lunedì 9 marzo 2009

Riparte la Messa tridentina a Belluno ma all'alba ed al freddo (Placitelli)


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La messa in latino riparte al freddo

Elena Placitelli

BELLUNO

Messa in latino, da oggi si riparte, ma i prblemi da risolvere non mancano. Possono cantare vittoria i fedeli che da anni chiedono al vescovo, Giuseppe Andrich, la messa tridentina di san Pio V, celebrata in latino secondo il motu proprio del Papa. Domenica scorsa il vescovo ha benedetto la chiesa dei SS. Filippo e Giacomo, che si trova di fronte alla Parrocchiale di Mussoi, dove alle sette e trenta di questa mattina il rito in latino sarà celebrato.
A partire da oggi, la messa tridentina sarà celebrata nella chiesetta di Mussoi alla stessa ora tutte le domeniche e in tutte le altre festività cattoliche.
Ma alla vigilia del grande giorno, i fedeli di «Una voce Belluno», il comitato per la liberalizzazione dell'antica liturgia secondo il motu proprio del Papa, attendono di capire come sarà celebrata la messa prima di dichiararsi soddisfatti.
«Finchè non vediamo con i nostri occhi come sarà celebrata, preferiamo non esprimerci - spiega Mirco Rabini, il referente bellunese di "Una voce venetia" - . Non sappiamo ancora chi sarà il sacerdote, né come la messa verrà celebrata. Hanno scelto l'orario delle 7.30 per non sovrapporre la messa in latino con quella delle 9. Un orario un po' scomodo, ma un po' di sacrificio fa anche bene. Sappiamo che la chiesetta dei SS. Filippo e Giacomo è molto bella, che è piena di affreschi, e soprattutto che lì sono sepolti i genitori di Papa Gregorio IVI , che voleva che lì fosse celebrata la messa in loro memoria. Si riprende dunque questa usanza, ma prima di dare il nostro giudizio aspettiamo di vedere come sarà effettivamente celebrato il rito».
I fedeli bellunesi a favore del rito antico ringraziano il vescovo e il parroco per la disponibilità, che viene incontro alle loro reiterate e insistenti richieste, anche se alcuni problemi restano ancora immutati.
«Per esempio - si legge in una nota diffusa - le dimensioni più che ridotte dell'edificio, che non sarà nemmeno riscaldato. Problemi che bisognerà risolvere con pazienza e in spirito di collaborazione». Resta innegabile che dall'anno scorso qualche passo in più sia stato fatto.
«L'estate scorsa - continua la nota - l'unica applicazione consentita in diocesi di Belluno del motu proprio papale era stata una celebrazione che non poteva nemmeno dirsi tridentina, tanto si discostava dalle più elementari rubriche che regolano il rito. Essa aveva avuto vita beve, sebbene fosse stata confinata in una sperduta e microscopica chiesetta, in frazione Villa, a Sedico. Quella di oggi è una vittoria dei fedeli e del Santo Padre, il cui motu proprio conosce ora una prima, seppure parzialissima, applicazione anche nella nostra diocesi».

© Copyright Corriere del Veneto, 8 marzo 2009

1 commento:

Anonimo ha detto...

Finira' che non ci viene nessuno e cosi' potranno dire che la messa tridentina non interessa..
a mio parere era meglio tener duro ed insistere su un orario piu' accessibile, magari al pomeriggio, portando la cosa sui mass-media.
evidentemente il vescovo vuole farla fallire e questa e' la tecnica giusta.