domenica 31 maggio 2009
La «Harmoniemesse» di Haydn per la messa di Pentecoste celebrata da Benedetto XVI (Osservatore Romano)
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La «Harmoniemesse» di Haydn per la messa di Pentecoste celebrata da Benedetto XVI
Solenne è la parola adatta
di Marcello Filotei
Quando tornò da Londra Haydn era un uomo anziano, stanco e famoso come non lo era mai stato. Per oltre trent'anni era vissuto al calduccio rassicurante della corte degli Esterhazy, poi, quasi di colpo, era diventato più noto dei principi che avevano avuto la fortuna e il gusto di tenere in casa uno dei maggiori compositori della loro epoca.
Concluso nel 1795 il ciclo delle sinfonie londinesi, momento di piena maturità di un pensiero orchestrale che ha segnato indelebilmente lo sviluppo di questa forma, il compositore non era proprio dell'umore di fermarsi nella caotica capitale inglese, tra i maggiori centri della cultura musicale dell'epoca, e decise di tornare a casa. Una delle sue principali preoccupazioni era però che Nicola ii pretendesse una mole di lavori simili a quelli prodotti per il suo predecessore Nicola i negli anni giovanili. Fu un sollievo scoprire che l'"unica" richiesta era quella di comporre una messa ogni anno da eseguire per l'onomastico della moglie del principe, Maria Ermenegilda.
Nascono così, dal 1796 al 1802, sei grandi composizioni liturgiche, l'ultima delle quali, la Harmoniemesse, viene eseguita - limitatamente a Kyrie, Gloria, Sanctus e Agnus Dei - dall'Orchestra da camera di Colonia e dal Coro della cattedrale della stessa città diretti da Helmut Müller-Brühl domenica 31 maggio presso la Basilica Vaticana nell'ambito della messa celebrata da Benedetto XVI nella solennità di Pentecoste. Il resto della celebrazione sarà sostenuto dalla Cappella Musicale Pontificia che eseguirà brani di canto gregoriano e lavori di Domenico Bartolucci e del maestro direttore Giuseppe Liberto.
Già nel nome dell'imponente lavoro di Haydn, del quale quest'anno si celebrano i duecento anni dalla morte, c'è una chiara indicazione musicale: con il termine Harmonie, infatti, all'epoca si indicavano gli strumenti a fiato, dei quali in questo caso il compositore fa un ampio uso. Mai sarebbe però venuto in mente all'anziano maestro di definire questa messa sollemnis, come oggi viene fatto comunemente. Ma se il compositore non aveva osato, in questo caso si può dire che l'intervento sul titolo non è inopportuno, essendo questo capolavoro un momento di eccezionale sintesi tra la drammaticità del linguaggio orchestrale, raggiunta in un percorso sinfonico lungo 108 titoli e 36 anni, e un virtuosismo contrappuntistico capace di fondere la massa corale con le specificità strumentale. Solenne è la parola adatta.
L'orchestra
L'Orchestra da Camera di Colonia è stata fondata nel 1923. Alla guida si sono succeduti Hermann Abendroth, Otto Klemperer e, dal 1963, Helmut Müller-Brühl.
Dal 1976 al 1986 l'orchestra - sotto il nome di Capella Clementina - ha proposto un repertorio di musica barocca eseguito secondo criteri filologici. Dal 1988 presenta nella Filarmonica di Colonia una serie di concerti intitolata "Das Meisterwerk".
Il coro
Il Coro della cattedrale di Colonia - diretto da Eberhard Metternich - è l'unico di voci bianche presente nella città tedesca ed la più antica tra le quattro formazioni vocali che tramandano la tradizione corale secolare del duomo.
Il suo repertorio si basa principalmente sulla musica per voci bianche del rinascimento e del barocco senza trascurare la musica del XX secolo.
(©L'Osservatore Romano - 31 maggio 2009)
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