lunedì 27 luglio 2009

I nonni di Gesù tra emergenza educativa e Sacra Parentela: una interessantissima scheda di Salvatore Izzo sui Santi Anna e Gioacchino


Vedi anche:

La benedizione del Papa all’Angelus per tutti i nonni del mondo, nell’odierna festa di Gioacchino ed Anna, nonni di Gesù (Radio Vaticana)

Il Papa elogia i nonni, saluta gli Africani di Torino e scherza sull'infortunio. I fedeli erano più del previsto (Conte)

Lino Banfi ("nonno Libero"): "Papa Benedetto XVI ha ragione: i nonni sono fondamentali..." (Ansa)

Più di cinquemila persone a Les Combes per l'Angelus. "Oggi una preghiera speciale per i nonni" (Albiero)

Ecco tutte le chiese dove si prega secondo il rito antico (Tornielli)

Il Papa: non lasciare soli gli anziani

A Les Combes saluti anche in patois, dialetto valdostano

Il Papa a Les Combes: "Nella famiglia i nonni sono i depositari e spesso i testimoni dei valori fondamentali della vita" (Angelus)

Il Papa scherza sul suo braccio: il mio infortunio ben noto e ben visibile

Il filo che lega rapporto Svimez e Caritas in veritate (Benedetto Ippolito)

LE VACANZE DEL PAPA IN VALLE D'AOSTA (13-29 LUGLIO 2009)

Riceviamo e con grande piacere e profonda gratitudine pubblichiamo questa bellissima scheda di Salvatore Izzo sui nonni di Gesu' con importanti riferimenti alle tradizioni ed all'iconografia.

Nella foto: Masaccio, "Madonna col Bambino e sant'Anna", detta comunemente "Sant'Anna Metterza", Uffizi.

PAPA: I NONNI DI GESU' TRA EMERGENZA EDUCATIVA E SACRA PARENTELA

(AGI) - CdV, 26 lug.

(di Salvatore Izzo)

Benedetto XVI e' tornato oggi sul tema dell'emergenza educativa sottolineando il ruolo fondamentale che possono avere i nonni come risposta al venir meno per i ragazzi di altri punti di riferimento.
"Uno spunto di riflessione - ha detto il Papa ai 5 mila fedeli che
lo hanno raggiunto a Les Combes per l'Angelus - ci viene dall'odierna memoria dei santi Gioacchino e Anna, genitori della Madonna e, dunque, nonni di Gesu'.
Questa ricorrenza fa pensare al tema dell'educazione, che ha un posto tanto importante nella pastorale della Chiesa.
In particolare, ci invita a pregare per i nonni, che nella famiglia sono i depositari e spesso i testimoni dei valori fondamentali della vita".
Secondo il Papa teologo, "il compito educativo dei nonni e' sempre molto importante, e ancora di piu' lo diventa quando, per diverse ragioni, i genitori non sono in grado di assicurare un'adeguata presenza accanto ai figli, nell'eta' della crescita".
"Affido alla protezione di sant'Anna e san Gioacchino - ha aggiunto - tutti i nonni del mondo, indirizzando ad essi una speciale benedizione".
Nel breve discorso di oggi il Papa ha citato, senza precisare il suo riferimento, "una bella iconografia" secondo la quale "la Vergine Maria imparo' a leggere le Sacre Scritture sulle ginocchia della madre Anna", per esortare tutti "ad alimentare sempre la fede e la speranza alle fonti della Parola di Dio". Sono centinaia in realta' le immagini della Vergine e di sua mamma che le insegna a leggere, tra queste una tela di scuola raffaellesca conservata nella chiesa di Sant'Anna a Santa Maria Capuavetere, che raffigura Sant'Anna sotto un albero di palma impegnata a insegnare a leggere a Maria bambina che un angelo sta per incoronare mentre San Gioacchino assiste alla scena.
Ma l'immagine piu' nota di Maria con sua mamma e' la Madonna col Bambino e sant'Anna, detta comunemente Sant'Anna Metterza (Anna vi e' infatti messa come terza), un dipinto quattrocentesco di Masaccio e Masolino da Panicale conservato alla Galleria degli Uffizi.
Nel Nord Europa e' popolare invece l'immagine della "Sacra Parentela" (dipinta nel 1509 da Lucas Cranach in un pannello conservato allo Staedelsches Kunstinstitut di Francoforte) che raffigura i tre matrimoni di Sant'Anna e delle relative discendenze, cosi' come esse sono narrate dalla "Legenda Aurea", il libro scritto da Jacopo da Varazze, vescovo di Genova nella seconda meta' del 13 secolo: Sant'Anna, rimasta vedova di Gioacchino avrebbe celebrato un secondo matrimonio andando in moglie, secondo i costumi ebraici del tempo, al fratello di Gioacchino, Cleofe, poi, nuovamente vedova, un terzo matrimonio con un secondo fratello di Gioacchino, Salome.
Dal secondo matrimonio sarebbe nata Maria Cleofe che ebbe dal suo sposo Alfeo quattro figli (Giacomo il Minore, Giuseppe il Giusto, Simone il Cananeo e Giuda Taddeo) mentre dal terzo sarebbe nata Maria Salome' che genero' dal suo sposo Zebedeo due figli (Giacomo Maggiore e Giovanni Evangelista).
Secondo la "Legenda aurea" ben cinque apostoli su dodici sarebbero da considerare cugini primi di Gesu' e due delle Marie citate dai Vangeli sarebbero sorelle della Vergine, tutte e tre figlie di Anna.
Ce le mostra con tutti i discendenti anche il pannello centrale del trittico realizzato da Quentin Massys e conservato nei Musei reali di Bruxelles che raffigura la Madonna e Sant'Anna, sedute l'una accanto all'altra ed intente a vezzeggiare il Bambino, mentre, ai loro lati, sedute un po' piu' in basso, stanno rispettivamente Maria Cleofe con i suoi quattro figli (il piu' piccolo dei quali, curiosamente, e' ritratto mentre si diletta a guardare un manoscritto miniato con le storie di Re Davide) e Maria Salome' con i suoi due pargoletti.
Al di la' di una balaustra, stanno i componenti maschili del gruppo, Gioacchino, primo sposo di Sant'Anna, ed i suoi tre generi, Giuseppe, Alfeo e Zebedeo. Un quadro familiare del quale mancano assolutamente le prove tanto che il Concilio di Trento aboli' questa tradizione.
In realta' di sicuro su Anna e Gioacchino, i nonni di Gesu', sappiamo pochissimo. Il nome di Anna deriva dall'ebraico Hannah (grazia) e Sant'Anna non e' ricordata nei Vangeli canonici; ne parlano invece i vangeli apocrifi della Nativita' e dell'Infanzia, di cui il piu' antico e' il cosiddetto "Protovangelo di san Giacomo", scritto non oltre la meta' del II secolo che descrive Gioacchino, sposo di Anna, come un uomo pio e molto ricco che abitava vicino Gerusalemme, nei pressi della fonte Piscina Probatica; un giorno mentre stava portando le sue abbondanti offerte al Tempio come faceva ogni anno, il gran sacerdote Ruben lo fermo' dicendogli: "Tu non hai il diritto di farlo perche' non hai generato prole".
Ferito da questa "maledizione" si isola da tutti, ma poi gli appare un angelo per annunciargli la nascita di un figlio ed anche Anna ha la stessa visione.
Chiamano la loro bambina Maria, che vuol dire "amata da Dio". Gioacchino porta di nuovo al Tempio i suoi doni: insieme con la bimba dieci agnelli, dodici vitelli e cento capretti senza macchia. Piu' tardi Maria e' affidata al Tempio per essere educata secondo la legge di Mose'. Il grande scrittore cattolico Piero Bargellini, successore di La Pira come sindaco di Firenze, dove e' ricordato per il suo eroismo al tempo dell'alluvione, racconta la vita di Maria nello splendido libro "Lei" e spiega che in realta' il Protovangelo di Giacomo traccia la biografia dei genitori di Maria sulla falsariga della vicenda della madre del profeta Samuele, anch'essa Anna, che afflitta dalla sterilita' si rivolse con ardente preghiera al Signore e fece voto di consacrare al servizio divino il nascituro.
Per questo nell'apocrifo anche Maria e' donata al Tempio in adempimento del voto fatto.
I Vangeli tutto questo non lo raccontano affatto e si soffermano invece sulla genealogia di Gesu' per dare un fondamento storico sicuro alla loro narrazione.
In particolare, a conclusione di un lungo elenco che inizia con Re Davide, Matteo nomina quello che potrebbe essere considerato il nonno paterno: "Giacobbe genero' Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale e' nato Gesu' chiamato Cristo". E Luca ci racconta invece di Elisabetta, cugina di Maria, sposa di Zaccaria, coniugi ormai di eta' avanzata quando nel Tempio di Gerusalemme lui ebbe la visione dell'arcangelo che gli annuncio' la prossima nascita di un figlio.
La Tradizione ci dice che Maria ebbe invece il suo annuncio a Nazareth, nella casa poi traslata a Loreto dai Crociati (lo spostamento avvenne nel 1294 ad opera di una famiglia marchigiana di nome Angeli) ma l'archeologia sacra ci mostra anche una Casa di Maria a Gerusalemme (oggi inclusa in un santuario intitolato a Sant'Anna e affidato ai Padri Bianchi). Si racconta inoltre che le reliquie della santa furono salvate dall'essere distrutte da Longino, il centurione santo che si converti' dopo aver perforato con la lancia il costato di Gesu' e poi - ugualmente al tempo delle Crociate - ad opera di alcuni monaci giunsero in Francia dove poi ne avvenne la smembratura e divisione fra i vari nobili ed il clero.
Di certo in Oriente si venerava Sant'Anna gia' nel secolo VI e tale devozione si estese lentamente in tutto l'Occidente a partire dal secolo X fino a raggiungere il suo massimo sviluppo nel secolo XV , mentre San Gioacchino era lasciato discretamente in disparte, forse per la stessa discordanza sul suo nome che si rivela negli scritti apocrifi, posteriori al Protovangelo di Giacomo: oltre al nome di Gioacchino, al padre della Vergine e' dato il nome di Cleofa, di Sadoc e di Eli.
I due santi comunque venivano celebrati separatamente: Sant'Anna il 25 luglio dai Greci e il giorno successivo dai Latini. Nel 1584 furono istituite per entrambi le feste liturgiche e anche S. Gioacchino trovo' spazio nel calendari, dapprima il 20 marzo, per passare alla domenica nell'ottava dell'Assunta nel 1738, quindi al 16 agosto nel 1913 e ricongiungersi alla santa consorte, col nuovo calendario liturgico, al 26 luglio.
"Dai frutti - ricorda Bargellini in una bellissima pagina - conoscerete la pianta, dice Gesu' nel Vangelo. Noi conosciamo il fiore e il frutto soavissimo derivato dalla pianta annosa: la Vergine, Immacolata fin dal concepimento, colei che per divino privilegio fu esente dal peccato di origine per essere poi il tabernacolo vivente del Dio fatto uomo. Dalla santita' del frutto, da Maria, deduciamo la santita' dei genitori di lei, Anna e Gioacchino".

© Copyright (AGI)

Nessun commento: