mercoledì 3 giugno 2009

Il motu proprio "Summorum Pontificum" e la sua applicazione nella diocesi ambrosiana: il commento di Messainlatino

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SPECIALE: IL MOTU PROPRIO "SUMMORUM PONTIFICUM"

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Hanno paura, questa è la verità. Paura che il diffondersi del consenso nei confronti del V.O. metta ancor più a nudo una situazione drammatica. Paura di vedere le chiese ancor più deserte. Paura di dover ammettere i loro errori, di essere stati più politici che Pastori. Dovranno farlo, prima o poi, poichè il Motu Proprio ha portato alla luce lo scontento e la disillusione di molti.
Alessia

euge ha detto...

Cara Alessia, mi auguro che prima o poi, tanti vescovi e cardinali che invece di essere pastori hanno scelto di essere politicanti, paghino le conseguenze del loro atteggiamento e di tutto il disfacimento provocato nel tempo.
Forse sarebbe ora che molti prendessero la strada delle missioni per recuperare il loro rapporto con Dio, con la chiesa, con la dottrina e con i fedeli; personalmente, sono stufa, stanca e nauseata nel vedere sempre più manager rampanti, sociologi, psicologi che veri e semplici sacerdoti.

aspro ha detto...

Ho 68 anni e da quando non ascolto più la S. Messa col rito tridentino o gregoriano non vado più tanto volentieri a messa. Questa ha perso sacralità e solennità per diventare qualcosa di banale e anche di incomprensibile, specie quando si va all'estero. In tempi di globalizzazione, mentre si va diffondendo l'inglese, si è pensato bene di eliminare il latino. A me pare un grave errore e fa bene il Papa ad incentivare l'antico rito così solenne e comprensibile in qualunque nazione ci si rechi ("predica" esclusa). Inoltre mi pare somma, assoluta mancanza di rispetto all'Altissimo, volgergli le spalle, come se noi fossimo più importanti di Lui.
Vere dignum et justum est...celebrare di nuovo in latino.
Aspro