lunedì 11 maggio 2009

Frasi fatte e luoghi comuni nello speciale di Skytg24 sulla visita del Papa in Israele

Francamente si e' un po' stufi dei continui confronti fra i "Papi buoni" ed i "Papi tedeschi".
Quando si affronta un argomento delicato sarebbe bene invitare anche chi e' dalla parte del Papa...per una volta!
Mi sono bastati cinque minuti: cambio subito canale.
Da Paola Saluzzi (la conduttrice) mi sarei aspettata un comportamento diverso. Non si puo' far passare nel pubblico l'idea che il Papa abbia indossato volontariamente la divisa nazista. Questo atteggiamento e' sbagliato e mi dispiace che Skytg24 si sia in qualche modo prestata al gioco.

R.

9 commenti:

sonny ha detto...

Raffaella ti seguo a ruota!!! Ma è possibile che dopo quattro anni abbondanti, si riscaldi sempre la stessa minestra? Comunque condivido l'opinione della nostra "padrona di casa". Qualunque cosa dirà o farà il Santo Padre, non sarà sufficiente. Andiamo pure avanti e preghiamo per il nostro Benedetto.Almeno le preghiere non ce le leva nessuno.

Anonimo ha detto...

che palle con queste storie.
ma ancora non l'hanno capito che ratzinger era la testa di wojtyla?

sandrina ha detto...

papa tedesco papa tedesco papa tedesco.
quelli di sky lo ripetono cento volte al minuto.
cambio canare pure io.

Anonimo ha detto...

Leggete l'ultimo post su "Fides et forma".
E' davvero inquietante.
Ecco cosa dice il rabbino:

" Nel Concilio Vaticano II e nel documento Nostra Aetate, è stato chiarito che non sarebbero stati più compiuti dalla Chiesa cattolica sforzi per convertire gli ebrei.


Piuttosto, il popolo ebraico deve continuare la fede dei suoi antenati, come espresso nella Bibbia e nella letteratura rabbinica. Il popolo ebraico resta un popolo del patto di Dio, un popolo scelto da Dio per dare al mondo la Bibbia.


In parole povere, la Chiesa cattolica ha accettato il principio teologico che gli ebrei non hanno bisogno di cambiare la loro religione per meritare la redenzione. Spero che lei avrà la possibilità, durante la sua visita in Israele per ribadire questo fatto."

Ora per scrupolo sono andato a rileggere la Nostra Aetate.
Ovviamente non si dice niente di tutto ciò,ma la cosa bella è che se il Papa facesse un discorso con le stesse parole della Dichiarazione conciliare sarebbe giudicato un intervento quasi lefevriano e cmq politicamente scorrettissimo!

Antonio

Raffaella ha detto...

Grazie Antonio.
Mi dispiace ma la preghiera di conversione per gli Ebrei E' RIMASTA IMMUTATA da Giovanni XXIII a Giovanni Paolo II.
Nel Messale conciliare (!!!) ci sono altre preghiere per la conversione...
Evidentemente si vuole fare polemica ma solo con Benedetto XVI.

Anonimo ha detto...

ESPERIMENTO:
leggete questo discorso e pensate se a pronunciarlo sia il Papa ora in Israele.

"Scrutando il mistero della Chiesa,vorrei ricordare il vincolo con cui il popolo del Nuovo Testamento è spiritualmente legato con la stirpe di Abramo.

La Chiesa di Cristo infatti riconosce che gli inizi della sua fede e della sua elezione si trovano già, secondo il mistero divino della salvezza, nei patriarchi, in Mosè e nei profeti.

Essa confessa che tutti i fedeli di Cristo, figli di Abramo secondo la fede (6), sono inclusi nella vocazione di questo patriarca e che la salvezza ecclesiale è misteriosamente prefigurata nell'esodo del popolo eletto dalla terra di schiavitù. Per questo non può dimenticare che ha ricevuto la rivelazione dell'Antico Testamento per mezzo di quel popolo con cui Dio, nella sua ineffabile misericordia, si è degnato di stringere l'Antica Alleanza, e che essa stessa si nutre dalla radice dell'ulivo buono su cui sono stati innestati i rami dell'ulivo selvatico che sono i gentili (7). La Chiesa crede, infatti, che Cristo, nostra pace, ha riconciliato gli Ebrei e i gentili per mezzo della sua croce e dei due ha fatto una sola cosa in se stesso (8). Inoltre la Chiesa ha sempre davanti agli occhi le parole dell'apostolo Paolo riguardo agli uomini della sua razza: « ai quali appartiene l'adozione a figli e la gloria e i patti di alleanza e la legge e il culto e le promesse, ai quali appartengono i Padri e dai quali è nato Cristo secondo la carne» (Rm 9,4-5), figlio di Maria vergine.

Essa ricorda anche che dal popolo ebraico sono nati gli apostoli, fondamenta e colonne della Chiesa, e così quei moltissimi primi discepoli che hanno annunciato al mondo il Vangelo di Cristo.

Come attesta la sacra Scrittura, Gerusalemme non ha conosciuto il tempo in cui è stata visitata (9); gli Ebrei in gran parte non hanno accettato il Vangelo, ed anzi non pochi si sono opposti alla sua diffusione (10). Tuttavia secondo l'Apostolo, gli Ebrei, in grazia dei padri, rimangono ancora carissimi a Dio, i cui doni e la cui vocazione sono senza pentimento (11). Con i profeti e con lo stesso Apostolo, la Chiesa attende il giorno, che solo Dio conosce, in cui tutti i popoli acclameranno il Signore con una sola voce e « lo serviranno sotto uno stesso giogo » (Sof 3,9) (12).

Essendo perciò tanto grande il patrimonio spirituale comune a cristiani e ad ebrei, è mio desiderio promuovere e raccomandare tra loro la mutua conoscenza e stima, che si ottengono soprattutto con gli studi biblici e teologici e con un fraterno dialogo.

E se autorità ebraiche con i propri seguaci si sono adoperate per la morte di Cristo (13), tuttavia quanto è stato commesso durante la sua passione, non può essere imputato né indistintamente a tutti gli Ebrei allora viventi, né agli Ebrei del nostro tempo.

E se è vero che la Chiesa è il nuovo popolo di Dio, gli Ebrei tuttavia non devono essere presentati come rigettati da Dio, né come maledetti, quasi che ciò scaturisse dalla sacra Scrittura. Curino pertanto tutti che nella catechesi e nella predicazione della parola di Dio non si insegni alcunché che non sia conforme alla verità del Vangelo e dello Spirito di Cristo.

La Chiesa inoltre, che esecra tutte le persecuzioni contro qualsiasi uomo, memore del patrimonio che essa ha in comune con gli Ebrei, e spinta non da motivi politici, ma da religiosa carità evangelica, deplora gli odi, le persecuzioni e tutte le manifestazioni dell'antisemitismo dirette contro gli Ebrei in ogni tempo e da chiunque. In realtà il Cristo, come la Chiesa ha sempre sostenuto e sostiene, in virtù del suo immenso amore, si è volontariamente sottomesso alla sua passione e morte a causa dei peccati di tutti gli uomini e affinché tutti gli uomini conseguano la salvezza. Il dovere della Chiesa, nella sua predicazione, è dunque di annunciare la croce di Cristo come segno dell'amore universale di Dio e come fonte di ogni grazia".

Allora cosa ve ne pare?
Già immaginate le molte voci pronte ad imputare al Papa passi indietro nel dialogo e specialmente un tradimento della Nostra Aetate?
Beh,non ci crederete ma la nostra aetate,nella parte riferita agli Ebrei, è proprio questa.

Antonio

euge ha detto...

Adesso hanno veramente rotto e di brutto con la storia del papa tedesco; in certi giornalisti e commentatori, è diventata una patologia cronica dalla quale sembra impossibile guarire.
Purtroppo, per taluni è anche difficile ammettere che, senza Ratzinger e le encicliche scritte a quattro mani con GP II, del precedente Pontificato sarebbe rimasto ben poco.

Caterina63 ha detto...

Ci risiamo.....non era una divisa nazista politicamente intesa..Ratzinger che allora aveva 17 anni era solo un FLAKHELFER, aiutante della contraerea...non volontario per altro, ma obbligato come tutti a quella età...

Il resto lasciamolo alla storia e alle chiacchiere...

Anonimo ha detto...

anche sta storia che senza ratzinger gpII sarebbe stato un papa da poco è una minestra un po' riscaldata