martedì 4 novembre 2008

Anche un Ayatollah iraniano e un principe giordano in Vaticano per il forum cattolico-musulmano


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Islam/ Anche Ayatollah iraniano e principe giordano in Vaticano

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Città del vaticano, 4 nov. (Apcom)

Anche un ayatollah iraniano, un principe giordano, il gran muftì di Bosnia fanno parte della delegazione musulmana che ha iniziato, oggi in Vaticano, un incontro interreligioso di tre giorni sui temi della pace del mondo e della libertà religiosa. Se tra i ventiquattro musulmani (questo il numero finale dopo alcune defezioni per motivi di età o di salute) prevalgono intelletuali ed accademici, della delegazione cattolica, di 23 membri, fanno parte due cardinali (Tauran e McCarrick), rappresentanti di diversi dicasteri vaticani, compresa la congregazione per la dottrina della fede, e i due gesuiti Christian Troll e - tra i consulenti - Samir Khalil Samir.
La delegazione musulmana, guidata dal mufti della Bosnia-Erzegovina Mustafa Ceric e coordinata dal principe giordano Ghazi bin Muhammad bin Talal, ha perso, per ragioni di età e di salute, sei membri: il siriano Shaykh Said Ramadan al-Buti, il mufti egiziano Ali Gumua, il direttore dell'Isesco Abd al-Aziz Uthman Al Twaijri, il principe della Nigeria Bola Ajibola, il predicatore yemenita Shaykh Habib Ali al-Jiffri e lo sceicco Ezzedin Ibrahim, consigliere per gli Affari religiosi del presidente degli Emirati Arabi Uniti. Gli accademici sono Aref Ali Nayed (Libia), Seyyed Hossein Nasr (Usa), Suleiman Abdallah Schleifer (Egitto), Anas Al-Shaikh-Ali (Regno Unito), Abderrahmane Taha (Marocco), Muhammad Sirajuddin Syamsuddin (Indonesia), Hamza Yusuf Hanson (Usa), Abdal Hakim Murad Winter (Regno Unito), le signore Ingrid Mary Mattson (Canada) e Amina Rasul Burnardo e il controverso islamologo svizzero Tariq Ramadan. Vi sono poi l'ayatollah iraniano Seyyed Mostafa Mohaghegh Ahmad, l'ex ministro algerino Mustapha Cherif, il segretario generale della Conferenza islamica europea Mohamed Bechari (Francia), l'iracheno Seyyed Javad Khoei, il saudita Habib Faisal Al Kaff, il portoghese Sohail Nakhooda. Legati all'Italia sono poi il vicepresidente della Coreis (Comunità religiosa islamica ) Yahya Pallavicini, il professore tunisino Adnane Mokrani, docente della Pontificia università Gregoriana, il turco Ibrahim Kalin, assistente allo stesso ateneo, e Ahmad Gianpiero Vincenzo dell'associazione Intelletuali musulmani.
I cattolici, guidati dal card. Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, sono mons. Pier Luigi Celata e mons. Khaled Akasheh, il e segretario responsabile dell'islam dello stesso dicastero, e il card. Theodore Edgar MaCarrick (arcivescovo emerito di Washington). Per la Santa Sede sono presenti il segretario della Congregazione per la dottrina della Fede, mons. Luis Ladaria Ferrer, gesuita, il segretario della congregazione per le Chiese orientali, mons. Antonio Vegliò, padre Francois Akl, funzionario dello stesso dicastero, il segretario del Pontificio consiglio della cultura, Bernard Ardura, mons. Bernard Munono Muyembe del Pontificio consiglio giustizia e pace, padre Crispin Kimbeni della COngregazione per l'evangelizzazione dei popoli e mons. Paul Hinder, vicario apostolico in Arabia saudita. Ci sono poi i vescovi Jean-Clement Jeanbart (Siria), Louis Sako (Iraq), Michel Santier (Francia), Anndrew Francis (Pakistan), i gesuiti Christian Troll, Felix Koerner, e Samir Khalil (ma non i confratelli Thomas Michell e Daniel Madigan), il preside del Pontificio istituto di studi arabi e islamistici (Pisai) Miguel Angel Ayuso Guixot, padre Jean Marie Gaudeul dello stesso istituto, e i professori Emilio Platti (Belgio), Lamin Sanneh (Usa), Jane Dammen McAuliffe (Usa), Routraud Wielandt (Germania), Joseph Maila (Francia) e Francesco Botturi (Milano).

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

La Chiesa Cattolica invece di respingere sdegnosamente la lettera dei cosiddetti 138 saggi (???) musulmani, li invita in Vaticano e discute con essi? Ma di che cosa? Su cosa devono accordarsi? Del fatto di ccettare la richiesta dei musulmani di riconoscere Maometto com profeta venuto dopo Gesù Cristo, sul presupposto (falso) che il nostro Dio è lo stesso dei musulmani.
Non che non è lo stesso: il nostro Dio è la Santissima Trinità:Padre, Figlio e Spirito Santo, mentr Allah è il nome di una dio falso e bugiardo, al pari di Giove, Giunone, Minerva, Apollo, Nettuno e così via.
Ma come: l'Eterno Padre dopo aver mandato suo Figlio, il suo unico Figlio per la alvezza degli uomini, ha poi mandato anche Maometto? Ma siamo impazziti? Leggetevi la parabola di Gesù sui cattivi vignaioli, quelli che dopo aver ucciso i profeti, hanno ucciso anche il Figlio del Padrone della vigna.

Raffaella ha detto...

Il forum e' un evento storico anche se i media italiani fingono di non saperlo.
Per la prima volta Cattolici e Musulmani si siedono ad un tavolo in Vaticano.
Comunque vada l'incontro si tratta comunque di un fatto storico innegabile.
Se si conosce minimamente Papa Ratzinger si dovrebbe sapere che il "dialogo a buon prezzo" non gli interessa per nulla.
R.