sabato 15 novembre 2008

Caso Englaro, la nota delle Suore Misericordine di Lecco e la lettera del card. Tettamanzi

«Noi Eluana la sentiamo viva» (Nota delle suore della clinica Talamoni di Lecco)

Lettera dell'Arcivescovo alle suore misericordine di Lecco sulla vicenda di Eluana Englaro

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Bellissima lettera del Card. tettamanzi e commoventi le parole delle suore che in silenzio lavorano con amore per Eluana. E noi sappiamo che chi soccorre un ammalato soccorre Cristo.

Preghiamo per l'anima di Eluana, per il padre che ha vissuto e vive in grande dolore anche se questo dolore per la figlia non gli permette di capire fino in fondo il valore della vita. In fondo come criticarlo quando è lui che deve stare al fianco dell'amata figlia? é giusto discutere sulla fine della vita, ma ora che probabilmente ci si avvierà alla conclusione è bene che noi preghiamo e affidiamo tutti alla misericordia di Dio perchè "perdoni quelli che non sanno quello che fanno". Non lo dico con ironia, ma con sentimento fraterno. Marco

Anonimo ha detto...

"E noi sappiamo che chi soccorre un ammalato soccorre Cristo."

E chi ne decreta la sua fine? Cosa ne fa di Cristo?

Anonimo ha detto...

La vicenda di Eluana Englaro riempie ogni giorno le pagine dei giornali.
A riguardo, voglio dire poche parole senza dilungarmi troppo. Dal momento che le Suore Misercordine hanno intenzione di continuare ad assistere Eluana, ebbene, che le lascino operare in santa pace. Non si riesce a capire la irriducibile volontà del padre Beppino che vuole staccare la spina che alimenta la vita della figlia.
Eluana è attaccata alla vita e ciò lo si può capire dal fatto che ha resistito ad una forte emorragia senza interventi medico-farmaceutici. Perciò, se il decorso naturale della sua esistenza ha fatto si che fuoriuscisse senza danni dall’emorragia, perché cercano di fermarle la vita? Se il cardinale Ruini ha detto che Eluana ha bisogno di così poco per vivere, lasciamola vivere. Ci pensano le Suore Misericordine ad assisterla; la portano, perfino a passeggio su una sedia a rotelle per farla divagare. Lasciatele fare.. L’amore cristiano che ogni giorno le donano, non deve essere fermato da decisioni umane. Sarà il Signore a decidere il giorno in cui la chiamerà per aprirle le porte del Paradiso.


Monsummano Terme, 18 novembre 2008



Giuseppe Fieni