giovedì 21 maggio 2009

Valli applaude senza riserve il cardinale Martini dimenticando gli interventi del Papa sul tema dei divorziati risposati


Chi vuole puo' leggere qui l'articolo di Valli.
Quando si tratta di Martini, Valli applaude senza riserve, riservandogli quella simpatia che non riesce proprio a manifestare per Benedetto XVI.
Ricordiamo ancora tutti per filo e per segno la telecronaca della visita del Papa allo Yad Vasehem...
Per carita'...io faccio la scelta opposta e cioe' mi schiero apertamente per il Papa.
Nel suo articolo, pero', Valli riprende (e come potrebbe essere il contrario?) la frase del cardinale Martini sulla revoca della scomunica ai vescovi lefebvriani.
Che cosa c'entra questo con il problema dei divorziati risposati?
Nulla! Questi ultimi non sono, non sono stati e non saranno mai scomunicati.
Non c'e', quindi, bisogno di alcuna revoca.
Confondere i piani e' scorretto e crea solo confusione.
Non si hanno proprio altri argomenti per esaltare il cardinale Martini e criticare, seppur non apertamente, Benedetto XVI?
Valli, inoltre, dimentica di elencare tutti gli interventi del Santo Padre sullo stesso tema.
Enno'!
Grandi lodi anche per il cardinale Tettamanzi.
Veramente strano il fenomeno a cui assistiamo: in questi giorni, forse per tentare di oscurare il viaggio del Santo Padre in Terra Santa, si concedono grandi spazi sui giornali ai cardinali Martini e Tettamanzi.
Va benissimo, ma attenzione: la Chiesa ambrosiana e' in profonda crisi, profondissima!
Non dimentichiamolo!
E non mi riferisco certo agli sbattezzi, ma a qualcosa di molto piu' radicato.
Parlo come ambrosiana, ovviamente.
Non penso di dire nulla di scandaloso se affermo che moltissimi fedeli (io fra questi) vedono le uscite dei cardinali (quello in carica e l'emerito) in contrapposizione con la societa' reale.
Non mi fa piacere che il cardinale Martini venga sempre presentato come il contraltare del Papa anche perche' non c'e' storia: il Pontefice e' Benedetto XVI.
Mi infastidiscono certe interviste e certi stralci di libri che non servono ad aprire un dibattito, ma a criticare il Papa regnante.
E' strano che ad ogni reazione del Santo Padre se ne abbia una, contraria, dell'ex arcivescovo di Milano.
Una volta anche sul blog ci arrabbiavamo, ora ci siamo abituati, anzi...ci attendiamo sempre la presa di posizione.
Quanto al cardinale Tettamanzi, vorrei ricordare che i fedeli ambrosiani si aspettano piu' evangelizzazione e meno politica.
Le uscite su immigrazione, accoglienza, solidarieta' fanno la gioia dei media perche' vengono percepite come critiche politiche all'attuale governo.
Ma siamo sicuri che sia proprio questo che i fedeli della diocesi di Milano si attendono?
Io no...piu' teologia, catechismo, misericordia anche verso i tradizionalisti e meno politica.
E, mi consenta, caro cardinale Tettamanzi, come e' possibile accettare l'invito nella trasmissione di Fabio Fazio? In quella sede il Papa e molti vescovi vengono sbeffeggiati ed irrisi
.
Suvvia...

p.s. alla fine del suo articolo Valli scrive:

Piuttosto c’è da valutare un aspetto. Don Verzè è vicino ai novant’anni, Martini ne ha compiuti 82 a febbraio, Tettamanzi 75 lo scorso marzo. Quel che resta della possibilità di dibattito dentro la Chiesa è affidato alla terza età, e questo non è un buon segno.

Ecco il punto! Siamo sicuri che i giovani approvino le scelte sedicenti progressiste dei sacerdoti citati? Siamo sempre li'...
R.

16 commenti:

mariateresa ha detto...

cara, ho letto adesso l'articolo di Valli e, forse perchè sono ancora addormentata, non mi ha fatto un particolare effetto perchè mi sembra ci sia poco. La tifoseria su questo o quel cardinale non mi interessa. Inoltre non credo che la Chiesa di Milano sia così particolare e indicativa di tutto il mondo cattolico. Per i media italiani sì, ma il mondo cattolico è un pochettino più ampio. Tutta questa agitazione per un'anticipazione di un libro serve per lanciare il libro e io non lo compro perchè quel poco che ho letto di Don Verzè mi è sembrato anche un po' stupido.E privo di un briciolo di umiltà.
Quanto al cardinale Martini , che è uomo che ha dato tanto alla Chiesa, sconta putroppo quello che dici tu, essere usato contro il papa regnante, ieri GPII, oggi benedetto. Quindi quando uno legge si mette in testa il retropensiero e si sente a disagio. Le questioni che solleva poi, almeno quelle lette ieri, sono dibattute da tempo nella Chiesa. Punto di vista rispettabile, ma basta.
Insomma lascia che Valli dica, ma che tutta la Chiesa adesso perda il sonno per questo prossimo libro, io non lo credo.

Raffaella ha detto...

Ciao carissima :-)
Non credo che i fedeli faranno a gara per aggiudicarsi i due libri dei cardinali, ma i media hanno deciso che sono dei veri capolavori.
Contenti loro...
R.

Anonimo ha detto...

89, 82, 75: non è un buon segno, è un ottimo segno!

Significa che passata la sbornia sessantottarda non c'è stato più nessuno che si è incamminato per quella strada avara di frutti.

Ottimo segno davvero!

Luigi

Anonimo ha detto...

anche qui ci sono quei critici letterari che di un libro dicono "non l'ho letto e non mi piace!"

Raffaella ha detto...

Francamente non ho alcuna voglia di leggere un libro di Don Verzè.
Faccio peccato?
R.

Anonimo ha detto...

il peccato sta nel criticarlo senza averlo letto...

Anonimo ha detto...

anonimo,

non c'è bisogno di essere un critico letterario per non sentire la necessità di acquistare e leggere per intero autori quali Verzè, Martini, Mancuso, Bianchi, etc.
Il motivo è lapalissiano: il loro punto di vista è ripetutamente riportato, enfatizzato e rilanciato dal mainstream mediaticamente e politicamente corretto, ergo chiunque con un poco di sale in zucca è in grado di capire di cosa si tratta.
E se quella minestra non è gradita, come dice Raffaella, non sarà mica peccato privarsene?

Luigi

Raffaella ha detto...

La critica in questo post e' per la recensione entusiasta di Valli di un articolo che abbiamo letto per intero sul Corriere.
Di fatto, quindi, stiamo parlando di uno stralcio del libro che conosciamo perfettamente.
R.

Anonimo ha detto...

cioe', fatemi capire:

se parliamo di Verzè, Martini, Mancuso, Bianchi, etc.,

allora non abbiamo bisogno di leggere le loro opere perchè il mainstream giâ ne parla e quindi sappiamo tutto....

mentre se parliamo di Ratzinger

dobbiamo approfondire, perchè la stampa ne parla sì, ma con pregiudizi e quindi è tutto falso?

chi è che parlava di retropensiero?

Raffaella ha detto...

Questo blog e' nato per approfondire il pensiero e le opere di Benedetto XVI.
Il "Carlo Maria Martini blog" ha probabilmente altri scopi.
La scelta di approfondire un autore o un altro e' prettamente personale.
Io, per esempio, ho letto tutti i libri e le novelle di Pirandello perche' e' un artista di cui adoro la scrittura, ma non riesco ad avvicinarmi a Pavese.
Ho iniziato cento volte "La luna ed i falò" ma non ce la faccio ad arrivare a pagina 100!
Trovo fantastica la poesia di Foscolo, meno la prosa.
Trovo splendido il Manzoni scrittore, ma non mi piace il Manzoni poeta...
De gustibus...
In questo caso, pero', ricordo e ribadisco che abbiamo letto un ampio stralcio del libro di Verzè-Martini e che di quello stiamo parlando.
R.

Anonimo ha detto...

mettiamola così: ovviamente siete liberi di non leggere tutti libri che volete, siete anche liberi di criticarli senza averli letti, ci mancherebbe...

Anonimo ha detto...

anonimo dal retropensiero fulgido,

se vuoi abbeverarti alla lista di autori da te indicata puoi:
1. andare all'edicola e trovare quasi tutti i giorni i loro pezzi sui principali quotidiani italiani
2. andare in qualunque libreria, specie le Paolini, ma anche altre note catene, e trovare i loro testi in vetrina ben in vista
3. chi guarda la TV di solito sente il loro illuminato punto di vista, presentato magari come "cattolico"

Penso sia sufficiente per farsene un'idea abbastanza approfondita, o no?

Poi chi lo desidera si compra il libro e se lo impara anche a memoria.

Io no.

Ciao

Luigi

Anonimo ha detto...

un ultimo suggerimento per l'anonimo

perchè non metti su il Carlo Maria Martini blog, come suggerisce Raffaella?

poi ce lo vieni a dire e magari riprendiamo la discussione lì

Luigi

gemma ha detto...

non ho letto nessuno dei libri di cui si parla e non faccio e non amo le recensioni su ciò che non conosco ma onestamente ricordo che il tema dei divorziati è stato affrontato anche dal Papa durante un suo colloquio con i sacerdoti della Valle d'Aosta. E' stato ripreso, insieme al celibato sacerdotale, durante il primo Sinodo del pontificato di Benedetto XVI ma mi pare di ricordare che nelle conclusioni finali la maggioranza dei vescovi si sia orientata per il mantenimento delle posizioni attuali. Non piacerà, ma la collegialità della chiesa credo sia anche questo, e cioè che le decisioni importanti vengano prese insieme e sulla base di un consenso maggioritario, non perchè piacciono al mondo.
I cardinali si possono criticare, esattamente come accade per il papa. Di Martini mi colpisce sempre un pò quello che io percepisco come una specie di senso di superiorità telogica e intellettuale. Posso sbagliarmi ma la mia opinione vale come quella di chiunque altro che percepisce il contrario o non ama il modo di porsi del papa. Non è mai stato molto caloroso nè tantomeno mediatico nemmeno il suo modo di apparire, eppure questo nei suoi confronti, chissà perchè, non è stato mai presentato dai vaticanisti come un limite. Sarà..., ma se decidiamo di valutare la sostanza delle persone e non come appaiono sul palcoscenico mediatico, andrebbe fatto sempre.
Di Tettamanzi mi ha sempre lasciato perplessa il coraggio nello schierarsi su temi pretamente politici e la reticenza nel farlo su ciò che compete quelli più strettamente etici. Eppure è in quel campo che il "creatore" e la fede nel suo primato sulla creazione vengono messi in discussione. E' li che la fede entra maggiormente in difficoltà al cospetto della ragione. Il sociale è importantissimo ma può essere anche svincolato dalla fede e può occuparsene chiunque, dall'intellettuale al politico al sindacalista. Manca sempre più vistosamente invece chi si occupa della fede. So che il mio concetto non è molto in ma il discorso religioso è fatto anche di spiritualità
Giusto perchè non mi si accusi di critica di parte, non ho problemi a dire che mi piacerebbe anche che il mio Papa ci ripensasse ancora e ancora a qualche possibilità per chi è stato coinvolto in un divorzio magari senza colpa o in un matrimonio riparatore precipitoso poi inevitabilmente fallito. Gli anullamenti presso i tribunali della Sacra Rota non possono essere l'unica risposta e spesso la modalità di azione di alcuni di essi lascia perplessi.

Fabiola ha detto...

So bene che i titoli non sono responsabilità dell'autore del pezzo. Comunque mi chiedo: Liberi da chi?
Milano "avanguardia della Chiesa cattolica?" Forse, ma non certo grazie all'istituzione curiale, forse per ciò che continua a nascere dal popolo cristiano.
Se è ancora vero che "dai frutti li riconoscerete" sono costretta a guardare, un po' sconsolata, all'esiguo numero di sacerdoti ordinati in diocesi negli ultimi anni. Nella mia città, ambrosianissima, quattro parrocchie, quattro oratori da vent'anni non fiorisce una vocazione al sacerdozio. Intanto qui, si discute, coraggiosamente (sic),di celibato sacerdotale. Contento Valli...

Mefistofele ha detto...

Milano come un polo che, dentro la Chiesa, pungola Benedetto XVI? Qualcuno lo sostiene e qualcosa di vero c’è, ma non per ostilità verso il papa.

NO? E' che cos'è spirito puro di collaborazione? Come dice giustamente gemma, il problema dei divorziati risposati è stato affrontato da Benedetto XVI in Val D'Aosta e successivamente nel Sinodo dei Vescovi. Benedetto XVI sà benissimo cos'è urgente per la chiesa e cosa no! Mi sembra che il Papa ( dott. Valli la prossima volta abbia la compiacenza di scriverlo maiuscolo come ha fatto con i nome di Martini e Verzè) non ha bisogno di essere pungolato.
Cara Fabiola è vero che gli autori dei pezzi non sono responsabili dei titoli ma, di quello che scrivono sì.