lunedì 1 giugno 2009

Severo monito di Benedetto XVI durante l'omelia dedicata alla Pentecoste: il mondo è avvelenato dall'inquinamento morale (Pinna)


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Severo monito di Benedetto XVI durante l'omelia dedicata alla Pentecoste

Il Papa: il mondo è avvelenato dall'inquinamento morale

«Immagini che spettacolarizzano il piacere, la violenza o il disprezzo»

Elisa Pinna

ROMA

Il mondo di oggi è «avvelenato» oltre che da un inquinamento atmosferico anche da un inquinamento morale che offusca le menti e i cuori, «con immagini che spettacolarizzano il piacere, la violenza o il disprezzo per l'uomo e la donna» e che finiscono per «intossicare» sopratutto i giovani.
Alza la voce Benedetto XVI durante l'omelia dedicata alla Pentecoste, a quel giorno di quasi duemila anni fa in cui – secondo il racconto dei Vangeli – lo Spirito Santo discese, sotto forma di fiammelle di fuoco e di vento, sul gruppetto impaurito di discepoli e diede loro la fede, il coraggio, l'anima.
Le parole di Ratzinger, amplificate dagli altoparlanti, rimbombano nella basilica vaticana e si rivolgono ad un auditorio internazionale e non a particolari casi nazionali.
«Quello che l'aria è per la vita biologica – ha spiegato il pontefice durante la messa – lo è lo Spirito Santo per la vita spirituale e come esiste un inquinamento atmosferico, che avvelena l'ambiente e gli esseri viventi, così esiste un inquinamento del cuore e dello spirito, che mortifica ed avvelena l'esistenza spirituale».
Come non bisogna assuefarsi ai veleni dell'aria, ha ammonito Ratzinger ricordando la «priorità dell'impegno ecologico», così l'uomo moderno non si può rassegnare a ciò che «corrompe lo spirito».
Di prodotti moralmente inquinanti ne circolano troppi nelle società moderna, si è lamentato Ratzinger, citando le immagini che «spettacolarizzano il piacere, la violenza o il disprezzo per l'uomo e la donna».
«Tutto ciò inquina, intossica l'animo soprattutto delle nuove generazioni, e finisce poi per condizionarne la stessa libertà», ha denunciato, mettendo in guardia anche dal pericolo di usare in modo autonomo il «fuoco» – ovvero le potenzialità donate da Dio all'uomo – con conseguenza tragiche come Hiroshima e Nagasaki continuano a ricordare.
Nella liturgia della Pentecoste, le note della «Harmoniemesse» di Joseph Haydn eseguita dal Coro e dalla Kammerorchester di Colonia, hanno accompagnato la messa del papa e riempito con la loro potenza l'intera basilica vaticana.
Particolarmente ispirato, il Papa ha rivolto le sue considerazioni anche verso la Chiesa, oggi forse troppo «affannata» in varie attività e dimentica della necessità della concordia e della preghiera.
A credenti e non credenti, ha ricordato che la Chiesa è qualcosa di più di «una agenzia umanitaria» o di «una solida e complessa istituzione sociale», o di «un movimento storico». È fede e anima: e ciò grazie appunto allo Spirito Santo.
Intanto, è stato reso noto che il primo incontro tra Benedetto XVI e il presidente statunitense Barack Obama si dovrebbe svolgere il prossimo luglio, al margine del vertice del G8 all'Aquila. Fonti diplomatiche vaticane e statunitensi hanno confermato che si sta lavorando per organizzare l'udienza prima o subito dopo il summit dei paesi più industrializzati del mondo, che si terrà all'Aquila, dall'8 al 10 luglio. La data più probabile sembrerebbe essere al momento quella del 10 luglio, ovvero al termine dei lavori.
Vi è comunque da entrambe le parti la volontà di costruire un incontro importante tra il primo presidente afroamericano della storia degli Stati Uniti e il pontefice tedesco.

© Copyright Gazzetta del sud, 1° giugno 2009 consultabile online anche qui.

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