giovedì 26 marzo 2009

Il patriarca Fouad Twal: Dal Papa in Terra Santa «rinnovamento e grazia» (Bernardelli)


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ALLE RADICI DELLA FEDE

Il patriarca Fouad Twal: nell’invocazione risuona il desiderio profondo di una pace autentica

Dal Papa in Terra Santa «rinnovamento e grazia»

La preghiera guiderà l’attesa del suo arrivo

DI GIORGIO BERNARDELLI

«La visita di Benedetto XVI sia per la Terra Santa un momento di rinnovamento e di grazia particolare».
Così da ieri e fino al grande appuntamento della seconda settimana di maggio pregheranno ogni giorno i cristiani del Patriarcato latino di Gerusalemme, punto di riferimento per i cattolici in Israele, nei Territori palestinesi e in Giordania. Già il 10 marzo scorso – nella conferenza stampa tenuta a Gerusalemme dopo l’annuncio del viaggio dato personalmente da Benedetto XVI – il nunzio apostolico Antonio Franco aveva sottolineato come quello del Papa sarà «un pellegrinaggio di preghiera per la pace e l’unità, per la Terra Santa e per il mondo intero». Ora su questa precisa lunghezza d’onda il patriarca Fouad Twal ha voluto porre il cammino di preparazione, iniziando appunto dalla preghiera. Il testo è stato diffuso sul sito internet del Patriarcato ed è in sette lingue: ci sono ovviamente l’arabo e l’ebraico, le due lingue parlate dai cristiani di Terra Santa, ma anche l’italiano, l’inglese, il francese, il polacco, il portoghese. Un modo chiaro per suggerire anche a tutti quanti nel mondo si sentono vicini alla Chiesa madre di partecipare attraverso la preghiera a questa importante vigilia.
«Signore Gesù – recita il breve testo – nel successore di Pietro la Chiesa ha sempre avuto nella storia una guida e un pastore che le ha indicato il cammino da percorrere per compiere la volontà di Dio Padre. Ti affidiamo questi mesi di pre- parazione alla visita del nostro papa Benedetto. Donaci il Tuo Santo Spirito perché sappiamo prepararci nella preghiera affinché questa visita sia per la Terra Santa un momento di rinnovamento e di grazia particolare».
Si tratta di un’invocazione che – ovviamente – porta dentro anche il desiderio profondo di una pace vera per Gerusalemme. E proprio di questo – sempre ieri – il patriarca Twal ha parlato a margine di un incontro con una delegazione di sacerdoti e giornalisti italiani in questi giorni in Terra Santa con la Brevivet. Il presule – secondo quanto riferisce l’agenzia Sir – ha definito il viaggio che il Papa compirà dall’8 al 15 maggio tra la Giordania, Israele e i Territori palestinesi «un appello per la pace, sia alla gente locale che alla comunità internazionale, affinché si impegni più seriamente nel garantire giustizia a tutti. Qui – ha aggiunto – la gente è stanca: israeliani, palestinesi, cristiani. Serve una soluzione giusta». Il patriarca ha anche espresso la speranza che la visita di Benedetto XVI possa aiutare «alla definizione dell’accordo fiscale Santa SedeIsraele e anche ad una soluzione del rilascio dei visti di ingresso ai religiosi, soprattutto a quelli di provenienza araba così come del permesso di lavoro a coloro che vengono dall’estero per lavorare nelle nostre strutture come scuole e ospedali. Israele sta mostrando buona volontà, gli incontri della Commissione bilaterale si sono intensificati in questo periodo e siamo fiduciosi in uno sviluppo positivo». Quanto al clima generale di queste settimane di preparativi, Twal ha paragonato la visita del Papa a «una torta di cui tutti vogliono una o più fette. Una cosa, però, è certa: Benedetto XVI verrà a casa sua per fortificare i cristiani».
E a dare forza ai cristiani proprio in uno dei luoghi della Terra Santa dove in questi ultimi tempi hanno maggiormente sofferto mira anche una nuova realtà inaugurata nei giorni scorsi a Betlemme. Si tratta di un Centro di documentazione intitolato a padre Michele Piccirillo – il francescano archeologo scomparso nell’ottobre scorso. Sorge all’interno del Peace Center Palace, il moderno edificio nella piazza centrale di Betlemme, e porterà avanti uno degli ultimi progetti a cui padre Piccirillo aveva lavorato: la valorizzazione della tradizione palestinese nell’artigianato del legno e della madreperla, fiorita attraverso le rappresentazioni della Natività. Nell’ambito di questo percorso – che rientra tra i tanti progetti sostenuti dalle diocesi della Toscana in Terra Santa – alcuni giovani artigiani di Betlemme hanno potuto seguire uno stage per perfezionare le proprie tecniche. Ora il Centro padre Piccirillo diventerà il punto di riferimento per il rilancio di questa tradizione.

© Copyright Avvenire, 25 marzo 2009

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