mercoledì 25 novembre 2009

Legionari di Cristo, dopo gli scandali sessuali: «Perdono, saremo più umili». Con l’arrivo di Benedetto XVI l’aria è cambiata (Giansoldati)


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Legionari di Cristo, dopo gli scandali sessuali: «Perdono, saremo più umili»

di Franca Giansoldati

CITTA’ DEL VATICANO (24 novembre)

La doppia vita di padre Marcial Maciel Degollado, il fondatore dei Legionari di Cristo recentemente scomparso, accusato di abusi sessuali e pedofilia da diversi seminaristi, rischia di schiacciare il futuro della Congregazione dei Legionari di Cristo.
«Chiediamo perdono a tutti e aspettiamo fiduciosi ciò che ci dirà la Santa Sede. Noi promettiamo di diventare la Congregazione più umile» sussurra imbarazzato padre Alvaro Corquela, il successore di padre Maciel.
L’inchiesta aperta agli inizi di quest’anno dal cardinale Bertone per fare luce sui fatti, è ormai giunta alle battute finali e i Legionari aspettano col fiato sospeso l’esito, timorosi di un giro di vite.
La Congregazione fondata in Messico negli anni Quaranta è una realtà in forte espansione. Conta 18 università, decine di seminari, 800 sacerdoti e 20mila laici raggruppati nell’associazione Regnum Christi.
Per quasi un anno è stata passata a setaccio da due visitatori apostolici col compito di verificare la fondatezza delle accuse contro padre Maciel, compresa l’esistenza di almeno tre figli, di cui una in Spagna.
Ieri mattina il cardinale Bertone e padre Corquela sono restati chiusi in una saletta dell’Ateneo Regina Apostolorum, subito dopo la cerimonia d’apertura dell’anno accademico, per almeno venti minuti.
Si è trattato di un piccolo summit a porte chiuse, senza testimoni, né telecamere, servito ad entrambi per un franco scambio di opinioni. Seduti l’uno di fronte all’altro su dei divanetti blu, protetti dall’esterno da un cordone di gendarmi, si sono scambiati la lettura di alcuni documenti, probabilmente in vista di una decisione concordata. Non si tratta, infatti, solo di riconoscere la colpevolezza del fondatore, ma di arrivare a separare questa figura dalla storia della congregazione stessa, cercando di salvaguardarne le molteplici attività. La posta in gioco è importante e delicata.
Padre Corquela quando è uscito dalla riunione era visibilmente scosso.
«Dobbiamo metterci al servizio di quello che il Vaticano ci dirà», ha osservato parlando con alcuni giornalisti. Gli abusi compiuti dal predecessore, le violenze sui seminaristi, i figli, le amanti fisse costituiscono un fardello ingombrante: «Dobbiamo riconoscere queste cose, accettarle, ma dobbiamo andare avanti, anche se con molto dolore e chiedendo perdono a tutte le persone che hanno sofferto».
Poi, guardando al futuro, ha assicurato che i Legionari di Cristo opereranno nell’umiltà «con grandissima purezza di cuore, carità e misericordia. E’ questo che abbiamo imparato». Una brutta, bruttissima storia per una congregazione che, come ha riconosciuto il Vaticano, svolge «un benemerito apostolato».
Tre anni fa, quando è scoppiato il caso, Papa Ratzinger ha immediatamente ordinato i provvedimenti ispettivi e le misure restrittive nei confronti dell’anziano padre Maciel, all’epoca ancora in vita.
A prescindere dalla sua persona, il Papa non ha mancato di esprimere gratitudine per l’attività apostolica svolta quotidianamente dai sacerdoti dei Legionari di Cristo.
Papa Wojtyla e soprattutto il suo segretario, l’attuale cardinale Dziwisz, così come l’ex segretario di Stato, cardinale Sodano erano tra i principali sostenitori di padre Maciel e della sua opera.
Con l’arrivo di Benedetto XVI l’aria è cambiata.
E nel 2006 il fondatore dei Legionari di Cristo, ormai ultraottantenne, è stato costretto a ritirarsi «ed avere una vita riservata di preghiera e di penitenza». In virtù dell’età avanzata e della salute traballante, gli è stato risparmiato il processo canonico.

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Scusate la mia ignoranza di diritto canonico, ma ci saranno ripercussioni anche per tutta la "linea di comando" (dal prete semplice della legione fino ai monsignori, vescovi e cardinali) che ha permesso che questo scandalo non si correggesse prima di giungere a tale marciume?
Come mai nessuno ha parlato quando si poteva limitare il danno? Che figura ci facciamo noi cattolici? Perché é potuto accadere questo?
Qualcuno sa darmi una risposta? Io sono sgomento