venerdì 31 luglio 2009
Padre Livio: «Gli adepti di Tomislav Vlasic parlano con gli alieni» (Corriere)
Vedi anche:
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Allo stato laicale il frate di Medjugorje (Bobbio)
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Medjugorje, Tomislav Vlasic «ridotto allo stato laicale» (Gianni Cardinale)
LE VACANZE DEL PAPA IN VALLE D'AOSTA (13-29 LUGLIO 2009)
Il direttore di Radio Maria
«I suoi adepti parlano con gli alieni»
«Tomislav Vlasic era un ottimo sacerdote. Poi però ha cominciato a inseguire il sogno di creare una propria comunità». Il direttore di Radio Maria, Padre Livio Fanzaga, ha studiato a lungo la questione dell’ex padre spirituale dei veggenti di Medjugorje. Basti dire che a maggio è stato il primo a pubblicare sul sito della radio il provvedimento di riduzione allo stato laicale del frate francescano. «A mio avviso è sbagliato indicarlo come padre spirituale dei ragazzi di Medjugorje».
Eppure esistono documenti e foto che lo provano.
«Dal 1981 al 1986 è stato uno dei coadiutori del parroco, poi però è stato allontanato».
E perché?
«Già allora voleva formare una propria comunità. Nel 1988, spedì al Papa e a tutta la Chiesa una lettera in cui sosteneva tesi stravaganti, negando l’esistenza dell’inferno e altri dogmi.
Prese anche a sostenere di aver trovato un’altra veggente, una ragazza tedesca, Agnes Heupel. E dopo qualche anno ne ha incontrato un’altra, poi entrata nella comunità, che giurava di essere in contatto con gli alieni».
E oggi?
«Si è ritirato, ma pare non abbia troncato del tutto i rapporti con la sua comunità religiosa».
A. Cas.
© Copyright Corriere della sera, 30 luglio 2009
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9 commenti:
è una vergogna che questo prete abbia agito indisturbato dal 1988 al 2008 senza che nessuno intervenisse.
come mai deve essere sempre benedetto xvi a mettere a posto i cocci lasciati dal suo predecessore?
però questi "paragoni col predecessore" vi piacciono...
Sono d'accordo con P. Livio, anche se dovrebbe moderare un po' i toni dei suoi interventi.
i frutti spirituali di Medjugorie sono buoni: conversioni, vocazioni, confessioni. Anche il card. Ratzinger era andato privatamente.
Credo cghe dobbiamo prednere i messaggi solo come invito alla preghiera e alla conversione e poi obbedire alla Chiesa e al Santo Padre.. Ci son tanti abusi e tanti che fanno di testa loro. Per stare nella Chiesa bisogna essere in comunione con il Successore di Pietro (vedi padre Pio che era stato privato della facoltà d iamministrare i sacramenti, eppure ha sempre obbedito e poi è stato proclamato santo). Preghiamo e aspettiamo, serenamente
Senza il suo predecessore Benedetto XVI non sarebbe esistito.
Ti dice niente la caduta del muro di Berlino?
Ad ognuno i suoi carismi!
Cara Raffaella, ti segnalo la newsletter di Radio Maria inviata ieri da padre Livio.
Cari amici,
la superficialità, mista a mala fede, cui con i mass media hanno sollevato l'ennesimo polverone su Medjugorje, mi obbliga, come studioso e testimone del fenomeno, oltre che come servitore inutile della Regina della pace, a fare alcune precisazioni per iscritto, dopo averle fatte al microfono
Il documento (riservato) della riduzione alla stato laicale dell'ex francescano ( concessa su sua richiesta) è stata messo sul nostro sito internet già dal marzo 2009. L'ex francescano con la sua comunità era sotto inchiesta da parte della Chiesa dal 1988. Dopo la sospensione a divinis (2008) è arrivata la riduzione alla stato laicale (2009). Se non ottempera ad alcune disposizioni della S. Sede potrebbe un domani arrivare la scomunica. ( I Documenti ufficiali sono tutti pubblicati nel nostro sito internet).
Ciò che la S. Sede contesta all'ex francescano non sono le sue attività pastorali a Medjugorje, dove ha svolto, con altri frati, l'ufficio di coadiutore parrocchiale ( non quindi di parroco ) dall'autunno 1981 al settembre 1985, ma le sue attività in Italia, dal 1988 al 2008, quando lui ha dato vita a una sua personale comunità religiosa.
Nei tre anni e mezzo che è stato a Medjugorje l'ex frate ha svolto un'attività parrocchiale centrata soprattutto su un gruppo di preghiera giovanile, al quale però non hanno mai partecipato i sei veggenti, eccezione fatta per Marija, che partecipava sia al gruppo parrocchiale sia a quello guidato direttamente dalla Madonna mediante il veggente Ivan.
Infatti la Madonna, a partire dal 1982, si è formata lei stessa un gruppo che guidava personalmente mediante due apparizioni straordinarie alla settimana. A tale gruppo di preghiera, guidato dalla Madonna, partecipavano numerosi giovani e tre veggenti: Ivan, Marija e Vicka. Ivanka e Jakov non partecipavano a nessun gruppo. Tale gruppo è tuttora operativo.
(continua)
(segue)
E' quindi un'affermazione che non corrisponde alla verità sostenere che l'ex frate sia stato la guida o l'assistente spirituale dei veggenti. Non è corretto neppure metterlo in rapporto col "fenomeno Medjugorje" dal momento che vi manca da 23 anni.
Egli non ha mai ricoperto l'ufficio nè di guida spirituale, nè di assistente spirituale, nè di confessore dei sei veggenti. Più tardi la sola Marija P. si è scelta un direttore spirituale nella persona di Fra Slavko.
Colui che i mass media chiamano disinvoltamente la guida o l'assistente spirituale dei sei veggenti, in realtà, a partire dal 1985 fino all'attuale provvidenziale condanna, ha cercato di sosituirli con altre veggenti che egli si era associato alla guida della sua comunità.
Al riguardo il P. Provinciale dei Francescani di Erzegovina. Dr. fra Ivan Sesar - ha affermato: "Questo provincialato non ha mai raccomandato né nominato alcuno come guida spirituale dei ragazzi. Penso che nemmeno i parroci di Medjugorje abbiano mai avuto questo mandato di essere guida spirituale dei veggenti. Il fatto è che alcuni frati erano loro confessori, avevano con loro e le loro famiglie un rapporto amichevole e questo si può capire. Chi è amico di chi, oppure chi è la guida spirituale, dovete chiederlo voi stessi ai veggenti. In questi giorni si è potuto leggere nei media che alcuni dei veggenti lo hanno negato categoricamente" ( Dal quotidiano croato Vecernji list - 14-09- 2008).
La verità è che l'ex frate si è presentato da se stesso, in una lettera del 1984 a Giovanni Paolo II, come la guida spirituale dei veggenti. Egli si è autonominato tale, nell'illusione di influenzarli, salvo poi a sceglierne altri di suo gradimento.
I veggenti di Medjugorje, come i due bambini di La Salette, come Bernadette, come i veggenti di Fatima, ecc...hanno avuto ed hanno nella Madonna la loro guida. Infatti dopo 28 anni di apparizioni sono dei bravi cristiani che non hanno mai deviato dalla fede.
Vostro Padre Livio
PS Nel nostro sito internet www.radiomaria.it sotto Medjugorje -Documenti trovate un'ampia documentazione.
Nella home page in fondo a destra potete scaricare la mia trasmissione in radio al riguardo.
Per contrastare la disinformazione del circuito mass-mediatico diffondiamo il più possibile questo testo.
Carissimi
sono un sacerdote che è “nato” spiritualmente a Medjugorje. Ho seguito le ultime vicende che riguardano lo status canonico di P. Tomislav Vlasic attraverso i vari decreti e commenti pubblicati da diversi media cattolici e non, e sinceramente sono rimasto molto stupito dalla superficialità e dalla non conoscenza della terminologia giuridica e dogmatica della questione, anche da parte di coloro che li hanno firmati.
Per amore verso la verità e per correttezza di informazione, permettetemi di dare un piccolo contributo alla questione precisando alcuni punti emersi nei provvedimenti che riguardano P. Vlasic.
Nei decreti si parla di riduzione allo stato laicale. È un’affermazione enormemente sbagliata, che nella terminologia giuridica ecclesiale è stata cancellata e superata da quasi 30 anni; l’attuale Codice di Diritto Canonico l’ha sostituita con un’altra espressione più esatta: dimissioni dallo stato clericale.
Spesso la gente quando sente parlare di riduzione allo stato laicale pensa che si possa “togliere” il sacerdozio, e che un sacerdote possa ritornare ad essere laico. Per questo ritengo importante sottolineare che qualsiasi sacerdote rimane sacerdote in eterno, indipendentemente dai provvedimenti presi nei sui riguardi.
Per spiegare la differenza tra lo stato clericale (che un sacerdote può perdere) e la sacra ordinazione (che è invece indelebile) citerò alcuni brani del commento giuridico del Codice di Diritto Canonico di don Luigi Chiappetta:
“Lo stato clericale indica per sé soltanto una situazione ecclesiale giuridica. L’ordine sacro, invece, determina una condizione sacramentale di natura ontologica, che trasforma soprannaturalmente l’uomo nel suo essere, costituendolo ministro sacro. La sacra ordinazione imprime nell’anima un carattere indelebile; una volta ricevuta validamente, non può mai venir meno, né essere annullata, mentre si può decadere dallo stato clericale, che è uno stato esclusivamente giuridico. A un ministro sacro si può proibire di esercitare alcuni o tutti gli atti dell’ordine, ma il sacerdote non può essere mai privato della potestà che ha ricevuto nella sacra ordinazione (can. 1338), e gli atti da lui posti saranno sempre validi dal punto di vista sacramentale e della grazia, anche se illeciti dal punto di vista giuridico” (cfr. Luigi Chiappetta, Il Codice di Diritto Canonico, ED, pag. 370).
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Questo significa che quando un sacerdote viene privato dello stato clericale, perde determinati diritti giuridici, incarichi, onori ecclesiastici, ma non diventa assolutamente laico. La gerarchia ecclesiastica può vietare certi atti a un sacerdote (la celebrazione dei sacramenti, l’accompagnamento spirituale, la predicazione, ecc.), ma se per assurdo un sacerdote privato dello stato clericale continuasse a celebrare l’Eucaristia e impartire i sacramenti, quei sacramenti sarebbero validi dal punto di vista della grazia, anche se non leciti dal punto di vista giuridico. Basti pensare che in caso di pericolo anche un sacerdote scomunicato potrebbe confessare, assolvere, impartire tutti i sacramenti. Questo perché la perdita dello stato clericale è un provvedimento temporaneo che non tocca l’essenza del sacerdozio.
Mi è sembrato molto scorretto sentir dire che padre Vlasic non è più sacerdote, e sentirlo dire anche da ministri che dovrebbero conoscere queste cose e che non dovrebbero permettersi di ingannare i fedeli.
Nei dibattiti e commenti giornalistici di questi giorni si è parlato addirittura di scomunica.. Anche a questo proposito ritengo utile riportare ciò che dice proprio il Codice di Diritto Canonico a proposito della scomunica: “La scomunica è la più grave delle censure, poiché comporta l’esclusione dalla comunione ecclesiale, acquisita mediante il battesimo. Tale esclusione, evidentemente non è separazione da Cristo né dalla Chiesa in quanto Corpo Mistico, in cui si realizza la Comunione dei santi, ma soltanto esclusione dalla Chiesa in quanto corpo giuridico-sociale.. L’unione mistica con Cristo e con la Chiesa si perde in parte con il peccato, e definitivamente con la perdita della fede (cioè se la persona consapevolmente e liberamente rifiuta Gesù Cristo). La comunione giuridica, esterna, cessa invece per un provvedimento dell’autorità, che priva il fedele di determinati suoi diritti. Questo, tuttavia, avviene per sé senza pregiudizio dell’unione mistica, che segue le sue leggi” (cfr. L. Chiappetta, Il Codice di Diritto Canonico, ED, pag. 454).
Infine toccherei anche un altro argomento di cui si è parlato: l’obbedienza. Presento semplicemente alcune considerazioni, scritte niente meno che dal teologo Joseph Ratzinger, attuale papa Benedetto XVI: “Al di sopra del papa, come espressione della pretesa vincolante dell’autorità ecclesiastica, resta comunque la coscienza di ciascuno, che deve essere obbedita prima di ogni altra cosa, se necessario anche contro le richieste dell’autorità ecclesiastica” (Commentary on the documents of Vatican II, vol. V, pag. 134, a cura di Herbert Vorgrimler, ed. Herder and Herder).
Spero che queste poche righe possano essere di aiuto a coloro che sono di buona volontà, anche se si potrebbero ancore aggiungere tante cose a proposito delle stranezze che hanno accompagnato questo inesistente processo nei confronti di p. Vlasic, che è stato accusato sulla base di “dubbi” che nessuno ha sentito il dovere di verificare. Anche il diritto romano diceva “in dubio pro reo”, cioè l’accusato si deve considerare innocente finché le accuse non siano provate.
Un caro saluto e buon lavoro! P. Francesco
Un grande sacerdote mi ha detto: " Devi pensare alla Chiesa come ad un grande elefante in una stanza piena di oggetti di cristallo, se c'è qualcosa che non va nel suo interno, Essa si muove con molta cautela per non causare ulteriori danni".Questo il motivo della lentezza lamentata da molti ,sui provvedimenti da prendere nei confronti di questo ex-sacerdote francescano.Ricordate sempre che la Chiesa è Madre e che il suo vicario in terra é continuamente sostenuto dallo SPIRITO SANTO,perciò: rispettiamo i tempi e le decisioni prese; da parte nostra,noi cattolici dobbiamo pregare e,per la Santa Chiesa,e per tutti i sacerdoti che sbagliano ,nella speranza che si ravvedano e tornino nel santo ovile.Gesù è venuto per la nostra salvezza e non per la nostra condanna!
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