venerdì 1 maggio 2009
I vescovi del Congo sul viaggio del Papa in Africa: Benedetto XVI ha rafforzato l'impegno nella lotta contro l'Aids (Osservatore Romano)
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L'episcopato della Repubblica Democratica del Congo sul viaggio del Papa
Benedetto XVI ha rafforzato l'impegno nella lotta contro l'Aids
Kinshasa, 30.
I vescovi della Repubblica Democratica del Congo ringraziano Benedetto XVI per la sua recente visita in Africa. L'episcopato congolese, in un messaggio firmato dal presidente della Conferenza episcopale, monsignor Nicolas Djomo Lola, vescovo di Tshumbe, ringrazia il Papa "per aver visitato la nostra terra d'Africa, averci confermato nella fede in Gesù Cristo, Luce del mondo e aver riacceso la speranza per il futuro del nostro continente".
"Papa Benedetto XVI - affermano i vescovi congolesi - è venuto a testimoniare l'amore di Cristo e a condividere con noi le sfide pastorali del nostro Continente che saranno al centro della prossima assemblea speciale per l'Africa del Sinodo dei vescovi. A tal fine ha consegnato alla Chiesa cattolica in Africa l'Instrumentum laboris che servirà alla preparazione immediata dell'assemblea.
I messaggi che Benedetto XVI ha lanciato da Yaounde (Camerun) e da Luanda (Angola) - prosegue il comunicato dei vescovi - hanno lo stesso obiettivo: far sì che la Chiesa in Africa diventi sempre più il sale della terra e la luce della vita sociale, culturale e religiosa del continente nero. Da qui si comprende l'insistenza del Papa sul rispetto della vita, sulla conservazione della nostra identità africana seriamente minacciata da una vorace e aggressiva globalizzazione, sulla lotta contro la corruzione e l'ingiusto sfruttamento dell'uomo da parte dei suoi simili, così come il richiamo ai Governi africani sulle loro responsabilità nei confronti delle proprie popolazioni e delle altre nazioni".
La Conferenza episcopale congolese ringrazia inoltre il Papa "per la profondità delle sue parole che ci toccano e ci responsabilizzano nel nostro compito di costruire un'Africa che non sia più una trascurabile appendice sulla scena internazionale, della quale non ci si interessa mai".
Nel loro messaggio i vescovi esprimono dolore e sorpresa per le polemiche fomentate da "alcuni mezzi di comunicazione per creare volontariamente confusione riprendendo fuori dal loro contesto la parole del Papa sull'Aids che costituiscono l'insegnamento abituale della Chiesa cattolica".
"In verità - precisa l'episcopato congolese - il messaggio di Benedetto XVI che abbiamo accolto con gioia ci rafforza della nostra lotta contro l'Hiv/Aids. Diciamo no all'uso di preservativi! Questa pratica costituisce non solo un disordine sul piano etico, ma è anche e soprattutto la prova della banalizzazione della sessualità nella nostra società. Invece di rallentare la malattia, e senza offrire una sicurezza totale, esaspera l'egoismo umano, aggrava il problema, favorisce il lasciarsi andare agli istinti sessuali e spoglia la sessualità delle sue funzioni simboliche e religiose.
Perché allora - si domandano i vescovi congolesi - questa polemica burrascosa ha suscitato scalpore su ciò che costituisce un nobile insegnamento della Chiesa e che il Santo Padre, con coraggio e amore, ha ricordato ai suoi fratelli d'Africa? Ci si preoccupa per la libertà degli africani?
Eppure, paradossalmente, è questo impegno forte e determinante di cui parla Papa Benedetto XVI, che è indispensabile per l'uomo di oggi, se vogliamo aiutare l'umanità a non entrare in decadenza. Perché solo una libertà che non si arrende al vagabondaggio del desiderio, alla cecità del proprio egoismo e alla tirannia della convenienza del momento - concludono i vescovi - può contribuire a rendere l'uomo più nobile e più responsabile dei suoi atti, nella prospettiva di un futuro migliore".
(©L'Osservatore Romano - 1 maggio 2009)
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