domenica 26 luglio 2009

Il Papa elogia i nonni, saluta gli Africani di Torino e scherza sull'infortunio. I fedeli erano più del previsto (Conte)


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LE VACANZE DEL PAPA IN VALLE D'AOSTA (13-29 LUGLIO 2009)

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(dell'inviata Domitilla Conte)

LES COMBES (AOSTA), 26 LUG

Nel giorno che il calendario dei santi riserva ai genitori della Madonna Gioacchino e Anna, i "nonni" di Gesù, Benedetto XVI dedica il suo ultimo impegno pubblico del suo riposo montano a "tutti i nonni del mondo", figure, dice, sempre più essenziali per l'educazione dei giovani e quindi per il futuro dell'umanità, chiamati sempre più spesso a compensare le sempre più frequenti assenze dei genitori.
"Questa ricorrenza - ha affermato Benedetto XVI - fa pensare al tema dell'educazione, che ha un posto tanto importante nella pastorale della Chiesa. In particolare, ci invita a pregare per i nonni, che nella famiglia sono i depositari e spesso i testimoni dei valori fondamentali della vita. Il compito educativo dei nonni è sempre molto importante - ha aggiunto - e ancora di più lo diventa quando, per diverse ragioni, i genitori non sono in grado di assicurare un'adeguata presenza accanto ai figli, nell'età della crescita".
Per questo il papa benedice "tutti i nonni del mondo", affidandoli ai due santi e invitandoli ad alimentare la fede dei giovani come fece sant'Anna che, secondo un'immagine citata dal papa, insegnò a Maria a leggere le Sacre scritture tenendola sulle ginocchia.
Un'immagine familiare, quella evocata da Ratzinger, che ha poi esteso il suo pensiero "a tutti gli anziani, specialmente quelli che potrebbero trovarsi più soli e in difficoltà".
Molti i disabili, gli anziani e i malati presenti all'Angelus di questa mattina sulla spianata di Les Combes, giunti per un giorno a condividere con il papa quella splendida vista sulle montagne di cui ha goduto in questi giorni, che ormai volgono al termine. "Vado terminando il periodo di riposo tra le belle montagne della Valle d'Aosta", ha ricordato papa Ratzinger, che lascerà la regione mercoledì prossimo, 29 luglio, per trasferirsi a Castel Gandolfo. "Sono grato a Dio - ha detto - che mi ha concesso la gioia di queste giornata segnate da vera distensione, malgrado il piccolo infortunio a voi ben noto".
Il polso del papa - hanno spiegato ieri i medici - sta guarendo in fretta e il suo stato generale di salute è buono. Lo si vede anche dal volto disteso, nonostante il fastidio dell'ingessatura.
Sul prato di Les Combes (Aosta) non ancora pieno durante la messa celebrata dal vescovo di Aosta, mons.Giuseppe Anfossi, all'Angelus ci sono più di seimila persone. Tra loro, una folta rappresentanza della comunità africana di Torino, che il pontefice non manca di salutare.
A tutti, infine, raccomanda di "non dimenticare Dio" durante le vacanze estive, "perché lui è sempre al vostro fianco e vi accompagna". E di trovare sempre uno spazio per "ritirarsi a pregare". Come ha fatto lui tra le montagne di Les Combes. Ringraziando con affetto chi gli è stato accanto "con discrezione" e "dedizione".

© Copyright (ANSA)

I numeri non contano nulla, ma siamo ugualmente felici che le presenze abbiano superato le attese piu' rosee della vigilia.
E' un modo di stare vicini al Santo Padre
:-)
R.

3 commenti:

euge ha detto...

Già cara Raffaella! Soprattutto, in un momento in cui il Papa ha bisogno di tutto il nostro affetto e vicinanza.

PAPA BENEDETTO TI VOGLIAMO BENE E NON CI STANCHEREMO MAI DI DIRTELO!

mariateresa ha detto...

sono felice per papa Benedetto, che ho seguito con affetto e attenzione, come sempre. Trovo lunare , ma l'aggettivo d'istinto mi verrebbe diverso e vi scandalizzerebbe, che a ogni uscita del papa bisogna fare le solite tomelle sui presenti. Ma basta.Sono grata ad Ansa per questo servizio, intendiamoci. Ma sono veramente stanca e stuccata (?) da questi occhiuti controlli su chi c'è e non c'è. Stile Comitato di salute pubblica.
Ma vaffa.Abbiate pazienza.Si cerchi invece di riportare correttamente il messaggio.Che saremmo tutti più contenti.

Anonimo ha detto...

Raffaella ho trovato questa news e te la riporto....Chissà quanti giornali domani segnaleranno la presenza del gruppi di africani di Torino? :-)
li.pa.

18:07 PAPA: AFRICANI ALL'ANGELUS, SU PRESERVATIVO HA RAGIONE LUI
NEL GRUPPO ANCHE UN MUSULMANO, 'CI DIVIDE UNA LINEA SOTTILE'


PAPA: AFRICANI ALL'ANGELUS, SU PRESERVATIVO HA RAGIONE LUI
NEL GRUPPO ANCHE UN MUSULMANO, 'CI DIVIDE UNA LINEA SOTTILE'

(ANSA) - LES COMBES (AOSTA), 26 LUG - "E' vero che il preservativo da solo non è in grado di arginare la diffusione dell'Aids in Africa", e "sono sacrosante le parole di Benedetto XVI sui mali del continente, alle quali, però, speriamo seguano anche fatti". Sono alcuni dei commenti raccolti tra gli africani della comunità francofona di Torino giunti questa mattina a Les Combes per ascoltare l'Angelus di Benedetto XVI, una folla multicolore di giovani, studenti, famiglie con bambini, perfino un giovane di religione islamica, giunti per partecipare alla preghiera domenicale del papa reduce da un recente viaggio nel continente e che si appresta ad inaugurare, in autunno, il Sinodo dei vescovi africani.

"Le sue parole sul preservativo sono state fraintese", dice Pierre, elettrotecnico in una importante ditta del settore, da una decina d'anni in Italia, di origine senegalese. "E' chiaro - dice - che il profilattico aiuta, ma da solo non ha un'efficacia decisiva, ed è questo che Ratzinger voleva dire". "Rispetto al suo predecessore, tuttora molto amato in Africa - dice un altro - si presenta come una persona un po' all'antica, ma le cose che dice sono forti e coraggiose". Forse - aggiunge una ragazza - "dovrebbe solo cercare di rivolgersi più spesso ai giovani. In Africa - aggiunge riferendosi all'Angelus di oggi, dedicato ai nonni - gli anziani sono pochi, anche perché l'aspettativa di vita è purtroppo ancora assai breve".

Sono venuti in un centinaio ad ascoltare il papa da Torino, grazie all'iniziativa di don Luigi Cervellini, della pastorale migranti ora diretta da don Fredo Olivero, fratello di una delle due suore rapite in Kenya mesi fa. Una chiesa di frontiera, che riesce a tenere insieme un tessuto sociale messo a dura prova "da certe istigazioni all'odio - dice uno studente riferendosi ad alcune proposte della Lega - che non aiutano di certo la convivenza".

Alla comitiva si è unito anche uno studente algerino di religione islamica: "la linea che ci divide è sottile - dice riferendosi agli amici cattolici che l'hanno trascinato a Les Combes - e Ratzinger ha ragione quando invita tutte le religioni ad opporsi all'assenza di Dio".

Sull'Africa Benedetto XVI "ha avuto il coraggio di denunciare situazioni delicate", come quando ha richiamato alle loro responsabilità i regimi corrotti o le multinazionali", ma ora alle sue parole - dice un padre di famiglia - devono seguire i fatti". (ANSA)