giovedì 10 dicembre 2009

Discorso del Papa in Piazza di Spagna: il commento di Carlo Marroni


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Il Papa: "Nella città vivono – o sopravvivono – persone invisibili, che ogni tanto balzano in prima pagina o sui teleschermi, e vengono sfruttate fino all’ultimo, finché la notizia e l’immagine attirano l’attenzione. E’ un meccanismo perverso, al quale purtroppo si stenta a resistere. La città prima nasconde e poi espone al pubblico. Senza pietà, o con una falsa pietà. C’è invece in ogni uomo il desiderio di essere accolto come persona e considerato una realtà sacra, perché ogni storia umana è una storia sacra, e richiede il più grande rispetto" (Atto di Venerazione alla Madonna Immacolata)

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Il Papa: abituandoci al male i media ci «intossicano»

Richiamo sull'accoglienza: ogni uomo è sacro e va rispettato

Carlo Marroni

ROMA
Esplicita condanna di Benedetto XVI ai mezzi di comunicazione – o perlomeno ad un costume abbastanza diffuso nell'informazione – che ogni giorno «raccontano il male e amplificano le brutte notizie».
Nel giorno della festa dell'Immacolata, nel suo tradizionale "atto di venerazione" alla statua della Madonna di piazza di Spagna, papa Ratzinger ha espresso critiche ai mass media per come, a suo dire, manipolano talvolta le notizie.
«Ogni giorno –ha detto il Papa sotto una pioggia battente – attraverso i giornali, la televisione, la radio, il male viene raccontato, ripetuto, amplificato, abituandoci alle cose più orribili, facendoci diventare insensibili e, in qualche maniera, intossicandoci perché il negativo non viene pienamente smaltito e giorno per giorno si accumula.
Il cuore si indurisce e i pensieri si incupiscono. Per questo la città ha bisogno di Maria, che con la sua presenza ci parla di Dio, ci ricorda la vittoria della Grazia sul peccato, e ci induce a sperare anche nelle situazioni umanamente più difficili».
I mass media, ha aggiunto Benedetto XVI, «tendono a farci sentire sempre "spettatori" come se il male riguardasse solamente gli altri, e certe cose a noi non potessero mai accadere. Invece siamo tutti "attori" e nel male come nel bene, il nostro comportamento ha un influsso sugli altri». Insomma, ed è questa l'esortazione, è forte il bisogno di belle notizie: Maria «ripete agli uomini del nostro tempo: non abbiate paura, Gesù ha vinto il male, l'ha vinto alla radice, liberandoci dal suo dominio. Quanto abbiamo bisogno di questa bella notizia».
Eppoi il tema-chiave dell'accoglienza e del rispetto per ogni uomo. Sono i due sentimenti che per Benedetto XVI devono ispirare ciascuna persona umana. All'indomani delle polemiche della Lega sul cardinale Dionigi Tettamanzi per le sue parole sugli immigrati (e la difesa espressa ieri dal segretario di Stato, cardinale Bertone) il Papa non è entrato nel merito specifico della questione, ma ha fatto un discorso a più ampio respiro centrando il suo intervento sul tema, appunto, dell'accoglienza e del rispetto.
«C'è in ogni uomo – ha detto – il desiderio di essere accolto come persona e considerato una realtà sacra, perché ogni storia umana è una storia sacra, e richiede il più grande rispetto ». Per questo, occorre guardare gli altri «con misericordia, con tenerezza infinita, specialmente quelli più soli, disprezzati, sfruttati».
Il Papa ha ricordato –presente il sindaco Gianni Alemanno (per il governo era presente il sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro) - come «nella città vivono, o sopravvivono, persone invisibili, che ogni tanto balzano in prima pagina sui teleschermi e vengono sfruttate fino all'ultimo, finché la notizia e l'immagine attirano l'attenzione. È un meccanismo perverso al quale purtroppo si stenta a resistere. La città prima nasconde e poi espone al pubblico. Senza pietà, o con una falsa pietà. C'è invece in ogni uomo il desiderio di essere accolto come persona e considerato una realtà sacra, perché ogni storia umana è una storia sacra e richiede il più grande rispetto».
Benedetto XVI ha poi reso omaggio a «tutti coloro che in silenzio, non a parole ma con i fatti, si sforzano di praticare la legge evangelica dell'amore, che manda avanti il mondo. Sono tanti, anche qui a Roma, e raramente fanno notizia. Uomini e donne di ogni età – ha aggiunto Ratzinger - che hanno capito che non serve condannare, lamentarsi, recriminare, ma vale di più rispondere al male con il bene. Questo cambia le cose; o meglio, cambia le persone e, di conseguenza, migliora la società ». Solo così «la città sarà più bella, più cristiana, più umana ». Tutti temi che saranno ripresi nel discorso annuale alle autorità di Roma e del Lazio, a inizio gennaio (un'occasione nella quale in passato non ha mancato di avanzare critiche anche severe). Intanto oggi in Vaticano è attesa la presidente di Confindustria Emma Marcegalia che sarà ricevuta in udienza privata dal Pontefice.

© Copyright Il Sole 24 Ore, 9 dicembre 2009

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