martedì 12 maggio 2009

Incidente a Gerusalemme. Ma lo sceicco ha detto cose che molti pensano (Magister)

Clicca qui per leggere l'articolo di Sandro Magister.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Il primato spetta alla realta', non alle idee, non alle ideologie, non alla politica. bisogna partire dai fatti. E i fatti sono li' che parlano. Penso ai poveri cristiani di Palestina e nel mondo arabo, alle vedove e alle persone in lutto a Gaza, agli uomini e donne che come ha detto lo sceicco, non vivono in situazioni normali, tanto per essere eufemistici. Non essere passati da Gaza e' davvero triste, e sia i cristiani e i mussulmani non possono che esserne feriti. Cio' non giovera' ulteriormente ai cristiani di Palestina e in genere del mondo arabo.

una visita da non fare.

La pace e' un dono e' da chiedere con preghiera al Dio uno e trino.
Come lo stesso Signore ricordava a santa Faustina.

Ho visto anche l'imagine del pontefice seduto su una sedia in plastica a cambiarsi le scarpe.

Lo trovo umiliante per Lui e per i cattolici.

Non se ne uscira' in questo modo diplomatico-umano-negoziale.

Raffaella ha detto...

Ah l'ideologia...
Il Papa non si stava cambiando le scarpe...se le stava rimettendo dopo la visita in moschea.
Purtroppo, per ragioni di sicurezza, non e' stato possibile andare a Gaza.
Rispettiamo la decisione del Santo Padre di andare in Terra Santa (Israele e Territori Palestinesi soprattutto) nonostante le tante difficolta.
R.

mariateresa ha detto...

caro anonimo, trovi che il papa non abbia già abbastanza croci sulla schiena?
Aspetta almeno la fine della visita. Altri al suo posto, sarebbero andati volentieri in altre parti del mondo.
Ci sono tante priorità, ugualmente rispettabili, ma non mettiamogli altre croci addosso che ne ha già abbastanza. O il suo viaggio ti è parso leggero?
Non capisco questo tirarlo per la tonaca. Capisco la disperazione ma lui non è un fenomeno che possa accontentare tutti.
E' già un enorme risultato che non ceda alla tentazione umana di essere saponato dai media.
Ma l'ingiustizia e la violenza neppure lui può farle scomparire per miracolo.
Rispetto tutta la sofferenza e soprattutto quella di questi fratelli, ma cercate di capire anche voi.

Anonimo ha detto...

La verita' e' che la politica di Israele e' semplicemente incriticabile. Schiacciarsi su di essa sara' davvero pericoloso, ripeto non per noi che siamo qui, ma per chi vive la', persone in carne ed ossa. Rispetto le scelte del Pontefice, ma non posso rinunciare alla mia coscienza e al mio pensiero. Sicuro di non essere solo in questo.
Trovo davvero indecorosa l'immagine del Pontefice che rimette le scarpe. E non bella nemmeno per i cattolici.

Il dialogo sociale-civile, si puo' fare anche senza gesti.

Cara Raffaella, difendere il Papa non vuol dire non avere perplessita' e un minimo di liberta' critica.... altrimenti e' una ideologia............

Che scade nel ridicolo....

Raffaella ha detto...

Guardi che io sono stata la prima a mostrare perplessita' sulla scelta di andare in Terra Santa.
Il blog mi e' testimone e di certo non mi appiattisco ne' su Israele ne' sugli ebrei.
Basta leggere quanto ho scritto soltanto nella giornata di oggi.
Il Papa ha ascoltato gli israeliani, domani ascoltera' i palestinesi.
Che cosa puo' fare piu' di cosi'?
R.

Anonimo ha detto...

A volte nella vita e' meglio non fare.. questo vale per ciascuno di noi difronte alle sfide della quotidianita' e puo' valere anche per un Papa.

La condizione dei cristiani e' peggiorata a seguito dell'inutile interventismo occidentale in medio oriente degli ultimi 15 anni, e non migliorera' se anche i cattolici e le loro gerarchie si schiaccieranno su posizioni acriticamente filoisraeliane.

Perche' un viaggio cosi' impostato produce queste impressioni...



Buona serata,

Raffaella ha detto...

Il viaggio pero' non e' ancora finito e domani il Papa si trasferisce a Betlemme.
Buona serata...
R.

sam ha detto...

Anonimo mi sembra schiacciato ideologicamente su posizioni filopalestinesi, non il Papa su posizioni filoisraeiane.
Premesso che in generale su questo Blog nessuno ha mai misconosciuto le responsabilità israeliane (al punto che ieri le critiche venivano nella direzione opposta, segno che il Blog è schierato solo per la Verità) anche in questo viaggio non è stato difficile per nessuno simpatizzare più per l'accoglienza islamica, che per quella ebraica (e poi hanno il coraggio di dire che è freddo il Papa!!!).
Personalmente ho molti amici Cristiani ma anche Islamici di Palestina, ma ricordo innanzitutto a me stessa che come Cattolici siamo chiamati a lottare contro gli istintivi schieramenti e a guardare le cose secondo una verità più alta, cercando di comprendere le ragioni e le motivazioni, anche quelle non ragionevoli, di tutte le parti, per poter essere veramente costruttori di pace, riconducendo le opposte posizioni su un piano comune di ragionevolezza. Quello che cerca di fare il Santo Padre. Come Cattolici siamo chiamati ad essere schiacciati solo su posizioni filodivine e filoumane, testimoniando in questo modo la Parola di Dio e invocando da Cristo il dono della Sua pace.
Ma se i cuori sono faziosi, che pace potremo mai portare o testimoniare?
Il Papa è un grande e sta rinnegando se stesso e la propria immagine per obbedire a Dio e svolgere la sua missione. Maria lo sostenga sempre.

Alessandra Mirabella ha detto...

Quoto Sam su tutta la linea. Noi cristiani dobbiamo uscire fuori dai pregiudizi religioso - politici. Sono questi pregiudizi he impediscono la pace in Terrasanta. Per quanto riguarda il mondo ebraico è evidente che sono irrigiditi su determinate posizioni per quanto riguarda la Shoah (il fatto dell'"unicità" per esempio per il quale ci sono tanti tanti sterminii nella storia, ma quello è "DI PIU'").

Ma anche i palestinesi non scherzano e l'intervento citato è un classico esempio (il fatto che cerchino di distruggere la moschea di Al Aqsa per farne una sinagoga qunado invece sono scavi in cui vengono alla luce i resti del Tempio di Salomone).

Io ho molti colleghi che sono arabi israeliani. Molti non vogliono parlare, ma anche lì i pregiudizi contro un paese (e un popolo) di cui peraltro fanno parte e di cui godono i benefici sono palesi.

Da una parte dicono che è un paese dove la sanità funziona benissimo PER TUTTI, dove c'è la democrazia, dall'altra sono antisionisti. In più hanno molta difficoltà a dire che Gesù era EBREO (loro dicono che è PALESTINESE, roba da matti) e questo la dice lunga su tante cose.

Ecco, noi cristiani non possiamo dare ragione ad uno o all'altro su queste basi. Le nostre basi sono altre.

Chiedo scusa per la lunghezza

Anonimo ha detto...

Sottoscrivo le parole dello Sceicco. Dalla prima all'ultima. La visita del Papa è solo un pellegrinaggio, è vero. Ma in quella terra santa vengono commessi da oltre sessant'anni crimini che gridano vendetta al cielo e che noi cristiani non possiamo trascurare o minimizzare solo per la paura di offendere i nostri "fratelli maggiori". Il Papa ha fatto bene a comportarsi come ha fatto, tenuto anche conto che la Terra Santa è in ostaggio e che i nostri fratelli cristiani di laggiù devono sopravvivere in qualche maniera. Ma noi non dobbiamo smettere di denunciare chi, proprio in virtù delle sofferenze patite, dovrebbe almeno astenersi dall'irrorare di fosforo le popolazioni civili.