sabato 21 marzo 2009

Angola: primo giorno per Benedetto XVI accolto nella capitale Luanda da una folla entusiasta (Muolo)


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Il toccante incontro nel Centro Cardinale Léger: Dove il dolore degli innocenti si mostra in tutto il suo dramma (Osservatore Romano)

La crisi della Santa Sede nella comunicazione con i media (Cantuale Antonianum)

Segnalazioni articoli e commenti interessanti...

Il Papa: "Dobbiamo essere convinti anche del fatto che non facciamo ingiustizia a nessuno se gli presentiamo Cristo e gli diamo la possibilità di trovare, in questo modo, anche la sua vera autenticità, la gioia di avere trovato la vita" (Omelia)

Sinodo Speciale per l'Africa: il commento di Salvatore Izzo

Card. Vingt-Trois: "La polemica attuale è un'occasione per farla pagare al Papa per il successo del viaggio in Francia"

Edizioni straordinarie dei principali quotidiani del Paese nel giorno dell'onomastico del Pontefice (Osservatore Romano)

Il giovedì del Papa in Camerun: il commento di Gian Guido Vecchi

Il Papa: "Il Cristiano di fede adulta e matura non è colui che segue le onde della moda e l’ultima novità, ma colui che vive profondamente radicato nell’amicizia di Cristo" (Discorso ai vescovi di Angola e São Tomé)

Dall’Africa: perché il Papa ha ragione. Jumbam: dis­sonanza tra la copertura locale e quella straniera (Pozzi)

Il Papa in Angola parla alle donne: «Sono vendute e discriminate» (Lorenzoni)

L'arrivo del Papa in Angola e il discorso al Corpo Diplomatico: il commento di Andrea Tornielli

Benedetto XVI, il Papa odiato dai media, ma amato dal popolo (Fattorini)

Jovine (malata Aids): senza marito e con sei figli ormai orfani, a che mi servono i condom? (Salini)

Il Papa in Angola: L'Africa nel cuore (Osservatore Romano)

Il Papa: il regno del denaro soffoca l’Africa (Tornielli)

IL PAPA IN AFRICA: I VIDEO DI IERI

Il Papa ricorda il nazismo (aprendo ancora una volta il suo cuore) e condanna i programmi per l'aborto (Izzo)

Vian sulla strumentalizzazione mediatica del viaggio del Papa: perché - come si è fatto - polemizzare fino all'insulto e alla distorsione dei fatti?

Una notiziola che passerà certo inosservata (Messainlatino)

La curiosità: tartaruga africana in viaggio con il Papa verso l'Angola (Reuters)

UNA FOLLA OCEANICA HA ACCOLTO IL PAPA A LUANDA

Il Papa: "Il Cristiano di fede adulta non segue le onde della moda" (Sir)

Il Papa: Sconvolgente discriminazione e sfruttamento delle donne

Le agenzie ed i giornaloni riflettano bene: non ci fanno una grande figura a limitare i problemi dell'Africa all'aborto ed al preservativo!

Ecco un esempio di ecumenismo (VERO!): il Patriarcato Ortodosso Russo sostiene il Papa su condom e Aids

Il Papa sferza i Paesi ricchi: mantengano le promesse fatte all'Africa. Che ne dicono Francia, Germania, Belgio, Spagna, Gran Bretagna...?

Il Papa: "Amici miei, armati di un cuore integro, magnanimo e compassionevole, voi potete trasformare questo Continente, liberando il vostro popolo dal flagello dell’avidità, della violenza e del disordine, guidandolo sul sentiero segnato dai principi indispensabili ad ogni moderna civile democrazia..." (Discorso alle Autorità dell'Angola)

Il piacere di aggredire il Papa senza capirne il messaggio (De Marco)

Perché i media ignorano l’Africa? Benedetto XVI, profeta disarmato, si sta facendo avvocato del Continente (Accattoli)

Tornielli: Luanda, calore umano e resistenza fisica di Benedetto

Il Papa ed il tema dell'aids: il punto di Salvatore Izzo

Ohoooooooooo!!! La notizia che aspettavamo da quasi due anni: la Commissione Ecclesia Dei impone a una diocesi la celebrazione della Messa antica

Il giornalista camerunense Babà: «Pensiamo che il problema sia più occidentale che nostro. Qui abbiamo bisogno di medicine e non preservativi» (Muolo)

Se il Papa africano diventa No Global (Rodari)

Segnalazione nuovo libro "“ESSERE COMUNITÀ PER FARE MISSIONE” (Paoline)

IL PAPA IN CAMERUN ED ANGOLA: I VIDEO, I PODCAST E LE FOTO

Il Papa affronta il tema dell'inculturazione: Gesù è in Africa da duemila anni, la teologia deve crescervi (Izzo)

Contro il Papa la dura legge del business (Bobbio)

Il Papa: "Non arrendetevi alla legge del più forte! Perché Dio ha concesso agli esseri umani di volare, al di sopra delle loro tendenze naturali, con le ali della ragione e della fede" (Discorso all’Aeroporto di Luanda)

Mons. Fellay: chi attacca il Papa è contro la tradizione (Sussidiario)

Il Papa, in difesa dell'Africa, leva alta la sua voce: "Non fatevi ingannare! Non lasciatevi affascinare da false glorie e da falsi ideali!" (Izzo)

Il condom mediatico occulta le colpe dell'Occidente (Mastroianni)

Gli attacchi concentrici a un Papa «scomodo» (Maraone)

Mons. Fellay sui colloqui dottrinali fra Santa Sede e Fraternità San Pio X: "Bisognerà lavorare molto e mettere in conto delle difficoltà. Ma ci stiamo preparando seriamente" (Il Foglio)

Giovanni Reale: chi critica il Papa, in quanto si sarebbe arroccato su posizioni retrograde, non ha capito la grandezza dell'uomo (Corriere)

Il Papa è stato coraggioso e forse un pò troppo fiducioso quando ha parlato di preservativo, ma l’ha fatto, dimostrando di non averne paura (Valli)

La curiosità: Chantal, la first lady cotonata soccorsa da Papa Ratzinger :-)

L’ipocrisia di chi vuol dare lezioni al Pontefice (Tornielli)

VIAGGIO APOSTOLICO DEL SANTO PADRE IN CAMERUN E ANGOLA (17-23 MARZO 2009): LO SPECIALE DEL BLOG

DISCORSI ED OMELIE DEL SANTO PADRE IN CAMERUN ED ANGOLA

IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA DEL SANTO PADRE AI VESCOVI CATTOLICI SULLA REMISSIONE DELLA SCOMUNICA AI QUATTRO VESCOVI "LEFEBVRIANI"

ANGOLA FERITA COME LA MIA GERMANIA

Angola: primo giorno per Benedetto XVI accolto nella capitale Luanda da una folla entusiasta. Negli incontri con i politici e con i vescovi le sfide che attendono il Paese e il Continente «Non arrendetevi alla legge del più forte». E ai Paesi ricchi: «Mantenete le promesse di aiuti»

Il Papa: pace e sviluppo per l’Africa

Da Luanda richiamo ai «principi indispensabili a ogni moderna democrazia»

DAL NOSTRO INVIATO A LUANDA (ANGOLA)

MIMMO MUOLO

L’Angola in partico­lare, e l’Africa più in generale, «non de­vono arrendersi alla legge del più forte».
Per il conti­nente, infatti, è arrivato il tempo della democrazia con tutti i suoi principi. Co­sì come per i «Paesi svilup­pati » è giunto il momento di «realizzare le promesse», tanto più urgenti in tempi di crisi mondiale. Ad esem­pio destinare «lo 0,7 % del proprio pil agli aiuti ufficia­li allo sviluppo».
Appena giunto a Luanda, Benedet­to XVI entra subito nel vivo dei problemi che travaglia­no questa terra di grandi contrasti. Corruzione, man­cato rispetto dei diritti u­mani, guerre, violenze, po­vertà.

Il Papa, una volta di più, dimostra con i fatti che conosce e ama l’Africa più di tanti presunti esperti e che dall’Africa è riamato senza riserve. Basti guarda­re il clima del suo arrivo al­l’aeroporto internazionale della capitale angolana.

So­no immagini fotocopia (e forse ancora più intense) di quelle di martedì scorso a Yaoundé. Centinaia di mi­gliaia di persone hanno let­teralmente circondato la papamobile, che avanzava a fatica lungo i viali fenden­do una folla entusiasta, con il Pontefice che non si è sot­tratto all’abbraccio e ha ri­cambiato con ampi gesti di saluto, sorrisi e benedizioni nel tripudio generale.

Gesti che ha ripetuto anche in se­rata, affacciandosi al balco­ne della Nunziatura visibil­mente contento, per ri­spondere alle migliaia di fe­deli che lo invocavano scan­dendo la frase «Papa, ami­go, Angola està con tigo».

Ecco, dunque, che i tre di­scorsi pronunciati ieri (sul­la pista dell’aeroporto di fronte al presidente José E­duardo Dos Santos, nel pa­lazzo presidenziale rivol­gendosi al Corpo diploma­tico e nella nunziatura al co­spetto dei 25 vescovi della locale Conferenza episco­pale) assumono il valore di un ulteriore contraccambio per tanto affetto. Con le sue parole, infatti, come egli stesso sottolinea, il Papa vuole «offrire un cordiale in­coraggiamento a prosegui­re sulla via della pacifica­zione e della ricostruzione». E non solo all’Angola, ma a tutta l’Africa. Questa visita, spiega Benedetto XVI, «nel mio spirito ha per orizzon­te il Continente africano, anche se i miei passi – ag­giunge – ho dovuto circo­scriverli a Yaoundé e Luan­da ». E di che cosa ha bisogno dunque questa terra? Tre sono le prospettive indica­te dal Pontefice. Pace, de­mocrazia, aiuto allo svilup­po. La pace innanzitutto.
Ri­cordando la sua nazionalità tedesca e quanto la Germa­nia abbia sofferto a causa di «ideologie devastanti e di­sumane », il Papa invita «al dialogo tra gli uomini come mezzo per superare ogni forma di conflitto e di ten­sione e per fare di ogni Na­zione una casa di pace e di fraternità». «Non arrende­tevi alla legge del più forte» è il suo accorato appello. Con le «ali della fede e del­la ragione non vi sarà diffi­cile riconoscere nell’altro un fratello con gli stessi di­ritti umani». Sono parole pronunciate già all’aeroporto, sotto un sole cocente che nel recen­te passato è stato muto te­stimone di una terribile guerra civile con più di mez­zo milione di morti. E dun­que assumono ancora mag­gior valore in una nazione che ha trascorso in pratica 27 dei suoi 34 anni di indi­pendenza (prima era una colonia portoghese) a dila­niarsi. Anche qui, in un cer­to senso, si potrebbe parla­re di un’«Africa in miniatu­ra » (ma per ragioni opposte a quelle del Camerun), poi­ché purtroppo quello an­golano non è stato il solo conflitto fratricida che ha insanguinato il continente dopo la fine del coloniali­smo. Perciò la scena di pa­ce e di gioia che si presenta al Papa ai piedi dell’aereo, dove lo attendono autorità e vescovi locali, e poi per le strade della capitale, è dav­vero un simbolo di speran­za.
Benedetto XVI sa, però, che l’assenza della guerra da so­la non basta. E quando ar­riva nel palazzo presiden­ziale per la visita a Dos San­tos, che è ininterrottamen­te al potere dal 1979, e per il discorso al Corpo diploma­tico, mette anche l’accento sulla necessità di liberarsi « dal flagello dell’avidità, dalla violenza e dal disordi­ne» .
Tra i principi di una moderna democrazia, spie­ga il Papa, ci sono «il rispet­to e la promozione dei di­ritti umani, un governo tra­sparente, una magistratura indipendente, una comu­nicazione sociale libera, un’onesta amministrazione pubblica, una rete di scuo­le e di ospedali funzionanti in modo adeguato, e la fer­ma determinazione, radi­cata nella conversione dei cuori, di stroncare una vol­ta per tutte la corruzione». E anche queste sono paro­le sulle quali riflettere. Non solo qui a Luanda, ma in molti altri Stati africani, compreso il Camerun ap­pena lasciato. Tra l’altro, a dimostrazione di quanto il cammino della democrazia sia ancora lungo, va regi­strato il rifiuto della polizia all’ingresso del pool di gior­nalisti del volo papale che doveva assistere alla ceri­monia nel palazzo presi­denziale.
A nulla sono valse le proteste.
Ma il discorso sulle pro­spettive dell’Africa non sa­rebbe completo senza il ri­ferimento all’economia. Perciò, sempre parlando al Corpo diplomatico, mentre raccomanda agli africani di diventare «gli agenti prima­ri del proprio sviluppo», Pa­pa Ratzinger lancia un mo­nito alla comunità interna­zionale.
«Coordinare gli sforzi - chiede il Pontefice ­per realizzare gli impegni per lo sviluppo indicati dal Doha round», cioè dare lo 0,7 per cento del pil delle nazioni ricche all’aiuto allo sviluppo. « Un’assistenza ancor più necessaria oggi con la tempesta finanziaria mondiale in atto», sottoli­nea il Papa, che conclude: « La Chiesa, la troverete sempre accanto ai poveri di questo continente » . Cosa che qui in Africa è più che e­vidente. Anche se in Euro­pa molti fingono di non ac­corgersene.

© Copyright Avvenire, 21 marzo 2009

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