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Il Papa è «il supremo custode della Tradizione» della Chiesa, e per questo è continuo bersaglio di attacchi da parte del «mondo progressista» uscito vincitore dal Concilio Vaticano II e «alleato con lo spirito moderno liberale». Lo ha detto il segretario generale della Fraternità lefebvriana di San Pio X, mons. Bernard Fellay, in una intervista al quotidiano Il Foglio.
Intervistato da Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro, già autori di un libro intervista dal titolo «La tradizione. Il vero volto», l'attuale capo dei lefebvriani torna a sottolineare l'esistenza di un «legame ontologico» fra il Papa e la tradizione, conferma la disponibilità dei lefebvriani, che definisce «cattolici normali», a confrontarsi con gli esiti del Concilio e con il post-concilio. Precisa poi che il Vaticano II «si è autodefinito concilio “pastorale e non dogmatico” e che i dubbi che permangono sulla sua corretta interpretazione lo confermano. Il problema tuttavia - sottolinea Fellay - non è solo dottrinale.«'Durante il Concilio si fronteggiarono due parti: una tradizionale, rappresentata soprattutto dalla Curia romana, e un'altra progressista. Fu quest'ultima a vincere - afferma nell'intervista - e mise fin da subito nel mirino il papato».
«Il mondo progressista, che si è alleato con lo spirito moderno liberale, appena vede la chiesa levare la sua voce forte e chiara per ristabilire la verità, reagisce attaccando il Papa». «La nostra vicenda - conclude il capo dei lefebvriani - è solo l'ultima in ordine di tempo».
© Copyright Il Sussidiario, 20 marzo 2009
4 commenti:
Sono stufo di sentire le solite storie! Un concilio ecumenico è dottrinale e disciplinare, non dogmatico e pastorale. Il resto è retorica.
Come ho già scritto, vorrei chiedere a Fellay: è possibile che un concilio riconosciuto ecumenico dal Papa sbagli in questioni di FEDE E MORALE? Ci risponda prego. Altro che progressisti e tradizionalisti!
Si accetta la tradizione dell'infallibilità della chiesa nei suoi pronunciamenti (Costituzioni dogmatiche il Vat. II ne ha fatte 2) o si seleziona quel che piace e quel che non piace.
Per favore, caro Fellay, è ora di sciogliere le riserve: ben vengano i dialoghi per interpretare giustamente, ma accettate o no i TESTI APPROVATI DALLA CHIESA CATTOLICA? Le interpetazioni si fanno sui testi. Giusto resistere a certe interpretazioni, ma da nessun cattolico è accettabile non accogliere e sottomettersi ai testi dottrinali di un qualsivoglia concilio ecumenico!
Caro fe. A.R., ancora una volta il suo tono arrogante di custode della tradizione mi infastidisce oltremodo. I lefebvriani in recenti dichiarazioni hanno detto di non rifiutare il Concilio a priori, ma di volerne discutere i passi più controversi.
Il valore dogmatico, per espressa volontà del concilio stesso è legato ai dogmi già definiti che si andavano trattando.
È innegabile che alcuni passaggi siano poco chiari, se la commissione apposita non è mai stata in grado di pronunciarsi su niente e ha lasciato che una canea di interpreti affermasse tutto e il contrario di tutto.
Mi spieghi perché i lefebvriani dovrebbero accettare tutto il concilio a sctola chiusa, mentre altri possono rifiutare a pié pari interi concili dogmatici, senza che Lei dica nulla???????????????
per me fellay ha ragione da vendere.
Sono completamente daccordo con Don Gianluigi e con Mons. Fellay....
Chiedo a tutti di pregare e offrire sacrifici per il pieno reintegro della Comunità San Pio X nella Chiesa cattolica.
Comunque a mio parere essi sono più cattolici di tanti che dal di dentro della Chiesa attaccano il Papa.
Un prete di campagna
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