lunedì 1 giugno 2009

Il richiamo Benedetto XVI e le immagini «che intossicano l’animo» (Vecchi)


Vedi anche:

Parlando con i bambini, Benedetto XVI è riandato ai giorni della sua infanzia (Mazza)

Da San Benedetto la regola per il futuro (José Luis Restan)

A Pentecoste il Papa invita a dedicarsi di più alla preghiera (Zenit)

Il Papa torna bambino e si stupisce: «Non so perché Dio ha scelto me» (Tornielli)

Pentecoste sul Monte Athos (Magister)

L’Abate di Montecassino: «Dopo il Papa cassinati più vicini alla Chiesa» (Pittiglio)

John L. Allen: Un cubano a Roma. Ecco perché Obama ha scelto Miguel Diaz

Severo monito di Benedetto XVI durante l'omelia dedicata alla Pentecoste: il mondo è avvelenato dall'inquinamento morale (Pinna)

Prepariamoci alla polemica domenicale a cadenza regolare: Martini risponderà ai lettori del Corriere della sera

Il Papa ha presieduto una delle liturgie più intense e solenni del suo Pontificato: il bellissimo commento di Salvatore Izzo

Piccolo, scandaloso dialogo tra un bambino e il Papa (Corradi)

Il Papa: "Quello che l’aria è per la vita biologica, lo è lo Spirito Santo per la vita spirituale; e come esiste un inquinamento atmosferico, che avvelena l’ambiente e gli esseri viventi, così esiste un inquinamento del cuore e dello spirito, che mortifica ed avvelena l’esistenza spirituale" (Straordinaria omelia del Papa)

Santa Messa e Regina Coeli di Pentecoste: il commento di Apcom

Il Papa: lo Spirito Santo scaccia la paura, ci fa sentire che siamo nelle mani di una Onnipotenza d'amore (Radio Vaticana)

Il Papa: Senza lo Spirito, la Chiesa sarebbe solo un’agenzia umanitaria (AsiaNews)

Benedetto XVI ai bambini: "A dire la verità, non avrei mai pensato di diventare Papa perchè sono stato un ragazzo abbastanza ingenuo..." (Trascrizione dello splendido dialogo del Papa con i bambini dell’Opera per l’Infanzia Missionaria)

Il Papa: Lo Spirito è fuoco d’amore, tempesta che purifica l’aria, vincitore della paura (AsiaNews)

Il Papa: Le tragedie di Hiroshima e Nagasaki debbono rappresentare un «perenne monito» per l'umanità (Corriere)

Il Papa: "Inquinamento morale grave come quello dell'ambiente" (Repubblica)

Mons. Perl: «Il motu proprio "Summorum Pontificum" vale per gli altri riti latini, incluso il rito ambrosiano» (Tornielli). Fine dei giochetti!

Rivoluzione di Benedetto XVI: Un africano Ministro della Giustizia del Papa (Tornielli)

Papa Benedetto, "bimbo fra i bimbi"

Divorziati risposati, Mons. Inos Biffi: sono pienamente nella Chiesa (Izzo)

Com’è difficile governare la curia della Santa Sede. E fuori pressano le lobby (Rodari)

Il richiamo Benedetto XVI e le immagini «che intossicano l’animo»

«L’inquinamento dello spirito avvelena il mondo»

Il Papa: spettacolarizzati piacere e violenza

Gian Guido Vecchi

CITTÀ DEL VATICANO

«Quello che l’aria è per la vita biologica, lo Spirito Santo è per la vita spirituale. E come esiste un inquinamento atmosferico che avvelena l’ambiente e gli esseri viventi, così esiste un inquinamento del cuore e dello spirito che mortifica ed avvelena l’esistenza spirituale».
Benedetto XVI celebra in San Pietro la Pentecoste e fuori dalla basilica soffia quello stesso «vento impetuoso» che è immagine dello Spirito disceso, nel racconto degli Atti, sui discepoli di Gesù. Altre immagini tuttavia preoccupano il Papa, quelle che ammorbano la morale come i veleni l’aria.
E il pericolo, a ben vedere, è l’assuefazione: «Nelle nostre società circolano tanti prodotti che avvelenano la mente e il cuore, ad esempio immagini che spettacolarizzano il piacere, la violenza o il disprezzo per l’uomo e la donna» e a tutto questo, dice, «sembra che ci si abitui senza difficoltà».
Proprio in settimana i vescovi italiani hanno riunito l’assemblea generale indicando l’«emergenza educativa » come obiettivo del decennio. Certo il discorso del pontefice è globale, e anche nelle sue parole non c’è nessun riferimento diretto alla «questione morale» che divide il mondo politico italiano tra caso Noemi e veline.
Al centro però ci sono sempre i giovani e la responsabilità degli adulti, l’idea di un senso malinteso di libertà che non riconosce «tutto ciò che inquina, intossica l’animo soprattutto delle nuove generazioni, e finisce poi per condizionarne la stessa libertà ».
Se la Pentecoste è una «nuova creazione», le preoccupazioni morali si sommano a quelle ambientali e Benedetto XVI scandisce: «Allo stesso modo in cui non bisogna assuefarsi ai veleni dell’aria — e per questo l’impegno ecologico rappresenta oggi una priorità —, altrettanto si dovrebbe fare per ciò che corrompe lo spirito ».
In fondo la radice del problema è la stessa. L’immagine dello Spirito è anche quella del «fuoco», e il pontefice contrappone la figura di Gesù che ottiene dal Padre il «dono» dello Spirito per gli uomini al mito greco di Prometeo che «strappa» agli dèi il fuoco per darlo all’umanità. L’«uomo moderno» è come Prometeo, dice, si è «impossessato delle energie del cosmo» e «sembra oggi affermare se stesso come dio e voler trasformare il mondo escludendo, mettendo da parte o addirittura rifiutando il Creatore dell’universo ». Per questo, «nelle mani di un uomo così, il 'fuoco' e le sue enormi potenzialità diventano pericolosi, possono ritorcersi contro la vita e l’umanità stessa, come dimostra purtroppo la storia», avverte Benedetto XVI: «A perenne monito rimangono le tragedie di Hiroshima e Nagasaki, dove l’energia atomica, utilizzata per scopi bellici, ha finito per seminare morte in proporzioni inaudite ». La stessa Chiesa deve fare attenzione, «la concordia dei discepoli è la condizione perché venga lo Spirito Santo; e presupposto della concordia è la preghiera».
Senza quel «fuoco» la Chiesa sarebbe solo «una sorta di agenzia umanitaria», spiegherà più tardi al Regina Coeli.
«Se vogliamo che la Pentecoste non si riduca a un semplice rito», dice ai fedeli in basilica, «bisogna forse che la Chiesa sia meno affannata per le attività e più dedita alla preghiera».

© Copyright Corriere della sera, 1° giugno 2009 consultabile online anche qui.

Nessun commento: