lunedì 26 ottobre 2009

Papa Ratzinger, L'analisi sbagliata di Scalfari (Roberto Pepe)


I MEDIA E BENEDETTO XVI: LO SPECIALE DEL BLOG

Riceviamo e con grandissimo piacere pubblichiamo questo corsivo di Roberto Pepe (segnalatoci anche da Scenron e Alessia):

Papa Ratzinger, L'analisi sbagliata di Scalfari - di Roberto Pepe

Papa Benedetto XVI non è affatto un “modesto teologo che fa rimpiangere i suoi predecessori”

di Roberto Pepe

Ma è tutto logico e consequenziale. Non c’è assolutamente da meravigliarsi se un piccolo omuncolo barbuto, gravato dagli anni e per questo autorizzato a dire ciò che gli passa per la mente, solo perché in gioventù ha avuto la Sacra tessera da giornalista e da adulto ha fondato un giornale, asserisce che Papa Ratzinger è un “modesto teologo che fa rimpiangere i suoi predecessori”.
Aveva semplicemente catalogato il Papa con il meschino metro intellettuale politico italiano, dove le parole "amore e pace" significano: consociativismo brancaleonesco e pacifismo-scic.
A prescindere che lo stesso predecessore Giovanno Paolo II volle proprio Ratzinger quale tutore dell’Ortodossia cattolica, proprio per la sua alta statura teologica, alla guida dell’antico
Sant’Uffizio, ma Eugenio Scalfari dovrebbe chiarire come mai (visto che l’età gioca brutti scherzi alla memoria) che su Repubblica del 5 febbraio 2006 in prima pagina definì, a commento dell'enciclica "Deus Caritas est”, l’attuale Papa, finissimo teologo nel proprio articolo dal titolo: “Il male nel mondo e l’amore di Dio”, nel quale scrisse: “ ...
Non può sfuggire a nessuno l' estrema attualità politica di questo testo teologico. In un' epoca nella quale i fondamentalismi avanzano, anche quelli dichiaratamente cristiani o quelli che usano il cristianesimo come «instrumentum regni».
Allora? Perché andare contro corrente emettendo una sentenza in un campo –quello teologico- nel quale proprio da tutti –estimatori e detrattori atei-, Papa Benedetto viene ritenuto inattaccabile?
Gli alti prelati vaticani e tutto l’apparato cattolico militante (non proprio tutto-tutto ) si scaglia giustamente contro tale definizione, demitizzando la statura di Scalfari quale super teologo dei teologi, ridicolizzandolo, ma questo improvvido giudizio ha, come al solito, una chiave di lettura molto più terra-terra. Altro che alti concetti teologici,… è solo frutto della nostrana politicaccia terrena!
In un primo tempo, quando Il Grande Papa Benedetto ha parlato di “Amore universale”, Scalfari ha subito pensato all’universalismo marxista multiculturale antigovernativo (ed anche antiberlusconista) supportato anche da alcune frange di cattolici-marxisti d’assalto, come quel tal parroco genovese Don Farinella, cosicché quando l’idea di istituire un’ora di religione
musulmana nelle scuole pubbliche è stata definita semplicemente inaccettabile da Bagnasco, il nostro grande giornalista ha sottolineato l’immensa «modestia» di don Ratzinger in scienza divina, precludendogli il posto tra i “grandi papi” che «combattevano guerre e non soltanto di religione, ma di potere». (Come se il rientro degli anglicani in seno alla Chiesa Cattolica fosse stato un modesto giochetto)
Probabilmente Scalfari non ha neanche letto la Prefazione della “Caritas in veritate” dove è scritto a chiare note: “La Chiesa non ha soluzioni tecniche da offrire e non pretende minimamente d’intromettersi nella politica degli Stati”, quindi avrebbe dovuto saperlo prima che è proprio la (ossimoro voluto) “Potente Modestia” mistica e non politica, l’arma vincente che fa “grande” Benedetto XVI.
Come scrivemmo, casualmente qualche giorno prima, ci si domandava come mai, i vari segnali lanciati dal tempo della sua nomina a Pontefice, non erano stati percepiti a pieno dai grandi media “laici”, mentre ora si può benissimo affermare che qualcuno l’aveva capito benissimo: il Diavolo in persona con le sembianze da giornalista canuto ha compreso che l’umile azione di un modesto prete vestito di bianco svolgerà la più incisiva opera di evangelizzazione per la Chiesa cattolica da cinquecento anni a questa parte, avendo chiarito, tra l’altro, che la teologia rimane un vano esercizio dialettico se non alimentato dal rapporto con il trascendentale! E ne ha una tremenda paura (il diavolo).

http://www.italiachiamaitalia.net/news/121/ARTICLE/18315/2009-10-25.html

1 commento:

massimo ha detto...

ottimo articolo.davvero.tiè !!