venerdì 1 maggio 2009
La linea politica di Benedetto spiazza perché non è politica (Bruno Mastroianni)
Vedi anche:
I vescovi del Congo sul viaggio del Papa in Africa: Benedetto XVI ha rafforzato l'impegno nella lotta contro l'Aids (Osservatore Romano)
Cose da matti. Il “New York Times” elogia la “follia” del Papa (Magister)
Concerto per il quarto anno di Pontificato del Santo Padre: il saluto del Presidente Napolitano
Colloquio privato fra il Santo Padre ed il Presidente Napolitano: comunicato della Presidenza della Repubblica
Il Papa al concerto nel IV anniversario di Pontificato: Un omaggio che, oltre a gratificare il senso estetico, nutre il nostro spirito
Così Ratzinger e Habermas “duellarono” sulla convivenza civile (Maletta)
Il Papa in Abruzzo: Quei segni di fede ritrovati che risvegliano memoria e pietà (Corradi)
Il Papa in Abruzzo: Ricostruire la speranza (Scelzo)
Ratzinger, Papa e teologo che piange sulle macerie (Farina)
Mons. Fellay chiede al Papa di "proteggere" le trattative per il rientro dei Lefebvriani accettando una situazione "intermedia" (Izzo)
L’umanità nascosta (???) del Papa teologo (Partipilo)
Il Papa, pellegrino ad Onna (Bruno Vespa)
IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA DEL SANTO PADRE AI VESCOVI CATTOLICI SULLA REMISSIONE DELLA SCOMUNICA AI QUATTRO VESCOVI "LEFEBVRIANI"
VISITA DEL SANTO PADRE ALLE ZONE COLPITE DAL TERREMOTO IN ABRUZZO (28 APRILE 2009): LO SPECIALE DEL BLOG (Discorsi e raccolta di articoli, commenti, interviste)
Su segnalazione del nostro amico Bruno leggiamo:
Recensire Ratzinger
La linea politica di Benedetto spiazza perché non è politica
di Bruno Mastroianni
La linea politica di Benedetto XVI spiazza.
Durban II lo dimostra.
Le parole di incoraggiamento del Papa durante il Regina Coeli e il fatto che la Santa Sede non abbia boicottato la conferenza come gli altri paesi occidentali, hanno gettato tutti nella confusione.
A cominciare dal rabbino Di Segni che ha detto alla Stampa: «Non riesco proprio a interpretare il gesto di Benedetto XVI».
Poi Carlo Panella sul Foglio, preoccupato per questa sorta di ingenuità papal-diplomatica che, in nome dell’affinità con i paesi islamici sulle questioni etiche, non ha saputo comprendere la novità del “pericolo Ahmadinejad”.
Anche Repubblica ha trovato le sue spiegazioni in presunti “segnali” vaticani a Israele.
Insomma come al solito, a buttarla sul politico, quasi nessuno sembra averci capito molto.
I fedeli invece sono rimasti tranquilli. Hanno riconosciuto, in quel dare segnali positivi e incoraggianti nonostante la scarsa affidabilità di alcuni interlocutori, il modo di fare della Chiesa da millenni.
«Non entriamo in motivazioni politiche, vogliamo dare un piccolo servizio per cambiare il cuore delle persone», ha detto monsignor Tomasi, osservatore all’Onu.
Questo muoversi al di là degli equilibri di potere, questo andare oltre le diatribe in sé per arrivare ai “diatribanti”, questo proporre il Bene di fronte al mondo proprio laddove sembra che i buoni non ci siano, può lasciare perplessi analisti ed esperti di relazioni internazionali, ma ricorda molto il modo di fare di Colui che al cristianesimo diede inizio.
Ecco la “linea politica” di Benedetto.
© Copyright Tempi, 29 aprile 2009
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento