mercoledì 22 luglio 2009

Parla un "clandestino liturgico" in terra marchigiana (Messainlatino)

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Senza parole...povera Chiesa...povera la mia Chiesa.
Al vescovo dico di non farsi troppe illusioni sul "futuro": abbiamo Benedetto XVI, lo vediamo, lo abbiamo visto celebrare Messa, lo abbiamo sentito e lo sentiamo parlare, spiegare, insegnare.
NULLA, caro vescovo, sara' mai piu' come prima nella Chiesa. Si rassegni fin da ora!
Noi fedeli abbiamo finalmente capito che cosa significa essere vescovo e, purtroppo, il termine di paragone e' proprio Benedetto XVI.
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Ci "dispiace" ma non si torna piu' indietro...si cerchi di essere all'altezza del Papa e di smetterla di fare giochini e giochetti che (quelli si'!) costituiscono la piu' grave piaga della Chiesa Cattolica. Vedo Benedetto e vedo certi vescovi...le braccia non possono non cadermi sui fianchi insieme alle calzette!
R.

1 commento:

Antonio Fais ha detto...

Dici bene Raffaella...povera Chiesa!
Ricordo che fino a qualche anno fa nei quartieri Sallustiano-Ludovisi e Salario in Roma,vicino a Piazza Fiume per intenderci,gli antiquari vendevano i paralumi foderati con fogli strappati dagli antichi Grandi Messali ...ovviamente venduti al macero da Vescovi e sacerdoti indegni.
Per i nostri padri la Parola di Dio, anche quella scritta, era sacra......
Che dirà Dio a questi falsi Pastori quando si presenteranno al suo cospetto?
Non vi conosco.