domenica 12 luglio 2009

"Caritas in Veritate", Giuseppe Messina: Benedetto XVI denuncia gli eccessi perversi del capitalismo


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L'intervento

Benedetto XVI denuncia gli eccessi perversi del capitalismo

Giuseppe Messina

L'Enciclica di Benedetto XVI "Caritas in Veritate" ripercorre, di fatto, il filone classico della dottrina sociale della Chiesa: centralità della persona umana, perseguimento dell'equità e del bene comune, con un adeguamento ai problemi e alle contraddizioni poste dalla globalizzazione.
In buona sostanza (a me pare) non si rovesciano i termini del capitalismo; si riconoscono i meriti della economia di mercato che, a dire del Pontefice, non va identificata col capitalismo di cui si denunziano le logiche selvagge.
In sostanza l'Enciclica parte dal presupposto secondo cui cresce la ricchezza mondiale in termini assoluti ma aumentano a dismisura le disparità e nascono nuove povertà. In particolare il Papa denunzia gli eccessi perversi di uno sviluppo i cui effetti colpiscono non solo i Paesi sottosviluppati ma anche i lavoratori e i ceti medi delle aree industrializzate.
Lo sviluppo di lunga durata, afferma l'Enciclica, è impedito dall'abbassamento del livello di tutela dei diritti dei lavoratori e dalla rinunzia dei meccanismi di ridistribuzione del reddito onde fare acquisire al Paese maggiore competitività internazionale.
D'altra parte lo stato di salute ecologica del pianeta impone di correggere disfunzioni e distorsioni.
Da qui l'invito ai sindacati a sviluppare la loro iniziativa anche in una dimensione internazionale, a rappresentare tutti (in particolare i Paesi in via di sviluppo dove i diritti sociali vengono violati).
In questo quadro di grande valore a me appare la critica alla delocalizzazione che porta allo sfruttamento e al pericolo per l'abbassamento delle tutele.
Alcuni commentatori si sono spinti a parlare dell'Enciclica come si trattasse di «socialismo cristiano».
Penso, invece, che non ci sia alcuna contraddizione con la dottrina sociale cattolica aggiornata ai tempi moderni della globalizzazione.
Anche se appare di grande valore l'invito del Pontefice a correggere l'attuale modello di sviluppo per aprirlo alle domande poste dall'etica e al ruolo correttivo dei Governi e dei corpi intermedi.

© Copyright Gazzetta del sud, 11 luglio 2009

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