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A pochi mesi dalla sua pubblicazione, avvenuta il 16 aprile del 2007, il giorno dell'ottantesimo compleanno dell'autore, aveva già venduto oltre due milioni di copie.
Ed è intensa l'attesa, non solo nel mondo cattolico, per l'annunciato seguito del "Gesù di Nazareth", il primo libro scritto da Joseph Ratzinger nella veste di papa Benedetto XVI. Il volume, di cui lo stesso Ratzinger annunciò subito il seguito, è un grandioso affresco della figura di Cristo in cui si offre un' originale lettura e un' approfondita analisi storico-teologica del fondamento della fede cristiana, nata da una lunga meditazione interiore. Lo stesso pontefice raccontava nella prefazione del volume, pubblicato dalla Rizzoli che ne gestisce, d'accordo con la LEV, i diritti d'autore in tutto il mondo, di aver cominciato a lavorare alle prime bozze durante le vacanze estive del 2003. E avrebbe voluto, sei anni dopo, approfittare del riposo estivo per scriverne il seguito, se non fosse stato per la caduta che gli è costata ieri la frattura del polso destro impedendogli di scrivere a mano, unica forma di scrittura che, si dice, dà stimolo alla sua creatività e alla riflessione.
"Nell'agosto del 2004 - spiega il pontefice nella prefazione - ho poi dato forma definitiva ai capitoli dall'uno al quattro. Dopo la mia elezione alla sede episcopale di Roma - scrive - ho usato tutti i momenti liberi per portarlo avanti". Una scrittura appassionata che ha dato vita, nel 2007, alla pubblicazione dei primi dieci capitoli: la storia (che, come insegna Ratzinger, non è solo storia) di Gesù, dal battesimo del Giordano, alla confessione di Pietro e alla Trasfigurazione. L'idea - spiega Ratzinger - è quella di una sorta di summa teologica "assolutamente priva di valore magisteriale" e che potrebbe, dunque, essere confutata da accademici e teologi, come lo è stata, di fatto nel corso di questi anni, tanto da essere definita dai critici laici come da quelli religiosi un testo imperdibile. Un tentativo di ricostruire, attraverso la figura di Cristo, il legame tra storia e fede, messo a dura prova dalla progressiva "secolarizzazione" che papa Ratzinger non cessa di denunciare allarmato, tanto da fargli desiderare di affrettare il proseguimento dell'opera. Un lavoro di scrittura che ora, probabilmente, per colpa dell'ingessatura alla mano, sarà più lento di quanto desiderato.
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1 commento:
Sarà più lento si ma, sicuramente con l'aiuto di DIO il nostro Papa ci regalerà la seconda parte di questo suo importantissimo lavoro; poco importa quali mezzi userà è il risultato che conta.
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