempi, si sarebbe portati a credere più incline a letture leggere. E invece il largo consenso dimostrato a un testo che richiede un indubbio sforzo mentale porta Ratzinger a precedere nell’ordine Camilleri («Le stanze del gabbiano»), Tiziano Scarpa («Stabat mater»), Ruiz Zafon («Marina») e Giorgio Faletti con «Io non sono Dio».
Tutti scrittori e autori, non soltanto campioni d’incasso ma anche pagine sempre molto vicine alla sensibilità del grande pubblico.
Trionfatore tra i libri, a dispetto dai santi. Sì, d’accordo, possiamo anche dirlo: San Solutore non è in realtà notissimo ai più ma a Romano Canavese è molto popolare.
Infatti non è passata inosservata la candida ammissione di Ratzinger che, entrato nella parrocchiale a lui dedicata, ha detto: «Finora non conoscevo il suo nome ma sono sempre lieto di conoscere nuovi santi intercessori».
Per la cronaca, Solutore, nel martirologio che lo riguarda, è una delle vittime del III secolo.
Una «Passione» del V secolo narra che fuggì al massacro generale di Agaunum. Inseguito, fu preso nei pressi di Torino con Avventore e Ottavio; gli ultimi due, raggiunti, vennero trucidati sul posto. Solutore, invece, riuscì a proseguire nella fuga fino alle rive della Dora Riparia, dove, scoperto, fu decapitato.

© Copyright Il Giornale, 23 luglio 2009 consultabile online anche qui.

14 commenti:

Anonimo ha detto...

Avevamo qualche dubbio? Marco

Anonimo ha detto...

Be', però per onestà bisognerebbe anche mettere in evidenza che l'enciclica del Papa costa 2 (due!) euro, mentre un romanzo oggi in media costa dai dodici ai venti euro, e persino un tascabile difficilmente si porta a casa con meno di otto euro. Insomma, non dico che sia concorrenza sleale, ma mi sembra indubbio che, dal punto di vista merceologico (visto che stai commentando le classifiche di vendita), Papa Ratzinger parta molto ma molto avvantaggiato. In questo senso mi paiono di cattivo gusto le tue comparazioni con gli "scrittori di fama e alla moda". Bisognerebbe vedere come sarebbero le classifiche se anche gli altri libri costassero due euro. Altrimenti mi torna in mente quella pubblicità: "Ti piace vincere facile?"...

Raffaella ha detto...

Beh, ci sono fior di libri che giacciono in libreria nonostante le "vendite ad un euro".
Cerchiamo di non fare i furbi...
I lettori si sono recati in libreria (e in edicola, non dimentichiamolo!) e hanno fatto una scelta.
Mi pare un dato indicativo.
Sia detto per inciso: non l'ho scritto io l'articolo ma Il Giornale.
R.

Anonimo ha detto...

Mi scuso per aver attribuito a te quello che è l'articolo di un quoitidiano.
Perché dici "Cerchiamo di non fare i furbi"? Dov'è la furbizia? Il dato della enorme disparità di prezzo è oggettivo. Al limite, uno può prendere un librettino da due euro (che sia o no del Papa) come resto di un altro acquisto (già che ci sono, invece di prendere indietro una moneta da due euro, ci aggiungo anche l'enciclica del Papa, esposta accanto alla cassa della libreria, ma sì, diamoci un'occhiata: costa così poco! Mentre prima di acquistare un libro da 15-20 euro ci penso bene). Per favore, sii onesta intellettualmente, e ammetti che il confronto non è alla pari. Due euro non sono nulla, rispetto a una media di quindici euro e più per qualunque altro romanzo. Non mi sembra davvero sostenibile che sia stata fatta una "scelta" contro gli altri libri. Qui c'è un opuscolo che costa quasi un decimo rispetto agli altri, e questo concorre senz'altro a spiegare il successo di vendite. Mi spiace, ma, furbizia a parte, è un dato talmente evidente che è difficile negarlo. Capisco la tua soddisfazione e la rispetto, ma la tua fede e la tua simpatia per il pontefice secondo me non dovrebbero impedirti di tenere conto dei dati della realtà.

Raffaella ha detto...

Convinto tu...
Per esperienza so che chi ha uno o due euro in tasca non li spende per comprare un libro se non gli interessa...
R.

Anonimo ha detto...

Guarda, io non voglio convincere nessuno. Mi basta mettere in evidenza che da una parte c'è un oggetto che costa 2 (due) euro, dall'altra altri oggetti che costano 15-20 euro (dunque, per il tuo stesso sintetico ragionamento che hai espresso nell'ultimo commento, pensa quanto è significativo che invece moltissimi altri lettori sborsino addirittura 15-20 euro e scelgano altri libri invece di acquistare quello convenientissimo del Papa).
Se non si tiene conto di questo (due euro contro 15-20), se non si informa di questo (dovrebbe essere il dovere di un giornale: informare, e informare con completezza) è intellettualmente disonesto trarre conclusioni di "preferenze dei lettori" e "scelte" basandosi sulle vendite. Questa sì che è furbizia: fare finta che il confronto sia alla pari, mentre non lo è. Già che ci siamo, aggiungo che trovo un cedimento a una logica consumistica, un po' demoniaca, e poco cristiana, esultare per il successo di vendite. Che importa se il Papa vende tanto o poco? Gesù ha detto "voi siete il sale della terra": il sale dà sapore a tutto il resto anche se è in minoranza. Ciò che conta è il contenuto spirituale dell'enciclica del Papa. Fare festa per il suo primo posto in classifica dei libri più venduti mi sembra un po' triste, equivale a considerarlo alla stregua di uno "scrittore alla moda" anche lui...

gemma ha detto...

siamo reduci dalla vicenda dei "quattro gatti che ascoltano il Papa", quindi forse un pizzico di contentezza perchè a leggerlo siamo qualcuno di più, lo si può anche concedere. Credo ci siano peccati più gravi di questo e se proprio vogliamo indignarci per la concorrenza sleale, è anche vero che solitamente i libri del Papa nelle librerie fuori Roma non si trovano se non appena usciti,o quando l'intelligentia ha deciso che dicono cose sensate, come in questo caso. Magari, se accanto alle venti copie del Gesù di Augias si potesse trovare anche solo una copia del Gesù di Ratzinger, per il lettore potrebbe esserci più possibilità di scelta. Conosco persone non religiosamente orientate che avrebbero voluto leggerli entrambe ma uno dei due non l'hanno trovato, superfluo dire quale....

azzeccagarbugli ha detto...

quando uscì il Gesù di Nazaret, tre anni fa, ricordo parecchie critiche per il prezzo -dissero alcuni- non abbordabile da tutti. Il Papa si voleva arricchire, il Papa speculava sui fedeli ecc.
Oggi la Caritas in Veritate (pur essendo più corposa di un semplice opuscolo) è stampata in un formato molto economico, eppure vedo che le critiche, di segno contrario, arrivano lo stesso: stavolta è concorrenza sleale.

Beh, decidetevi...

Anonimo ha detto...

No, un attimo, Gemma e Azzeccagarbugli: qui il punto NON è la concorrenza sleale. Ognuno metta il prezzo che vuole, ci mancherebbe. Ma se un libro costa 2 euro e gli altri ne costano 15-20, non si può dire che i lettori hanno preferito il primo SOLTANTO per questioni di contenuto ecc. E' evidente che nella decisione di acquisto avrà contato anche il prezzo. La disonestà intellettuale, secondo me, consiste (da parte dei giornalisti de Il Giornale) nel ricavare da questa classifica di vendite una "morale": "visto?, i lettori preferiscono l'enciclica del Papa agli scrittori alla moda!". Be', insomma... Vorrete riconoscere, o no, che fra un libro che costa 2 e un altro che ne costa 15-20, quello che ne costa 2 parte MOLTO avvantaggiato, sia esso scritto dal Papa, da Barack Obama o da Giannino Piripacchio? Il discorso è tutto qui. Nessuno si sogna di criticare il Papa per il prezzo dei suoi libri, alto o basso che sia: almeno, non io. Fate bene a essere contenti per l'ampia diffusione dell'enciclica della vostra guida spirituale. Fate meno bene, secondo il mio modesto parere, a pensare che questa ampia diffusione sia sociologicamente (o religiosamente) significativa rispetto alla minore diffusione di altri libri e altre proposte culturali e merceologiche: per i motivi di prezzo che ho spiegato varie volte e che non ripeto più. Grazie a tutti della discussione e della pazienza.

Anonimo ha detto...

Io non sono solita comprare libri perchè costano 1 o 2 euro.
Guardo l'autore e i contenuti!!!

Anonimo ha detto...

In questi giorni sto leggendo il libro del papa "L'elogio della coscienza", che raccomando a tutti vivamente!!!
In esso in verità sono raccolti discorsi che l'allora cardinal Ratzinger ha tenuto in diverse assemblee e che per me sono occasione di profonda riflessione.

Anonimo ha detto...

Condivido. Lo sto leggendo anche io, con grande piacere.

Anonimo ha detto...

Riguardo allle vendite e al costo.

Ma l'enciclica non è uscita anche on line? IO conosco moltissime persone che l'hanno letta senza comprarla.

Raffaella ha detto...

Si', certamente!
Si trova in vari siti, innanzitutto su quello del Vaticano.
Trovi il link anche nel blog.
Personalmente pero' non riesco a leggere un testo cosi' articolato online.
Ho bisogno della classica "carta" anche per poter sottolineare :-)
R.