venerdì 29 maggio 2009
La rivincita della preghiera: la visita del Papa a Montecassino, un testo del card. Ruini e la grande folla che ha pregato a Bologna (Magister)
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La rivincita della preghiera, in un mondo che la vuole mettere al bando
Da Montecassino il papa rilancia il motto di san Benedetto: "Ora et labora". E il cardinale Ruini spiega come il pregare sia la sicura risposta alle moderne crisi di fede. Se ne è discusso anche in un Festival della teologia
di Sandro Magister
ROMA, 29 maggio 2009
Nella visita che ha compiuto all'abbazia di Montecassino la domenica dell'Ascensione, Benedetto XVI ha rilanciato il celebre motto del santo da cui ha preso il nome: "Ora et labora et lege". Lavora e studia, ma prima di tutto prega.
E ha legato questo motto a quell'altro che il papa ha posto più volte all'origine dell'intera civiltà occidentale: "quaerere Deum", ricercare Dio.
Nella visione di Benedetto XVI, il pregare Dio non è una parte ma il tutto della vocazione dell'uomo. La tesi può apparire audace, in un'epoca in cui la preghiera è spesso declassata, contestata, messa al bando. Ma trova conforto in segnali di rinnovata attenzione a questo atto capitale del vivere cristiano, e non solo.
***
Ad esempio, negli stessi giorni della visita a Montecassino di papa Joseph Ratzinger, più a nord, a Bologna, in una delle città più secolarizzate d'Italia, la festa della Madonna di San Luca ha visto accorrere alla preghiera una folla molto più numerosa che in passato. Così come poche settimane prima, nella stessa città, l'immensa basilica di San Petronio non era bastata a contenere la gran massa dei giovani di una veglia di preghiera, che riempì anche la piazza antistante.
Ancora più a nord, sempre pochi giorni fa, a Piacenza sulle rive del Po, uomini di Chiesa, teologi, filosofi ed artisti, credenti e non credenti, hanno scelto di confrontarsi proprio su questo tema: "Preghiera ed esperienze di Dio".
L'incontro, organizzato come un "Festival della teologia", è iniziato e terminato il 22 e 24 maggio con due "lezioni magistrali": la prima del cardinale Camillo Ruini, la seconda del più celebre dei teologi evangelici tedeschi, Jürgen Moltmann.
Tra gli altri, vi hanno preso la parola Philippe Némo e Mario Botta, PierAngelo Sequeri ed Elmar Salmann, Massimo Cacciari e Guido Ceronetti.
La lezione del cardinale Ruini è riprodotta qui sotto, con sottotitoli redazionali.
Di particolare interesse sono i passaggi nei quali egli analizza le obiezioni che la cultura di oggi mette in opera contro la preghiera e, viceversa, il senso profondo della preghiera come "caso serio" sul quale la fede cristiana sta o cade.
Clicca qui per leggere il testo del cardinale Camillo Ruini (da www.chiesa).
Considerazione: Bologna sara' anche una citta' secolarizzata, ma ha la fortuna di avere un arcivescovo con i fiocchi e controfiocchi (Caffarra) ed un arcivescovo emerito (Biffi) che e' un vero gioiello della Chiesa italiana.
Non tutti hanno questa fortuna.
Da notare che le diocesi considerate dai media "illuminate" non riescono mai ad attirare masse di giovani non per un concerto ma per una preghiera.
Ah gia', scusate...che sciocca! Si tratta di "fiumane di gente” che “quando arriva il Papa, hanno più o meno il valore delle carnevalate.
R.
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1 commento:
troverò ben le foto della settimana della madonna di san Luca in cattedrale,con la gente,molti giovani che sono in fila per confessarsi,e non solo ai confessionali,ma in ogni cappella laterale c'erano due confessori,sì signori a bologna si fà la fila.
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