venerdì 22 maggio 2009

Il Papa si affaccia su Facebook (Galeazzi)


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BENEDETTO XVI SI AFFACCIA SULLA PIAZZA VIRTUALE

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CITTA’ DEL VATICANO

Benedetto XVI apre la web-finestra e si affaccia sulla piazza virtuale. Il Pontefice, smarcandosi dagli altolà vaticani ai «social networks», ha lanciato ieri il suo profilo su «Facebook», la comunità telematica che raduna in una rete planetaria 200 milioni di persone. L’approdo di papa Ratzinger nel cyberspazio è l’esito di «Pope2You» (Pope to you), il piano del dicastero vaticano delle Comunicazioni sociali per avvicinare la Chiesa al linguaggio dei giovani grazie ai «new media». Un progetto «di frontiera» che apre il pontificato, oltreché a «Facebook», ad altri mondi digitali come i-Phone (è stata creata una specifica applicazione per vedere il Papa sulla piattaforma iPhone e iPod touch), YouTube e Wikipedia.
«Da qui la Chiesa porterà la parola di Cristo ai giovani di tutto il pianeta, comunicando in amicizia con loro - spiega l’arcivescovo Claudio Maria Celli, ministro vaticano della Comunicazione -.Saranno disponibili notizie in tempo reale, in cinque lingue, sull’attività di Benedetto XVI, da leggere anche sul telefonino». Ed è proprio attraverso il portale «Pope2You» che da ieri si può accedere al profilo di Joseph Ratzinger su «Facebook» e sono già migliaia le richieste di amicizia.
«Per ora il Pontefice non scriverà personalmente i suoi messaggi - puntualizzano in Curia -.Il suo profilo è da considerarsi piuttosto una piazza virtuale in cui trovare foto e parole del Papa e da cui inviare cartoline. Insomma un nuovo luogo, finora inesplorato per il Pontefice, dove incontrarsi, dialogare e sentirsi più vicini al suo pensiero».
Eppure le resistenze allo sbarco su «Facebook» non sono mancate. Pochi mesi fa «Second life» e i social networks furono duramente criticati sull’«Osservatore romano» dal cardinale Ennio Antonelli, ministro vaticano della Famiglia, che alla «crescita vertiginosa delle realtà in cui si propone una vita virtuale in un ambiente» attribuisce la «mercificazione delle relazioni familiari». Mette in guardia anche la Cei secondo cui la «questione dell’amicizia si gioca intorno al rapporto tra connettività e riconoscimento dell’identità».
E i social network «non producono amicizia in automatico, offrono semplicemente occasioni, ma il rischio è che l’essenziale del volto venga eliminato o ridotto a inoffensivo spettacolo». Di qui il monito dei vescovi italiani a «guardarsi dalle facili scorciatoie delle false intimità esasperate nelle relazioni virtuali, e a rispettare i tempi e le forme reali dell’amicizia».
Il sì di Benedetto XVI a «Facebook» fuga ogni timore ed è stato preceduto dall’Accordo fra il Vaticano e il motore di ricerca Google. Il Papa su Youtube ha un canale personalizzato: discorsi, immagini, filmati di Benedetto XVI direttamente su Internet «affinché tutti possano averne conoscenza e fruirne senza mediazioni».
Si tratta di un canale con immagini e notizie a getto continuo a cura del Centro televisivo vaticano (Ctv) e della Radio vaticana e si può reperire direttamente su Google tutti i testi dei discorsi e i documenti. Così parole, immagini e news sul Papa giungono da fonte diretta per «rispondere all’esigenza di molti fedeli di seguire «non stop» l’attività del Pontefice e della Santa Sede».
L’interesse per le potenzialità del web accomuna Joseph Ratzinger al predecessore Wojtyla, al quale si deve la prima trasmissione esclusivamente via Internet di un documento pontificio, cioè, nel 2001, l’invio nell’etere della Esortazione postsinodale «Ecclesia in Oceania». «Questo portale è l primo tentativo valido di un sito che cerca di avere un dialogo propositivo tra il Papa e i giovani», precisa Celli.

© Copyright La Stampa, 22 maggio 2009 consultabile online anche qui.

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