mercoledì 9 dicembre 2009

Discorso del Papa in Piazza di Spagna: il commento del Prof. Mario Morcellini (Radio Vaticana)


Vedi anche:

Islam, il card. Bertone ad Al Jazeera: Un augurio di pace e di serena e solidale convivenza per tutti (Asca)

Il Papa all'udienza: "pazienza e benevolenza di Dio verso l'uomo peccatore" (Izzo)

Il Papa all’udienza generale: il ministero petrino è garanzia di fedeltà alla sana dottrina. Nell'Eucaristia Cristo è "realmente presente" (R.V.)

Papa Ratzinger critica i mass media: «Rendono indifferenti al male» (Giansoldati)

COMUNICATO: ALLACCIAMENTO DELLE RELAZIONI DIPLOMATICHE FRA LA SANTA SEDE E LA FEDERAZIONE RUSSA

Il Papa: L’origine del male è nell’uomo stesso e nell’uso sbagliato della libertà (Sir)

Il Papa: "Anche oggi esiste il pericolo di ridimensionare il realismo eucaristico, considerare, cioè, l’Eucaristia quasi come solo un rito di comunione, di socializzazione, dimenticando troppo facilmente che nell’Eucaristia è presente realmente Cristo risorto - con il suo corpo risorto - il quale si mette nelle nostre mani per tirarci fuori da noi stessi, incorporarci nel suo corpo immortale e guidarci così alla vita nuova" (Catechesi)

Il Papa ed i media: nota settimanale Sir

Richiamo del Papa ai media ed all'accoglienza (Vecchi)

Discorso del Papa in Piazza di Spagna: il commento di Giacomo Galeazzi

Il programma della visita del Papa in Portogallo (11-14 maggio 2010)

Il Papa: l’eucaristia non è un “rito di socializzazione”, in essa Gesù è realmente presente (AsiaNews)

CATECHESI DEL SANTO PADRE: AUDIO INTEGRALE DI RADIO VATICANA

Il Papa: Maria è “la parte migliore della Chiesa” (Sir)

Il Papa: L’Eucaristia non è un rito di comunione, di socializzazione (Sir)

Il Papa: “Quando sorgono controversie nella Chiesa, il riferimento al ministero petrino garantisce fedeltà alla sana dottrina" (Sir)

Il suggerimento di Benedetto in Piazza di Spagna: Capovolgiamo lo sguardo. Ma per davvero (Corradi)

Massimo Gramellini commenta il discorso del Papa: Il bene difficile (La Stampa)

Il Papa all'Angelus: la Chiesa è esposta ad influssi negativi, Maria ci indica la rotta. Il saluto all'Azione Cattolica (Izzo)

Discorso del Papa, l'autocritica dei direttori: "Osservazioni giuste" (Bruzzone)

Il Papa: "Nella città vivono – o sopravvivono – persone invisibili, che ogni tanto balzano in prima pagina o sui teleschermi, e vengono sfruttate fino all’ultimo, finché la notizia e l’immagine attirano l’attenzione. E’ un meccanismo perverso, al quale purtroppo si stenta a resistere. La città prima nasconde e poi espone al pubblico. Senza pietà, o con una falsa pietà. C’è invece in ogni uomo il desiderio di essere accolto come persona e considerato una realtà sacra, perché ogni storia umana è una storia sacra, e richiede il più grande rispetto" (Atto di Venerazione alla Madonna Immacolata)

Lucia Annunziata commenta le parole del Papa: Il male inevitabile (La Stampa)

Incredibile Melloni! Sembra difendere il card. Tettamanzi ma in realtà mira a "condizionare" il Papa

Sbattiamo il bene in prima pagina: Gianni Riotta commenta le parole del Papa

Le parole del Papa, gli attacchi a Tettamanzi (Tornielli)

Sei cardinali in pensione. Bertone invece resta e prova a rifare la curia (Rodari)

Il Papa ha reso omaggio pubblicamente a tutti coloro che in silenzio, non a parole ma con i fatti, praticano la legge dell'amore (Tornielli)

Benedetto XVI: «Meccanismo perverso sfrutta invisibili». Bagno di folla per l'Immacolata (Verucci)

Giuliano Ferrara: Perché si può criticare Tettamanzi senza malizia (Il Foglio)

Amicone a Tettamanzi: La solidarietà banale stanca, quella vera a Milano c’è. Non c’è un’idea forte e viva di Cristo, invece (Il Foglio)

Polemica Lega-Tettamanzi: rassegna stampa dell'8 dicembre 2009

Lo straordinario discorso del Papa in Piazza di Spagna nel commento di Padre Lombardi e di alcuni direttori di quotidiani e settimanali (Adnkronos)

I viaggi del Papa nel 2010: quattro visite in Italia e quattro all'estero. Domenica all'Hospice "Sacro Cuore" di Roma (Izzo)

A proposito dell'atteggiamento dei mass media: l'articolo di Giuseppe Reguzzoni sul card. Tettamanzi e la riduzione dell'Ansa

Discorso del Papa in Piazza di Spagna: il commento di Salvatore Izzo

Il Papa: l'inquinamento dello spirito rende i nostri volti meno sorridenti, più cupi, ci porta a non salutarci tra di noi, a non guardarci in faccia

Il Papa: Ogni giorno attraverso i giornali, la televisione, il male viene raccontato, ripetuto, amplificato, abituandoci alle cose più orribili

Annunciate oggi nelle varie diocesi le visite pastorali del Santo Padre in Italia nell'anno 2010: Torino, Sulmona, Carpineto Romano e Palermo (R.V.)

La preghiera di Benedetto XVI alla statua dell'Immacolata: la Madonna disintossica i cuori spesso induriti dal male amplificato dai media

“Maria è la madre che ripete anche agli uomini del nostro tempo: non abbiate paura, Gesù ha vinto il male, l’ha vinto alla radice liberandoci dal suo dominio”. E' uno dei pensieri di Benedetto XVI che hanno caratterizzato il tradizionale atto di venerazione alla statua della Immacolata in piazza di Spagna, compiuto ieri pomeriggio dal Papa a Roma, durante il quale il Pontefice ha stigmatizzato l'eccesso di risalto dato dai media al male, che inquina il cuore delle persone. Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, il cardinale vicario, Agostino Vallini, e il sindaco della capitale, Gianni Alemanno. La cronaca di Cecilia Seppia:

L’abbraccio dei fedeli ha accolto il Santo Padre anche quest’anno nel cuore di Roma: in centinaia hanno sfidato la pioggia e il freddo e si sono stretti attorno alla statua dell’Immacolata, nel giorno di festa a Lei dedicato. A loro, il Papa ha ricordato come la presenza di Maria dolce e rassicurante che veglia sulle nostre vite, come sulla città intera, ci incoraggia ogni giorno a non avere paura a non lasciarci sopraffare dal male, perché Cristo, Suo figlio, ha vinto il male:

“Quanto abbiamo bisogno di questa bella notizia! Ogni giorno, infatti, attraverso i giornali, la televisione, la radio, il male viene raccontato, ripetuto, amplificato, abituandoci alle cose più orribili, facendoci diventare insensibili e, in qualche maniera, intossicandoci, perché il negativo non viene pienamente smaltito e giorno per giorno si accumula. Il cuore si indurisce e i pensieri si incupiscono. Per questo la città ha bisogno di Maria, che con la sua presenza ci parla di Dio, ci ricorda la vittoria della Grazia sul peccato e ci induce a sperare anche nelle situazioni umanamente più difficili”.

Quindi, il Pontefice ha esortato tutti ad essere sempre attori e protagonisti “a volgere al bene i propri comportamenti, a non dimenticare quelle persone spesso invisibili che popolano la città, sfruttate dai media solo per fare notizia, a resistere a quell’inquinamento dello spirito, che pur essendo meno visibile di quello dell’aria è altrettanto pericoloso e devastante, ci rende cupi, tristi, indifferenti, soli”:


“La città, cari fratelli e sorelle, siamo tutti noi! Ciascuno contribuisce alla sua vita e al suo clima morale, in bene o in male. Maria Immacolata ci aiuta a riscoprire e a difendere la profondità delle persone. La Madonna ci insegna ad aprirci all’azione di Dio, per guardare gli altri come li guarda Lui: con misericordia, con amore, con tenerezza infinita, specialmente quelli più soli, disprezzati, sfruttati”.

Poi, il Papa ha voluto rendere omaggio pubblicamente a tutti coloro che in silenzio, non a parole ma con i fatti, si sforzano di praticare la legge evangelica dell’amore, che manda avanti il mondo e che purtroppo raramente fanno notizia. Infine, Benedetto XVI ha voluto richiamare i romani a prestare l’orecchio alla voce dolcissima di Maria. “Il Suo appello all’amore, silenzioso e pressante non può - ha detto - non essere ascoltato, solo così la città sarà più bella, più cristiana, più umana”.

Molte sono state le reazioni alle parole di Benedetto XVI sul ruolo che oggi spesso giocano i media nella nostra società. Rosario Tronnolone ha sentito il prof. Mario Morcellini, preside della facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università La Sapienza di Roma:

R. - Avevamo bisogno di una diagnosi di questo genere, perché da molti mesi, e forse addirittura da molti anni, gli studiosi stanno cercando di attirare l’attenzione sul fatto che i media hanno orchestrato una gigantesca campagna, che noi chiamiamo “gigantografia del male”. E’ vero che il male è tra di noi, ma quello che sta succedendo è impressionante, nel senso che non c’è più proporzione diretta tra il racconto del male e la sua dimensione statistica.

D. - Come lei diceva, questa gigantografia finisce con il deresponsabilizzare in realtà le coscienze...

R. - Ha tre effetti e tutti e tre molto rischiosi e molto negativi, soprattutto se non c’è una presa di coscienza. Ecco, quindi, ancora una volta il plauso. Non è la prima volta che un Papa condanna gli eccessi dei media, ma le parole che Papa Benedetto XVI ha trovato sono davvero singolari e precise. E’ come se il racconto della cronaca nera fosse diventato l’unico modo con cui si racconta il cambiamento della società e degli individui. Il secondo elemento riguarda il pubblico: se noi vediamo cornici del male ovunque, siamo spinti a ritirarci nella vita privata e nel quotidiano in casa, quello che succede è che si innesca la paura dell’altro. Il terzo elemento è il segno che lascia sul nostro tempo: come se le promesse di un mondo più giusto e di un rapporto più civile tra gli uomini fossero ormai eliminate dal nostro scenario.

D. - Tra le critiche che il Santo Padre ha mosso ai media, c’è anche quello dello sfruttamento degli invisibili che raggiungono un momento di popolarità, più o meno positiva, per essere poi abbandonati al nulla…

R. - E’ il rovescio della medaglia. E’ chiaro che costruire l’eccezione e l’irregolarità significa dare cinque minuti di notorietà ad un soggetto che per ragioni di cronaca nera o per il surrealismo dei generi televisivi ottiene l’attenzione della scena. Sono soggetti che meno di altri sono in condizione poi di ritornare alla vita quotidiana. L’ebbrezza del video, la voglia di stare in prima pagina, soprattutto per soggetti che sono culturalmente meno preparati, può diventare - anch’essa - un’arma di perdita di personalità.

D. - Il Santo Padre ha invece invitato a guardare i volti delle persone che ci sono accanto…

R. - Gli "invisibili" mi rendo conto che, dal punto di vista mediato, rappresentano una sfida. Non è vero che non possono far notizia, non è vero perché ci sono dei mezzi di comunicazione - come la rete, ma anche come la radio - nei quali il gettito roboante della cronaca nera è meno frequente che in televisione e sui quotidiani. Questo significa che, industrialmente, un racconto diverso è possibile e dipende soltanto dalla professionalità e dalla cultura dei "media men".

D. - Il Santo Padre ha parlato di tutte quelle persone che in silenzio, non a parole ma con i fatti, si sforzano di praticare invece la legge evangelica dell’amore. Perché questo non fa notizia?

R. - La santità dei tempi moderni, che ovviamente sfugge alle prime pagine, è proprio quella che in qualche modo tende a dilatarsi nella vita quotidiana. E’ vero che è la routine la grande sfida per l’uomo moderno. Siamo tutti bravi a dare il meglio di noi nel giorno di festa, ma sono i giorni feriali che mettono alla prova la nostra soggettività e la nostra forza spirituale. Al tempo stesso, però, in un tempo in cui fanno notizia soltanto dimensioni e personaggi apparentemente negativi, abbiamo un estremo bisogno di un riequilibrio della comunicazione. Se questo riequilibrio non ci sarà, le cornici psicologiche dei giovani ne verranno alterate. Alcuni messaggi comunicativi sono davvero tossici per la coscienza e per lo sguardo nei confronti dell’altro. (Montaggio a cura di Maria Brigini)

© Copyright Radio Vaticana

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ti segnalo il commento di Aldo Grasso, per me forse il migliore:
LE PAROLE DEL PAPA E LA DIFFICOLTA' DI CERCARE IL BENE COMUNE
http://newrassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna&currentArticle=OO71Y
Alessia