giovedì 23 luglio 2009

Sacra Sindone, la storica Barbara Frale: "Quelle critiche di Canfora mi ricordano Harry Potter" (La Stampa)


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BARBARA FRALE

"Quelle critiche di Canfora mi ricordano Harry Potter"

BARBARA FRALE

Dopo la pagina dedicata martedì alle nuove ricerche sulla Sindone da parte di Barbara Frale, convinta di avere le prove dell’autenticità della reliquia, La Stampa ha pubblicato ieri un’intervista in cui Luciano Canfora smonta le sue tesi. Oggi la replica della studiosa.
In tutte le epoche ci sono state persone che, scrutando gli astri, i fondi di caffè o le palle di vetro, hanno visto cosa c’è nel futuro: si chiama arte della divinazione, una materia fondamentale nel curriculum di studi di Harry Potter a Hogwarts.
Questi maghi esistono anche da noi. Mi riferisco alla critica mossa dal professor Luciano Canfora (La Stampa di ieri) al mio prossimo libro in cui tratterò dettagliatamente le tracce di scrittura identificate da alcuni scienziati francesi sulla Sindone.

Sono dispiaciuta nel constatare come un ricercatore autorevole polemizzi preliminarmente con un libro che non è stato ancora pubblicato e che uscirà presso il Mulino solo il prossimo novembre.

Nel mio libro attualmente disponibile, I Templari e la Sindone di Cristo, le scritte in questione sono state solo presentate con cenni brevissimi e ho specificato con chiarezza che l’argomento sarebbe stato trattato come merita solo nel prossimo saggio.
Passando dal metodo al merito, ricordo che il professor Canfora è certamente un esperto nel suo settore specifico di studi, la filologia greca, non altrettanto si può dire in altri campi della ricerca come la paleografia e la papirologia, inoltre non mi risulta abbia mai studiato né i Templari né la Sindone.
Piuttosto che la prova della falsità della reliquia citata da Canfora e fornita da Vittorio Pesce Delfino, preferirei qui ricordare la recente dimostrazione di Raymond N. Rogers del laboratorio di Los Alamos (University of California), che ha sottoposto fibre di lino tratte dalla Sindone al test di rilevamento della vanillina (un composto della lignina presente nel lino) e si è accorto che queste fibre si comportano allo stesso modo di campioni prelevati sul sito archeologico di Qumran, molto diversamente da tessuti medievali.
In effetti lo stesso Canfora riconosce che l’analisi con il radiocarbonio non è affidabile per i metodi assai discutibili usati nel prelevare i campioni (e non certo per una presunta incapacità dei laboratori che l’hanno effettuata).
Rispondo infine all’obiezione di Canfora il quale sostiene che le scritte, se davvero fossero state trasferite sul lino, dovrebbero risultare capovolte.
Nel mio libro disponibile in libreria (ma che evidentemente non ha ancora letto) spiego infatti che sono capovolte, ma che per comodità dei lettori abbiamo deciso di riprodurle girate come stavano sul documento che le riportava. La discussione sulle misteriose scritte della Sindone verrà e io sono la prima a volerla, come si vedrà nel mio libro che uscirà a novembre, dove presento questa ipotesi come una proposta di studio avvalorata da centinaia di indizi.
Ma il professor Canfora, come tutti i lettori appassionati della materia, deve avere un po’ di pazienza.

© Copyright La Stampa, 23 luglio 2009 consultabile online anche qui.

:-)))
Che donna!!! Cosi' si risponde! :-)

R.

8 commenti:

mariateresa ha detto...

eheheheheh. Vi ho già detto che ho avuto modo di ascoltarla di persona a una conferenza che era strapiena di gente e dove è stata formidabile. Ora sappiamo che oltre ad essere una bella signora preparata , non le manda a dire.

Antonio ha detto...

Barbara Frale è come Margherita Guarducci:una grande studiosa e una donna eccezionale!

don Marco (scienziato) ha detto...

Beh queste obiezioni le avevo sollevate già io ma non sulla stampa ma su questo auotrevole blog. Desidero la mia porzione di notorietà..... grazie grazie

Raffaella ha detto...

Concessa, don Marco :-))
R.

Anonimo ha detto...

Propongo alcune riflessioni sulla disputa erudita tra la storica Barbara Frale e il professor Luciano Canfora apparsa in questi giorni sul giornale “La Stampa” intorno all’autenticità o falsità della Sindone custodita nel duomo di Torino.

Suggerirei, al riguardo, di rileggere attentamente quanto riportano gli autori dei quattro Vangeli, ancorché in contraddizione tra loro, circa la sepoltura di Gesù.

Nel Vangelo secondo Giovanni si legge che Giuseppe d’Arimatea, aiutato da Nicodemo, tolse il cadavere di Gesù dalla croce, l’avvolse con bende assieme a una mistura di mirra e aloe portata da Nicodemo e lo depose nella tomba (non si accenna al lavaggio del cadavere, secondo l’usanza ebraica, né all’utilizzo della sindone).

Dunque, se il cadavere, cosparso di unguenti e fasciato con bende, sia stato per ipotesi avvolto successivamente con la sindone, non pare possibile che abbia potuto lasciare un’impronta. Infatti, sia Pietro sia Giovanni, che entrarono nel sepolcro, videro le bende e il sudario, ma non la sindone né tantomeno l’eventuale impronta di Gesù impressa su di un inesistente lenzuolo.

Secondo gli evangelisti Marco, Matteo e Luca, invece, il cadavere fu avvolto in un panno di lino (o sindone pulita o lenzuolo) per essere (secondo Marco e Luca) imbalsamato dalle pie donne il giorno successivo il sabato. Secondo Marco, le pie donne comprarono gli aromi il giorno stesso che si recarono al sepolcro. Secondo Luca, al contrario, li avevano già preparati il giorno della sepoltura di Gesù. Secondo Matteo, invece, le pie donne vennero a fa visita al sepolcro, non ad imbalsamare la salma.

Ne consegue, secondo i Vangeli sinottici, che il cadavere di Gesù fu avvolto subito con la sindone, senza essere imbalsamato. Se ipotizziamo che, inspiegabilmente, il corpo di Gesù abbia lasciato la sua impronta, perché le pie donne, che entrarono nel sepolcro per imbalsamare o per visitare il corpo esamine di Gesù, non notarono né la sindone né l’impronta su di essa? Né la notò Pietro, che (secondo Luca) entrò nel sepolcro per accertarsi della scomparsa del cadavere e vide solo le bende, non la sindone. Ma se c’erano le bende, si dovrebbe dedurre che servivano (o erano servite) per fasciare il cadavere, con o senza aromi. Dunque, perché gli autori dei Vangeli sinottici non fanno cenno della sindone né dell’impronta su di essa, che doveva esserci nel sepolcro vuoto, dopo la presunta resurrezione di Gesù?

Ciò stante, come spiegare il silenzio degli evangelisti sulla mancanza della sindone e della miracolosa impronta di Gesù su di essa nella tomba vuota? Eppure gli evangelisti rendono testimonianza di numerosi miracoli, prodigi e portenti attribuiti a Gesù. Non sono i Vangeli canonici catalogati tra gli scritti più antichi e quindi più verosimili sulla vicenda (storica o leggendaria che sia) di Gesù Nazareno?

Le presunte scoperte, che si vogliono ancora trovare sulla Sindone o cercare minuziosamente tra supposti segreti nascosti negli Archivi Vaticani, appaiono piuttosto finalizzate ad incrementare leggende redditizie in occasione della prevista ostensione nella primavera del 2010, piuttosto che apportare ulteriori chiarimenti ad una vicenda, quella della Sacra Sindone, di cui la scienza e l’analisi storico-critica più che la fede, per quanto legittima, dovrebbero fornire spiegazioni.

Anonimo ha detto...

Caro anónimo, a chi a incontrato il Risorto la questione sindone non ne aggiungeniente, a chi non cerca Dio nemmeno, a chi lo sta cercando forse, perche é un´altro mistero asociato a Gesú. Se non fosse stata la tela nel sepolcro da dov´é saltata fuori?
Chi potrebbe aver falsato quella tela nell 1300? Sicuramente la scienza da e dará spiegazzioni, ma ad ogni spiegazzione ingrandisce il mistero. E benvenuti i redditi dellóstensione, saranno ben spesi.

Maurizio Masetti ha detto...

ESORTAZIONE AI DUELLANTI BARBARA FRALE E LUCIANO CANFORA

Vorrei esortare i duellanti, Barbara Frale e Luciano Canfora, a duellare sulla Sindone nell’anno della Resurrezione, NON 3 o 6 anni dopo!

A Enigma 2002 tutti hanno riconosciuto l’errore dei 7 anni (già sospettato, e da tempo, e poi noto presso molti studiosi) fatto da Dionigi al momento di fissare la data del 24 / 25 dicembre DCCLIII a.U.c. come nascita di Gesù.

Tutti sono stati d’accordo nel confermare lo slittamento indietro di 7 anni: dal I a.C. all’VIII a.C. (1° censimento di Quirinio confermato da Mons. Ravasi), al CULMINE, in autunno, della triplice congiunzione Giove-Saturno (confermata dal Prof. Giovanni Bignami).

DUNQUE: la logica, il comune buon senso. dicono che ANCHE l’anno della Resurrezione (SCOMPARSA) di Gesù, fissata da Dionigi nel suo XXXIV A. D., quando Gesù aveva esattamente i 33 anni e mezzo della Tradizione, dev’essere slittato indietro di 7 anni!!

XXXIV A.D.– 7 anni = XXVII A.D.

ovvero:

34° d.C. – 7 anni = 27° d.C. , detto 27 d.C. , che ha il plenilunio all’equinozio di primavera (v. DIMOSTRAZIONE su Coelestis , con i cicli di Metone e con i Calendari Comparati).

Il misterioso fenomeno della Resurrezione (SCOMPARSA) del corpo di Gesù, secondo gli studi di Barbara Frale, dovrebbe portare -eventualmente- impronte di monetine e cartigli dell’anno XIII di Tiberio (XIV in settembre) e QUINDI non sono possibili tracce di monetine coniate anni dopo, nell’anno XVI di Tiberio, corrispondente all’anno 30 d.C., trovate o sperate da Barbara Frale (alla quale va bene anche l’anno 33 della Tradizione, in quanto per il calendario ebraico quell’anno era una specie di anno bisestile…) :

< Se veramente è una cifra corrispondente al 16 … i nostri dubbi non avrebbero più molto senso di esistere …> ( a Radio 24 , 6 gennaio 2010 , Oscar Giannino ha intervistato Barbara Frale).

DUNQUE:

SE veramente Barbara Frale legge, con i moderni strumenti ogni giorno sempre più sofisticati, l’anno XVI di Tiberio, ALLORA è una conferma che si tratta di un falso, essendo Gesù risorto nell’anno corretto 27 d.C., al plenilunio all’equinozio di primavera, quindi in marzo, a 33 anni e mezzo esatti; e NON in un banale 7 aprile del 30 d.C., a circa 36 anni; o 3 aprile del 33 d.C., a circa 39 anni!

Maurizio Masetti ha detto...

Link utili

http://forum.politicainrete.net/927024-post24.html

http://www.trekportal.it/coelestis/showpost.php?p=329116&postcount=3
http://www.trekportal.it/coelestis/showpost.php?p=329942&postcount=5
http://www.trekportal.it/coelestis/showpost.php?p=328419&postcount=1

I Calendari Comparati dimostrano che “la Sindone è un falso” (Barbara Frale)

[Chi avrà dei dubbi sulle date potrà trovare i Calendari Comparati , e http://www.astrionline.it/calendari/ (il caricamento richiede circa 30 secondi di attesa)