domenica 12 luglio 2009

Risposte ai problemi mondiali senza “l’assolutismo della tecnica”: così il Papa che all’Angelus lancia un appello per l’Honduras (Radio Vaticana)


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Risposte ai problemi mondiali senza “l’assolutismo della tecnica”: così il Papa che all’Angelus lancia un appello per l’Honduras

Le sfide mondiali al centro del G8 e l’impegno della Chiesa sul piano sociale e in difesa della vita: al centro delle parole del Papa all’Angelus in Piazza San Pietro, insieme con un appello per la situazione in Honduras. Benedetto XVI annunciando la sua prossima vacanza in montagna, a proposito di partenze ha rivolto a tutti un appello al rispetto del codice stradale e alla prudenza nella guida. Delle riflessioni del Papa sulla parola della Chiesa di fronte ai problemi attuali dell’umanità, ci riferisce nel servizio Fausta Speranza.

“Ci sono nel mondo sperequazioni sociali ed ingiustizie strutturali non più tollerabili, che esigono, oltre a doverosi interventi immediati, una coordinata strategia per ricercare soluzioni globali durevoli.” Questo è il punto fermo delle riflessioni del Papa che alla vigilia del vertice G8 ha pubblicato la sua terza Enciclica, intitolata Caritas in veritate e dedicata alla questione sociale:

“Nel nostro tempo è diventata “radicalmente questione antropologica”, nel senso cioè che essa implica il modo stesso di concepire l’essere umano sempre più posto nelle mani dell’uomo stesso dalle moderne biotecnologie”.

“Occorre una nuova progettualità economica che ridisegni lo sviluppo in maniera globale, basandosi sul fondamento etico della responsabilità davanti a Dio e all’essere umano come creatura di Dio”. Sottolinea il Papa ricordando che la Chiesa non offre soluzioni tecniche:

La Chiesa non possiede soluzioni tecniche da presentare, ma, esperta in umanità, offre a tutti l’insegnamento della Sacra Scrittura sulla verità dell’uomo e annuncia il Vangelo dell’Amore e della giustizia.”

Benedetto XVI mette in guardia da quello che definisce “assolutismo della tecnica”:

Le soluzioni ai problemi attuali dell’umanità non possono essere solo tecniche, ma devono tener conto di tutte le esigenze della persona, che è dotata di anima e corpo. Potrebbe infatti disegnare foschi scenari per il futuro dell’umanità “l’assolutismo della tecnica”, che trova la sua massima espressione in talune pratiche contrarie alla vita.”

Gli atti che non rispettano la vera dignità della persona, - dice il Papa - anche quando sembrano motivati da una “scelta di amore”, in realtà sono il frutto di una “concezione materiale e meccanicistica della vita umana”, che riduce l’amore senza verità a “un guscio vuoto da riempire arbitrariamente” e può così comportare effetti negativi per lo sviluppo umano integrale.” Il Papa aggiunge che “per quanto sia complessa l’attuale situazione nel mondo, la Chiesa guarda al futuro con speranza e ricorda ai cristiani che “l’annuncio di Cristo è il primo e principale fattore di sviluppo”.

Poi “la viva preoccupazione per gli avvenimenti in Honduras”:

"I responsabili della Nazione e tutti i suoi abitanti percorrano pazientemente la via del dialogo, della comprensione reciproca e della riconciliazione. Ciò è possibile se, superando le tendenze particolariste, ognuno si sforza di cercare la verità e di perseguire con tenacia il bene comune: è questa la condizione per assicurare una convivenza pacifica e un'autentica vita democratica!”

Infine l’annuncio dell’inizio della vacanza in Valle d’Aosta, a Les Combes, “località resa celebre dai soggiorni di Giovanni Paolo II, - dice Benedetto XVI - e anche da me molto amata”. Con un appello alla preghiera:

“La preghiera non conosce distanze e separazioni: dovunque siamo, essa fa di noi un cuore solo e un’anima sola.”

A proposito di partenze, il Papa coglie l’occasione per “ribadire ancora una volta il dovere per tutti della prudenza nella guida e del rispetto delle norme del codice stradale”. Nei saluti in varie lingue, in francese una riflessione sulla ricchezza della Domenica, tempo di riposo e ascolto ; in inglese un pensiero ai pellegrini provenienti da Sydney, Australia, dove un anno fa si celebrava la Giornata Mondiale della Gioventù ; in polacco l’auspicio che “il riposo durante le vacanze ci porti entusiasmo e zelo”; in italiano un saluto “in particolare ai Missionari della Divina Redenzione, i fedeli di Trucco e i giovanissimi dell’Azione Cattolica di Nòvoli, come pure il gruppo “Amici della bici” di Spoltore, presso Pescara, venuto in bicicletta facendo tappa in una tendopoli delle zone terremotate d’Abruzzo”.

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