sabato 25 luglio 2009
Il direttore dell'Ansa risponde a Izzo su Avvenire e Dino Boffo gli dà ragione! Il blog è schierato inequivocabilmente con Izzo
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L’Ansa e l’informazione religiosa
Caro Direttore, nella rubrica delle lettere di ieri il tuo giornale ha ospitato un intervento del vaticanista dell’Agenzia Italia Salvatore Izzo nel quale il collega cita l’Ansa tra gli esempi di cattiva informazione sul Pontefice. A parte ogni considerazione sulla mancanza di fair play nei confronti di un media concorrente, tengo a precisare che è assolutamente priva di fondamento la tesi secondo la quale la collega che abitualmente seguiva i viaggi del Papa sia stata trasferita ad altro servizio perché si opponeva ad una presunta 'deriva' dell’informazione religiosa. La decisione, tra l’altro adottata dal mio predecessore Giampiero Gramaglia, non ha nulla a che vedere con una simile motivazione. L’Ansa non ha mai avuto né avrai mai una linea pregiudizialmente a favore o contro alcuno, come dimostra l’ampia ripresa delle nostre notizie e dei nostri servizi da parte di tutti i quotidiani, anche di orientamento profondamente diverso tra loro. Compreso, e tu sai quanto questo sia per noi motivo di soddisfazione, Avvenire.
Luigi Contu, direttore Ansa
Accolgo molto volentieri la tua precisazione, caro direttore, e convengo certamente con te sulla linea di estrema correttezza che è costume e regola dell’Ansa. Cordialmente (db)
© Copyright Avvenire, 25 luglio 2009
Come? Boffo non ha risposto ad Izzo e risponde a Contu? Ma su'!
Non nascondiamoci dietro ad un dito.
Izzo ha ragione da vendere e lo sappiamo tutti, lo vediamo quotidianamente!
Appuriamo tutti i giorni come sia trattato il Papa da certe agenzie poi puntualmente riprese dai giornali del giorno dopo.
Sono sconvolta dal fatto che il direttore di Avvenire abbia sentito la necessita' di rispondere a quello dell'Ansa e non abbia, al contrario, detto una parola sulla lettera aperta di Salvatore Izzo contenente verita' inconfutabili.
R.
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11 commenti:
Appunto Raffaella! Salvatore Izzo ha centrato il problema come avrebbe potuto controbattere al suo articolo il Direttore di Avvenire? Meglio aggirare l'ostacolo!
non l'ho capita bene questa, ma forse perchè non sono dell'ambiente e non sono furba. Di primo acchito mi è parsa una sviolinata di Boffo.
Comunque l'articolo di Izzo rimane.
Con le sue belle denunce. Che poi l'ANSA non ci stia a essere criticata e faccia la vergine violata fa parte del gioco.
In occasione di Ratisbona tutta questa strenua correttezza ANSA io non l'ho vista. Anche se non è stata l'unica di certo a mandarci in bestia.
Se qualcuno riesce a interpretare questa uscita di Boffo in modo saggio si faccia avanti.Io non capisco tutti i risvolti, i diritti e i rovesci.
Attendo lumi anche io :-)
In teoria Boffo avrebbe dovuto essere d'accordo con Izzo...
R.
Non per essere maligna, ma non dimentichiamo che Boffo sta in un certo senso difendendo un suo collaboratore, lupo travestito da agnello, che ha pesantemente attaccato il Papa riguardo la remissione della scomunica asìi lefebvriani.
Alessia
Già Raffaella, avrebbe dovuto.........!?
però...che tempismo nella risposta e nella presa di distanza da Izzo (e dal parere di molti fedeli)...
Da un articolo ("Raipubblica", il vero regime dell’informazione,
di Gianni Pennacchi) su 'Il Giornale' , nell'aprile scorso:
"Le nomine si intrecciano fra loro, generano cloni e perpetuano la cooptazione. Chi è il candidato unico alla direzione dell’Ansa, da rinnovare entro l’estate? Luigi Contu, caporedattore di Repubblica. Niente da dire, è un bravo giornalista cresciuto all’Ansa, figlio del grande Ignazio Contu portavoce dell’ancor più grande Amintore Fanfani. Ma chi lo nominò capo del politico dell’Ansa a Montecitorio? Giulio Anselmi di cui sopra, da poco direttore dell’agenzia. Ma poiché sono i quotidiani a dare il crisma, Luigi Contu è senza dubbio una colonna portante di Repubblica.
Chi altri viene da Repubblica e cambia genere, pur essendo già direttore? Mario Orfeo, direttore del Mattino di Napoli e noto ai non addetti per rivelarsi il più informato tra i direttori ospiti nobili di Porta a porta. Orfeo è in corsa solitaria per uno dei due tg di Stato - il terzo resta al Pd, quota ex Ds perché Franceschini ha già avuto mezza quota sul presidente Rai - l’uno o il due non importa, spartirà con Mimum. A Napoli Orfeo è tornato nel 2002, ma sapete dove è cresciuto e s’è fatto le ossa e i muscoli? In piazza Indipendenza a Roma, dieci anni nella redazione di Repubblica.
Più che un giro di valzer, sembra però il trenino dei balli scolastici, perché le pedine che si spostano si portano dietro altre pedine più piccole, fedeli e collegate. Torniamo al Grande Vecchio (si fa per dire), l’ultimo pontefice rimasto del giornalismo italiano, Giulio Anselmi che apre questa danza e lascia scoperta la poltrona di Torino. Chi andrà alla direzione del quotidiano legato ad una famosa industria esperta in rottamazione d’auto? È dato per certo Mario Calabresi, noto ai non addetti per esser figlio del commissario assassinato da terroristi, che stava all’Ansa insieme al giovane Contu, e che ora è corrispondente da New York per Repubblica."
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=345560
[Ora è tutto -un pochino- più chiaro??]
ehm, sì, caro Vatikanista.
Mah.
Oggi sul sito di Repubblica, il caro Politi, approfittando del sesto comandamento, ha subito arruolato Boffo, suscitando una pletora di commenti entusiastici della interferenza clericale. Uno di questi lettori neoguelfi ha insignito Dino del titolo di don. D'altronde qualche tempo fa anche l'Assuntina Morresi aveva lodato sull'Avvenire Obama che, appena tornato a casa dall'udienza papale con le istruzioni scritte, ha incluso l'aborto fra le prestazioni fornite dallo stato nella riforma sanitaria. Sento la mancanza di Ruini. Saluti, Eufemia
Grazie, Eufemia :-)
E' impossibile non sentire la mancanza di Ruini.
R.
avvenire è un giornale come gli altri..chè non lo avevamo capito? Questo coraggioso intervento di Izzo avrebbe potuto essere uno spunto di importante discussione su qualcosa che è spesso sotto gli occhi di tutti, non di diplomatica presa di distanza per fair play tra colleghi che contano
Mi accorgo dall'esterno che c'è un grosso problema nella Chiesa, una grande discrepanza tra gli organi ufficiali di stampa e il suo Pontefice. La presenza nel web di di blog su Benedetto XVI forse non è solo un indice di papismo da guardare con sufficienza, come temo facciano gli esperti di comunicazione vaticana, ma indice del fatto che c' è ricerca di qualcosa che altrimenti non si trova o sintomo del non sentirsi pubblicamente sufficientemente rappresentati. Sarebbe un errore identificare i fedeli solo con i movimenti e i loro organi di rappresentanza e riferirsi sempre e solo a questi per testarne gli umori, come fanno spesso vaticanisti, editoriali e diocesi. In tanti sono non rappresentati da nessuno e si fermano magari in piazza San Pietro per l'udienza del mercoledi senza aver ordinato il biglietto o senza far parte di un gruppo parrocchiale organizzato, ma questi paiono essere inesistenti, sia per la prefettura che per gli editoriali. In tempi di crisi della fede, come quelli che stiamo vivendo, sarebbe un errore sottovalutare i cani sciolti, chi è in ricerca e si mette in ascolto del Papa piuttosto che di gruppi parrocchiali dove se non sei in linea sei una voce fuori dal coro, un "papista", appunto
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