martedì 30 giugno 2009

Storico colpo di scena nella basilica di San Paolo fuori le mura. Il Papa: Quei resti sono dell'apostolo Paolo (La Rocca)


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Quei resti sono dell' apostolo Paolo

ORAZIO LA ROCCA

Repubblica — 29 giugno 2009 pagina 20 sezione: CRONACA

CITTÀ DEL VATICANO

«Sì, quelle ossa sono dell' apostolo Paolo».
Storico colpo di scena ieri sera nella basilica di San Paolo fuori le mura, a Roma.
Benedetto XVI ha solennemente annunziato Urbi et Orbi (alla città di Roma e al mondo) che nel sarcofago situato da secoli sotto l' altare maggiore, «dopo una attenta ricognizione scientifica», sono stati trovati frammenti di ossa umane risalenti al primo-secondo secolo d. C., oltre che grani d' incenso rossi e tessuti di lino.
«Ciò conferma - ha assicurato il pontefice - l' unanime e incontrastata tradizione che si tratti dei resti mortali dell' apostolo Paolo».
L' annuncio - frutto di una attenta regia scrupolosamente gestita dal cardinale arciprete della basilica, Andrea Cordero Lanza di Montezemolo - ha clamorosamente chiuso le celebrazioni dell' Anno Paolino presiedute dallo stesso Benedetto XVI.
Anzi, per evitare fughe di notizie sui lavori che da mesi si stanno facendo intorno al sarcofago con la diretta supervisione dello stesso cardinale Cordero Lanza di Montezemolo - che tra l' altro è anche un architetto specializzato in tecnica e scienze delle costruzioni - la Sala Stampa vaticana appena pochi giorni fa, presente il porporato arciprete, aveva «decisamente» negato che il luogo della tomba del santo sarebbe stata sottoposto a ricognizioni.
«Forse se ne parlerà più in là perché le difficoltà sono enormi a causa dello spessore della tomba», era stata la «spiegazione» tecnica delle autorità pontificie.
Bugie diplomatiche. In realtà, in Vaticano già sapevano tutto, ma nessuno ha fatto trapelare nulla per non compromettere, evidentemente, l' effetto sorpresa su quanto il Papa avrebbe annunciato alla chiusura delle celebrazioni paoline in ricordo della nascita di San Paolo.
E così è stato. «Siamo qui raccolti presso la tomba dell' apostolo il cui sarcofago conservato sotto l' altare papale è stato fatto recentemente oggetto di una attenta analisi scientifica», ha spiegato tra l' altro Ratzinger.
«Nel sarcofago che non è mai stato aperto in tanti secoli - ha puntualizzato - è stata praticata una piccolissima perforazione per produrre una speciale sonda mediante la quale sono state rilevate tracce di un prezioso tessuto di lino colorato di porpora, laminato di oro zecchino e di un tessuto di colore azzurro con filamenti di lino.
Trovati anche grani di incenso rosso e di sostanze proteiche e calcaree. Inoltre piccolissimi frammenti ossei, sottoposti all' esame del carbonio 14 da parte di esperti ignari della loro provenienza sono risultati appartenere a persona vissuta tra il primo e il secondo secolo».
Da qui, l' assicurazione che si tratta dei «resti mortali dell' apostolo Paolo. E tutto questo riempie il nostro animo di profonda emozione».

© Copyright Repubblica, 29 giugno 2009 consultabile online anche qui.

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