mercoledì 22 luglio 2009
L’Osservatore Romano benedice il "Boss" (Galeazzi)
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Riceviamo e con grande piacere pubblichiamo questo commento di Giacomo Galeazzi:
L’Osservatore romano benedice il Boss in nome del santo rock
Giacomo Galeazzi
Inviato a Les Combes
L’Osservatore romano benedice il Boss in nome del santo rock. Fino a poco tempo fa satanisti ed esorcisti condannavano alle fiamme dell’inferno la «musica del diavolo», ora invece il quotidiano della Santa Sede elogia Bruce Springsteen e la sua E-Street Band i cui concerti sono «una garanzia» che «difficilmente lascia delusi» e che mettono in scena «l’essenza del rock». In un articolo dedicato al trionfale concerto di domenica a Roma, il giornale vaticano esalta una performance che «assicura tre ore di buon rock, con la grinta e la bravura di sempre» mentre, «la carica che riesce a trasmettere, nonostante i quasi sessant’anni, è pari alle emozioni che la musica e i testi comunicano».
Il concerto, assicura l’Osservatore, «è un concentrato della produzione springsteeniana dominata da rock allo stato puro, made in Usa, rhythm and blues, con frequenti incursioni nel folk, soprattutto dopo la fortunata esperienza della Seeger session».
Dunque, un vero endorsement della voce del Papa: «Springsteen è un prodotto della musica popolare statunitense».
I testi, soprattutto quelli dei primi anni, «hanno come protagonisti giovani disillusi, rappresentanti della classe operaia, di cui Springsteen è riconosciuto cantore e paladino». E cioè i ragazzi per i quali «il sogno americano s’infrange inesorabilmente contro i disagi del quotidiano, ai margini delle sterminate periferie statunitensi».
Già un anno fa l’Osservatore aveva trasfigurato la rockstar per antonomasia in icona pop dalle profonde radici cattoliche, riconoscendo «indubbie qualità di cantautore», «spessore letterario dei testi delle sue canzoni e l’attenzione ai valori cattolici». Una «sensibilità» legata a un’educazione che Springsteen ha avuto «da una mamma italiana e da un papà irlandese». Una «beatificazione» tanto più significativa e sorprendente per un big dello spettacolo di cui è nota la condizione di divorziato, ma alla cui produzione musicale viene attribuito un «altro valore letterario» e, addirittura, religioso.
Oltre all’educazione, uno dei fattori che lo ha maggiormente influenzato è stata la lettura dei racconti della scrittrice cattolica Flannery O’Connor che parlano di peccato e di redenzione, termini che troviamo nei testi di Springsteen che, in 35 anni alternano «badlands» e «promised lands». Ne è testimonianza il «profondo senso umano e spirituale» racchiuso nelle sue canzoni, «dal rapporto col padre alle relazioni d’amore, dalla voglia di fuga e di riscatto al desiderio di liberazione, fino alla riscoperta della paternità e della famiglia».
Dopo i fulmini scagliati dai Sacri Palazzi contro il satanico Marilyn Manson e l’heavy metal, la riabilitazione del Boss trae ispirazione dalla Gmg 2008 di Sydney, dove Benedetto XVI ha stigmatizato sesso (ossia «approccio permissivo alla sessualità») e droga, ma ha assolto il rock, affrancato dalla triade maledetta dei «falsi dei che portano alla morte per ingordia dei beni materiali». L’importante, però, è non mescolare sacro e profano.
«Il Papa non è una star da festival rock intorno al quale gira tutto», puntualizza Joseph Ratzinger sul suo ruolo: «Il Papa è totalmente e solamente Vicario».
Comunque, Osservatore dixit, Michael Jackson è «un’icona per tutti» e, secondo la lezione dell’allora cardinale Ratzinger, «il rock duro deve essere purificato dei suoi messaggi diabolici». Il rock di qualità, però, ha da tempo cittadinanza Oltretevere e già Bob Dylan, a Bologna nel ‘97, affascinò Giovanni Paolo II e i cardinali.
Insomma, le rock star non sono più bandite dalla Santa Sede, anzi elogiate dai suoi mass media. La Chiesa apre al pop-rock, ma resta il no all’heavy metal.
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11 commenti:
Ormai L'Osservatore Romano "benedice" tutto, indiscriminatamente. Tex Willer, Obama, Michael Jackson, Harry Potter, Bruce Springsteen, Oscar Wilde...
Vogliamo chiederci cosa significa tutto questo? Che tipo di direttore è Vian?
Oscar Wilde? L'icona per eccellenza della cultura omosessuale, l'origine del senso moderno di "omosessualità"?
C'è da rimanere sbalordito. E non meraviglia più di tanto che questo giornale non vende più.
Un "giornale delle idee", Vian lo chiamò all'epoca.
Ora si impone la domanda: di quali idee?
Raffa, ti segnalo da Tempi Benedetto XVI e i palloncini gonfiati di Rodolfo Casadei
http://www.tempi.it/speciale-meeting/007311-benedetto-xvi-e-i-palloncini-gonfiati?page=0
Lo stesso articolo è anticipato oggi dal Foglio con il titolo La mia Africa su cura con la fedeltà.
Alessia
All'Osservatore Romano ...e non solo, han perso la tramontana...
Che dire...No Comment!
Difficile, se non impossibile, dare torto a Seraphicus!
Come avrete notato, segnalo solo alcuni articoli dell'Osservatore, in particolare quelli che si occupano dell'attivita' e dei testi del Santo Padre.
Per questo non avete letto in questa sede gli articoli su Tex Willer, Obama, Michael Jackson, Harry Potter, Bruce Springsteen etc.
La produzione letteraria del Papa (prima e dopo l'elezione) e' enciclopedica.
Gradirei che ci si occupasse di piu' di teologia e di catechismo e meno di cantanti o di "maghetti".
Per questi argomenti ci sono tutti gli altri giornali.
R.
il cambio della "guardia" al giornale della Santa Sedde nonè stato un bene. Spesso ci son articoli che suscitano perplessità e m ichiedo se le parole del Santo padre e il Suo pensiero siano sempre interpretati in modo corretto
Questa volta non mi associo al generale tono dei commenti, mi dispiace. Non capisco dove sia lo scandalo, anzi vi invito a leggere l'articolo dell'Osservatore.
Vi trovereste non una lode al "santo rock" (che in sè non ha comunque a mio parere nulla di diabolico) ma una bella cronaca del concerto e una critica positiva a tanti temi trattati dal cantautore americano nelle sue canzoni.
Un saluto a voi, buona giornata e buon rock a tutti.
Mi sia permesso di chiarire:
Sono un appassionato di Rock Music, di tutta la storia da Bill Haley in poi, passando per Elvis Presley, Jerry Lee Lewis, Jethro Tull, Led Zeppelin fino ai giorni nostri (e mi piace citare in particolare i nostri Gianna Nannini e Vasco Rossi). Non ho mai compreso le posizioni riguardanti il "Rock satanico". Non esiste un "Rock satanico", ma solo delle persone sataniche che talvolta fanno anche del Rock.
Qui si tratta di altro: ritengo fuori luogo che un giornale come l’Osservatore proponga "recensioni" del genere. Ci sarebbero altre cose da fare. Sorge il dubbio di un affanno di “modernità”. E una totale mancanza di "linea" e di consapevolezza della propria missione. Tutto qui.
Per il resto: Bruce Springsteen sicuramente è e rimane: "The Boss".
La lista si potrebbe allungare con gli articoli sui Beatles (40 anni del White album) o sulla Motown Records e la "Black music"...ma se permettete ancora piu' gravi sono gli spazi che l'Osservatore riserva a certi prelati che "sottilmente" aggirano dogmi dichiarati come ad esempio la Verginita' Perpetua della Madre di Dio (Mons. Ravasi che afferma tra le altre "sottigliezze": "Lo zelo di alcuni scrittori cristiani antichi e di alcuni mariologi aveva negato a Maria le doglie del parto, considerate frutto del peccato originale". http://paparatzinger2-blograffaella.blogspot.com/2008/12/mons-ravasi-maria-incinta-di-ges.html) o gli spazi discutibili dedicati a teologi come Mons. Bruno Forte:
http://blog.messainlatino.it/2009/01/ermeneutica-della-discontinuit-in.html
o peggio ancora:
http://liberstef.myblog.it/archive/2009/01/28/l-uomo-di-fronte-al-male-di-bruno-forte.html pubblicato sull'osservatore romano il 29 gennaio 2009...
...per non parlare delle derive "evoluzionistiche" con il tentativo di "sdoganare" addirittura Darwin!!!!
Miserere nostri Domine!
....sul Darwinismo:
http://liberstef.myblog.it/archive/2009/03/04/la-falsa-contrapposizione-tra-darwinismo-e-chiesa.html
Ovvia su chiunque va all'osservatore ci sarebbe qualcosa da dire!! Non siamo leziosi, tanto uno che va bene a tutti non ci sarà mai. Vedi il papa :))
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