lunedì 27 luglio 2009

Lode a Teilhard: Papa Ratzinger "grazia" il Darwin cattolico (Galeazzi)


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Riceviamo e con grande piacere e gratitudine pupplichiamo:

LODE A TEILHARD RATZINGER GRAZIA IL DARWIN CATTOLICO

GIACOMO GALEAZZI

INVIATO A LES COMBES (AOSTA)

Benedetto XVI «grazia» Teilhard de Chardin.
Mezzo secolo dopo la condanna vaticana, Joseph Ratzinger rende omaggio al gesuita francese che tentò di conciliare la teoria dell’evoluzione con il cristianesimo. È ancora in vigore il Monitum (cioè il richiamo con cui il Sant’Uffizio rilevava nelle sue opere gravi errori), ma nella ricchissima omelia pronunciata a braccio venerdì nella cattedrale di Aosta, il Papa ha elogiato «la grande visione di Teilhard de Chardin, secondo cui alla fine avremo una vera liturgia cosmica e il cosmo diventerà ostia vivente».
Una «citazione altamente significativa», riservata a sorpresa da Benedetto XVI a «un aristocratico teologo, scienziato e mistico che ha travalicato l’ambito confessionale e, coi suoi studi in Cina sull’origine dell’umanità, ha influenzato anche pensatori non cristiani», come evidenzia lo storico del cristianesimo Gian Maria Vian, direttore dell’Osservatore Romano.
«Nonostante le critiche di visione filosofica debole ed eccessivo ottimismo nel coniugare fede e scienza, è una figura che ha affascinato un’epoca, tanto che nel ‘63 ha persino ispirato uno dei protagonisti del romanzo poi film kolossal Nei panni di Pietro. L’uomo venuto dal Cremlino, entrambi amati da Wojtyla». Eppure il cardinale Ottaviani, custode dell’ortodossia, aveva bandito l’«eretico» Teilhard dalle librerie cattoliche proprio per quella «liturgia cosmica» magnificata ora da Benedetto XVI.
«Per concetti come quello di “santa materia” fu accusato di immanentismo e materialismo con una censura nettissima e mai revocata del Sant’Uffizio», spiega il teologo Gianni Gennari. «Il perito conciliare progressista Ratzinger lo studiava e ne discuteva entusiasticamente con Karl Rahner. Ora da Papa non ha paura a mostrare la stessa convinzione, senza domandarsi se sia prudente esprimere personale venerazione per quel fautore del dialogo con la cultura moderna avversato dalla scuola romana tradizionalista». Così, sottolinea Gennari, «il Pontefice testimonia a chiare lettere che l’identificazione tra creazione e ostia vivente non contrasta con il valore dei sacramenti», riabilitando «l’evoluzionismo non ateo di Teilhard, cioè la storia quale cammino dall’alfa del Cristo pre-incarnazione all’omega di Cristo risorto».
Dopo le «riletture» vaticane di Galileo, Giordano Bruno e Calvino, papa Ratzinger allontana dal gesuita francese le ombre di panteismo (Dio = mondo), riconoscendo che nel complesso la sua opera non è in contrasto con il magistero. Adesso spetta all’ex Sant’Uffizio l’ultimo passo formale: dichiarare decaduto il Monitum per rendere giustizia al «Darwin cattolico» chiedendo perdono alla sua memoria.

© Copyright La Stampa, 26 luglio 2009

14 commenti:

Anonimo ha detto...

Tutti autori dicono delle verità un giorno o l'altro.... Una idea non fa che tutto sia giusto. E il mistero della Chiesa: San Tommaso a detto delle picole cose sbagliate ma ha detto che lascia tutti i sui scritti al giudizio della Santa Chiesa.

fra frustino ha detto...

Mi sembra che la analisi sia un po' forzata: il Papa non ha detto tutte quelle cose che in questo articolo gli vengono attribuite. L'accogliere un semplice concetto non vuol dire accogliere tutto il sistema ne' tantomeno canonizzarlo. Sarei curioso di sapere come si puo' "cattolicamente" rileggere il pensiero di Giordano Bruno e di Calvino...ad ogni modo se nel vaticano qualcuno lo ha fatto, sono sicuro che non e' stato Sua Santita' e pertanto anche questo accostamento mi sembra una forzatura...

Anonimo ha detto...

....e poi dichiarare anche che il modernismo non è esistito oppure, perchè no, che era persino compatibile col cattolicesimo.
Credo che proprio la riabilitazione di questi personaggi vada contro l'idea di continuità nella chiesa. Dov'è la continuità quando un Papa condanna e l'altro riabilita? Sono tutte domande di una persona che resta molto perplessa ma pur mantiene le sue convinzioni...ma chi in qualche modo dubita, dove andrà a finire? Cosa credere? Chi ha ragione: Pio XII o Benedetto XVI?
Non è che alla fine questo favorirà la Fraternità San Pio X e la sua ermeneutica della rottura?

ulderico ha detto...

Non mi pare che la fraternita' Pio XII si sia mai occupata di papa Borgia o del periodo dei 3 papi.....ben anteriore al concilio.
Dov'era li' la continuita'?

Anonimo ha detto...

che roba è la fraternità pio xii?

ulderico ha detto...

Il papa dimostra apertura mentale, il che non toglie che Teillard possa essere accettato in tutto (almeno ancora).
Personnalmente mi sono sempre domandato ma se il regno di Dio viene per evoluzione vs un punto Omega della storia che senso ha il ritorno di Cristo che, lui solo, puo' inaugurare il regno. Il catechismo infatti dice: il regno non verra' per evoluzione ma per intervento divino sullo scatenarsi ultimo del male.
IL PAPA ALLA FINE RESTA UN SEGNO A CUI AGGRAPPARSI perche' non e' certo facile leggere la storia e anche la fede e le sue incongruenze.

ulderico ha detto...

pio x. Errore di battitura. Il problema resta. ciao

ulderico ha detto...

san Pio x, cosi' non hai piu' scuse. :-)

Fabio Mantovani ha detto...

Salve Raffaella!

ho letto anch'io con interesse ciò che Benedetto XVI ha detto a proposito di Teilhard de Chardin e ho visto che alcuni giornalisti e teologi hanno salutato con un certo entusiasmo questa Sua citazione.
Come autore del "Dizionario delle opere di Teilhard de Chardin", traduttore per la Querinana dei due capolavori di Teilhard (Il fenomeno umano , L'ambiente divino) e per anni Presidente dell'Associazione Italiana TdC, non intravedo significative novità da parte del Magistero nei confronti del cosiddetto "gesuita proibito" (anche se il Monitum, dopo oltre mezzo secolo, è divenuto un nonsenso cfr.http://www.biosferanoosfera.it/scritti/MONITUM.pdf ).

La visione teilhardiana implica essenzialmente: (1) un moto evolutivo ascendente e (2) un moto divino discendente, per sovra-umanizzare l'Uomo e per consentire all'Umanità di elevarsi sino al Punto Omega.
Si potrebbe parlare di "riabilitazione" di Teilhard se il Magistero ammettesse questa sua prospettiva evolutivo-teologica, ma in tal caso:
a. il Male dovrebbe essere "giustificato" in altro modo, perché l'evoluzione ascendente è in totale antitesi con il dogma del Peccato orginale commesso da una coppia realmente esistita. (Da notare che i guai per Teilhard cominciarono nel 1922 proprio con lo scritto "Nota su alcune rappresentazioni storiche possibili del Peccato originale");
b. all'Incarnazione e alla Redenzione dovrebbe essere attribito un senso diverso.

Quand'era card., Ratzinger precisò infatti con chiarezza che l'accettazione della prospettiva teilhardiana capovolgerebbe la struttura del cristianesimo
(p 6 del doc. http://www.biosferanoosfera.it/scritti/SCIENZA%20%20FEDE.pdf e http://www.biosferanoosfera.it/scritti/PECCATO%20ORIGINALE%20E%20UOMO%20PRIMITIVO%20%20BIS.pdf ).

E allora perché Benedetto XVI ha menzionato positivamente un particolare concetto di Teilhard de Chardin?
Perché la visione teilhardiana viene ogni tanto smontata in pezzi per utilizzare ciò che può servire, come ha fatto il Card. Christoph Schönborn in un suo recente libro (http://www.biosferanoosfera.it/scritti/SCHONBORN%20E%20TdC.pdf ).
E' però inevitabile che il senso delle idee teilhardiane non è più esattamente quello che avevano nel loro contesto originale: sono come tasselli distaccati da un unico, coerente mosaico.

Il vero, fondamentale problema che Teilhard de Chardin tuttora pone al Magistero è la necessità di un aggiornamento dottrinale, soprattutto riguardo alla rappresentazione del Peccato originale.
Cordiali saluti.
Fabio Mantovani

Raffaella ha detto...

Grazie del contributo :-)
Raffaella

fra frustino ha detto...

Vorrei ringraziare il Sig. Mantovani per il contributo anch'io. Tuttavia sarebbe utile capire cosa intende per "necessita' di aggiornmento dottrinale". Mi sembra che questo fosse uno dei cavalli battaglia del cosiddetto "modernismo", eresia condannata esplicitamente dal Papa S. Pio X nell'enciclica "Pascendi" (1907) e a piu' riprese da tutti i papi successivi. Daltronde, l'evoluzionismo, a differenza del dogma che e' frutto della Rivelazione di Dio e quindi infallibile e pertanto da accettare, e' pura teoria: nessuno l'ha mai scientificamente dimostrato, tuttavia viene oramai universalmente riconosciuto quasi fosse lui stesso un dogma e si pretende di "rimodellare" o "aggiornare" le Verita' rivelate su tali basi teoriche! Ma la Verita', in quanto tale, non puo' cambiare, non puo' mutare...non sarebbe Verita'!

Raffaella ha detto...

Grazie anche al nostro Fra Frustino :-)
R.

ulderico ha detto...

Sono tentato di intervenire ancora. Ringrazio il signor Mantovani per il dottissimo e dettagliato intervento.
De Chardin, mi risulta,era anche paleontologo. Mi pare abbia scavato in cina. Non so se appartenga in senso stretto al fenomeno "modernista".
Sono benvenuti ulteriori approfondimenti....

ulderico ha detto...

Bah, io devo avere detto delle banalita'. Ma tant'e' si scrive di getto.....
Comunque non vedo perche' non possa convivere una caduta originaria (peccato), un'evoluzione morale dovuta allo spirito ed un intervento divino (dopo una grande crisi) nella parusia.
Semmai la domanda che porrei e': c'e' veramente stata evoluzione spirituale?
Dal neandhertal ad Auschwitz si puo' leggere un movimento ascendente?
E d'altronde l'intervento divino discendente (parusia) sembra tardare .... Chissa' Teillard cosa pensava di questi temi...