mercoledì 3 giugno 2009

Zapatero punta sull'aborto e perde di vista le priorità (Soave)


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Zapatero punta sull'aborto e perde di vista le priorità

Di Sergio Soave

IL PUNTO

Il governo spagnolo ha presentato una legge di liberalizzazione totale dell'aborto, che consente persino alle ragazze di sedici anni di ottenere la pillola abortiva senza prescrizione medica e senza il consenso dei genitori, che non è necessario neppure alle minori per farsi praticare un aborto ospedaliero.
Secondo tutte le inchieste demoscopiche, compresa quella pubblicata da El País, quotidiano filogovernativo, la maggioranza degli spagnoli, oscillante secondo le varie agenzie che hanno effettuato i sondaggi dal 56 al 64%, è contraria a queste normative, ma il primo ministro José Luís Rodriguez Zapatero insiste nella sua ripulsa delle «interferenze dei genitori» nella decisione di abortire delle minorenni.
Zapatero, quando in passato aveva dovuto rispondere alle critiche sollevate da alcune misure controverse, come l'equiparazione totale del matrimonio tra persone dello stesso sesso a quello che unisce un uomo e una donna, aveva sostenuto che il suo principio, quello del «socialismo civico» consisteva nel rendere legge ciò che era approvato dalla maggioranza dei cittadini, indipendentemente da ogni considerazione di altro genere. Si trattava di una tesi un po' troppo grossolana, anche perché in Spagna uno dei problemi più acuti è la rivendicazione autonomistica o indipendentistica di alcune aree linguistiche, maggioritaria per esempio in Catalogna, Galizia e Paesi Baschi, ma minoritaria nell'insieme della penisola. Anche sul tema dell'aborto generalizzato, sul quale la maggioranza è comunque contraria, Zapatero insiste per una ragione di politica interna.
Il suo partito, infatti, non ha la maggioranza assoluta nel parlamento di Madrid, e cerca di ottenerla con l'appoggio di due minuscole formazioni di estrema sinistra, Izquierda unida, coalizione filocomunista spagnola, e Sinistra repubblicana catalana, che dovrebbero sopperire al passaggio all'opposizione del Partito nazionale basco, conseguente alla formazione di una maggioranza tra socialisti e popolari in quella tormentata regione, che ha mandato all'opposizione i nazionalisti baschi. L'idea di distribuire pillole abortive alle ragazzine, senza ricetta e senza consenso dei genitori, come fossero caramelle, è diventata il pegno laicista di un'alleanza con l'estrema sinistra, peraltro aleatorio e occasionale, vista la critica serrata che anche da quel versante viene alla politica economica di Zapatero, considerata, per la verità non a torto, inane a scongiurare un aumento della disoccupazione che ha raggiunto un livello doppio di quello europeo. Davvero un bella scelta di priorità, per una sinistra che si dice di classe.

© Copyright Italia Oggi, 3 giugno 2009 consultabile online anche qui.

1 commento:

gianniz ha detto...

La nuova religione "zapaterista" va imposta con le "buone" o con le "cattive", a maggiorenni e minorenni (che differenza fa)! Il resto, consenso della maggioranza o meno, non conta proprio nulla...
Zapatero, nella sua follia abortista, non si rende nemmeno conto che queste fornicazioni con l'estrema sinistra alla fine non pagano?
La recente storia politica del nostro paese potrebbe insegnargli qualcosa.