giovedì 25 giugno 2009

Obama ospite del Papa a Roma (Galeazzi)


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OBAMA OSPITE DEL PAPA A ROMA

Da "LA STAMPA" di giovedì 25 giugno 2009

RATZINGER AVEVA ESPRESSO IL DESIDERIO DI CONOSCERE IL PRESIDENTE USA Obama ospite dei Papa a Roma L`incontro il 10 luglio al termine del G8

GIACOMO GALEAZZI CITTA`

DEL VATICANO

Da tempo Benedetto XVI esprimeva ai vertici della diplomazia pontificia «interesse verso l`operato di Obama e desiderio di conoscerlo personalmente».
Ora è ufficialmente stato accontentato: il tanto atteso incontro avverrà al termine del G8.
«Il Pontefice è disponibile nel pomeriggio del 10 luglio prossimo», annuncia il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi. Obama avrà un colloquio anche con il segretario di Stato, Tarcisio Bertone, subito prima e immediatamente dopo l`udienza con il Il Vaticano apprezza il nuovo corso in politica estera e l`apertura ai cattolici Papa, nella quale i temi in agenda uniscono le problematiche di tipo etico e biopolitico (aborto, ricerca sulle staminali embrionali, eutanasia, obiezione di coscienza dei medici) alle preoccupazioni per la situazione internazionale, con particolare riferimento al conflitto israelo-palestinese e a quello iracheno.
In campagna elettorale buona parte dell`episcopato Usa aveva appoggiato McCain Palin, considerando Obama «il portabandiera del relativismo etico e della società secolarizzata».
Alla vigilia del voto, il vescovo di Kansas City, Finn aveva addirittura minacciato in tv «l`inferno per chi vota il fanatico abortista». Ciò nonostante il 54% degli elettori cattolici ha scelto Obama. All`indomani del trionfo elettorale la Chiesa ha aggiustato i toni, pur ribadendo i «paletti bioetici» a Obama, intenzionato a finanziare la ricerca sulle staminali embrionali e a estendere la legislazione sull`aborto. In alcuni cardinali Usa (Stafford e Rigali) suscitava apprensione l`uscita di scena di Bush, principale alleato vaticano nelle battaglie «pro life».
Raymond Flynn, ex ambasciatore Usa in Vaticano ai tempi di Clinton, ha subito consigliato a Obama di «ascoltare» i pareri della Chiesa e il suggerimento non è caduto nel vuoto, come riconoscono da settimane in Segreteria di Stato, dov`è sempre più apprezzata l`«ostpolitik» della Casa Bianca verso Roma, ispirata da presuli «liberal» come l`arcivescovo di Atlanta, Gregory, primo presidente di colore della Conferenza episcopale americana. Adesso la strategia vaticana è collaborare con Obama in politica estera (mano tesa al mondo arabo e al- l`Iran) e prendere le distanze dai suoi «strappi» in bioetica.
Sulla Terra Santa è più agevole una convergenza con la Santa Sede, perché Obama è meno sbilanciato a favore di Israele rispetto a Bush, responsabile del fallimento in Iraq.
L`episcopato Usa ha pragmaticamente aperto un tavolo con Obama anche sulla bioetica, lodando l`imposizione, ma il viatico all`udienza, dopo le candidature di cattolici «pro choice» come la figlia di Jfk, Caroline Kennedy, (sgraditi all`episcopato), è stata la scelta «azzeccata» del nuovo ambasciatore presso la Santa Sede: Miguel Diaz, teologo di origini cubane, regolarmente sposato, quattro figli. «Questa posizione canonicamente ineccepibile gli è valsa l`agreement vaticano», riconosce «Avvenire».
Questa nomina è l`ennesimo segnale al gruppo religioso più cospicuo e mobile d`America: gli oltre 60 milioni di cattolici.

© Copyright La Stampa, 25 giugno 2009 consultabile online anche qui.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Incredibile, Raffa!
http://www.popeandpresident.org/
Alessia