lunedì 29 giugno 2009
Il Papa cambia la strategia della comunicazione, basta passività (Izzo)
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Il Papa: la fede adulta difende la Chiesa
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Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pubblichiamo questa bella analisi di Salvatore Izzo:
PAPA: CAMBIA STRATEGIA COMUNICAZIONE, BASTA PASSIVITA'
(AGI) - CdV, 29 giu.
(di Salvatore Izzo)
Il clamoroso annuncio di ieri sera nella Basilica di San Paolo riguardo alla datazione delle ossa conservate nel sarcofago sottostante all'altare maggiore e al badacchino di Arnolfo di Cambio, ha inaugurato forse una nuova fase nei rapporti tra Benedetto XVI e i media.
Sembra infatti che si sia corsi ai ripari, tentando finalmente di attuare una stategia comunicativa, che era mancata quando qualche mese fa sul Pontificato si sono abbattute una lunga serie di attacchi sul tema dell'Aids, basati su sintesi parziali di un ragionamento complesso proposto dal Papa sull'aereo che lo portava in Africa, e le contestazioni dolorose mosse anche dall'interno della Chiesa per il perdono ai vescovi lefebvriani, uno dei quali - ma Papa Benedetto ne era all'oscuro - si era macchiato della grave colpa di aver negato le dimensioni della Shoah.
L'annuncio di ieri sull'analisi effettuata con il C 14 che conferma la veridicita' storica del martirio di San Paolo, evento decisivo per la Chiesa di Roma, e' giunto infatti all'improvviso, dopo mesi di smentite su voci che circolavano in proposito: la Santa Sede ha saputo mantenere il riserbo, evitando che si ripetesse il disastro mediatico di 20 anni fa, quando l'analisi del C 14 sulla Sacra Sindone fu ''inquinata'' proprio dalla grande attesa mediatica, che spinse i laboratori a validare dati che erano invece incompatibili - in quanto al margine di errore - con il protocollo che era stato firmato.
E sono serviti due decenni per ''smontare'' la tesi dei ricercatori che avevano datato come molto piu' recente il lenzuolo, mentre in base al raffronto delle risultanze tale affermazione non poteva essere fatta con ragionevole certezza, mentre ancora piu' a lungo si era trascinata la controversia sulla autenticita' della tomba di San Pietro, che ha opposto a partire dagli anni '50 l'archeologo gesuita Antonio Ferrua all'archeloga Margherita Guarducci, laica ma convintissima dell'appartenenza al Primo Papa delle ossa ritrovate per caso nelle Grotte Vaticane.
Per proporre al mondo di oggi la fede cristiana, secondo Ratzinger e' essenziale la fondatezza storica del Vangelo e degli Atti degli Apostoli, testimoniata indirettamente da Plinio il giovane e Giuseppe Flavio, ma anche dall'archeologia: per questo e' importante l'annuncio di ieri.
Cosi' come e' importante che - anche se in mancanza di una assoluta certezza storica - il Papa abbia celebrato oggi sull'Altare della Confessione, posto proprio sopra la tomba di Pietro.
Qui ha tenuto una nuova straordinaria omelia in occasione della consegna del pallio a 34 nuovi arcivescovi, invitati a ''custodire la fede'', ma non come farebbero delle ''guardie carcerarie'', confrontandosi piuttosto con la cultura di oggi, che ha fatto scivolare nel ''discredito'' l'idea stessa che l'uomo abbia un'anima, e soprattutto con la ''testimonianza'' di una vita cristiana coerente.
Subito dopo, all'Angelus, il Papa - bypassando per il secondo giorno di seguito i canali tradizionali dell'informazione vaticana - ha fatto direttamente lui anche l'annuncio dell'enciclica che sta per essere pubblicata, della quale ha reso noto il titolo, ''Caritas in veritate'', e la data, che sara' quella di oggi, festa dei Santi Pietro e Paolo.
Nei giorni scorsi erano filtrate dall'interno del Vaticano alcune pagine del testo, con modalita' diverse dal solito, questo, ipotizza sul suo blog l'autorevole vaticanista Marco Tosatti, per far montare l'interesse intorno al documento che - con scelta davvero strategica - sara' pubblicato alla vigilia del G8 e offrira' ai Grandi opportune riflessioni sulla crisi economiche e i criteri etici che possono guidare al suo superamento.
''Si e' molto parlato nei mesi e negli anni scorsi - sottolinea Tosatti - di un’eccessiva passivita' della gestione dell’informazione vaticana, spesso obbligata ad agire in risposta a critiche e problemi, piu' che in attacco.
Puo' essere che qualcuno, avendo il testo a disposizione, abbia voluto mettere in pratica un'informazione 'dinamica' e anticipare il senso dell’enciclica, per dare una 'linea' di interpretazione e prevenire letture parziali o frammentarie''. Sembra insomma che Papa Ratzinger e i suoi piu' stretti collaboratori abbiano deciso di passare all'attacco.
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6 commenti:
Magari. Oh, come lo dico con speranza. Magari.
Non mi faccio illusioni perchè tra rane dalla bocca larga e giornalai (non giornalisti, intendo proprio giornalai) c'è da stare sul chi vive.
Ma che il Signore volesse davvero.
Comunque sia, questa esperienza quotidiana di sbattere il grugno sull'informazione religiosa in Italia , mi ha dato chiavi di lettura anche per il resto dell'informazione.Ho imparato diverse cose.
Carissima, hai assolutamente ragione: l'esperienza quotidiana fatta qui sul campo ha permesso anche a me di imparare diverse cosette ehehehheh
:-))
R.
GRANDE IL NOSTRO PAPA! e poi oggi credo sia l'anniversario della sua ordinazione sacerdotale insieme al fratello Auguri Santità di tutto cuore
davvero grandissimo il nostro Papa, ma che fatica dover dare in prima persona tutti gli annunci più importanti e dover spiegare all'Angelus i documenti del Magistero per evitare i c.d. "errori di comunicazione!
E' sempre più vero quello che Raffaella ripete spesso: decisamente manca "il Ratzinger di Ratzinger", e il nostro Papa Benedetto continua ad aggirarsi per Roma gravato di un fardello sempre più pesante, proprio come l'orso di San Corbiniano a cui, giustamente, lui stesso si è paragonato. Che il Signore lo protegga e ce lo conservi per molti, lunghi, bellissimi anni.
Intanto ieri il TG2 delle 13, ha rimarcato che la piazza S.Pietro per l'Angelus era vuota e tutti hanno calcato la mano sullo "schiaffo" dei lefebriani al Papa. Ormai i Demoni hanno un nome e per gli Angeli, ci sono molti che voglioni affiancare Obama.Saluti, Eufemia.
Un applauso a Lapis :-)
Ciao Eufemia, il solerte Tg2, orfano di Mazza, ha rimarcato che la basilica era strapiena e che, guarda caso, il 29 giugno e' festa patronale a Roma e non in tutta la Cattolicita'?
Hanno detto che domenica in piazza c'erano 60mila persone?
Complimenti davvero!
I giornalisti non pensino di giocare con i numeri anche quest'anno perche' marca male.
R.
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