domenica 6 dicembre 2009

Teologia della liberazione, il Papa: unità oltre l’errore (Cardinale)


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Il Papa: "Nell'Istruzione Libertatis nuntius si sottolineava il pericolo che comportava l'accettazione acritica da parte di alcuni teologi di tesi e metodologie provenienti dal marxismo. Le sue conseguenze più o meno visibili fatte di ribellione, divisione, dissenso, offesa, anarchia, si fanno ancora sentire, creando nelle vostre comunità diocesane grande sofferenza e una grave perdita di forze vive" (Discorso ai vescovi brasiliani)

Crisi economica mondiale ed anniversari dello Stato tedesco e della caduta del Muro di Berlino nell'udienza del Papa al presidente della Germania

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Il Papa: dalla teologia della liberazione sono scaturiti elementi di "ribellione, divisione, dissenso, offesa, anarchia..."

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Teologia della liberazione

Il Papa: unità oltre l’errore

DA ROMA GIANNI CARDINALE

Benedetto XVI ha ricordato e ribadito l’attualità dell’istruzione Libertatis nuntius sulla teologia della liberazione che aveva firmato 25 anni fa come cardinale prefetto della Congregazione per la dottrina della fede. E lo fa con linguaggio forte e chiaro.
L’occasione è il discorso ad un gruppo di vescovi brasiliani ricevuti in visita ad limina. Parlando delle università e scuole «cattoliche» il Papa esprime la sua «viva gratitudine ecclesiale alle diverse congregazioni religiose che fra di voi hanno fondato e sostenuto rinomate università, ricordando loro tuttavia – aggiunge – che queste non sono proprietà di chi le ha fondate o di chi le frequenta, ma espressione della Chiesa e del suo patrimonio di fede».
«In tal senso – prosegue il Papa – vale la pena ricordare che, lo scorso agosto, ha compiuto venticinque anni l’istruzione Libertatis nuntius della Congregazione per la dottrina della fede, su alcuni aspetti della teologia della liberazione ». Il documento citato, approvato da Giovanni Paolo II, porta la firma del cardinale Joseph Ratzinger e dell’arcivescovo Alberto Bovone, all’epoca rispettivamente prefetto e segretario del dicastero. In esso, ricorda Benedetto XVI, «si sottolineava il pericolo che comportava l’accettazione acritica da parte di alcuni teologi di tesi e metodologie provenienti dal marxismo».
Ma gli effetti negativi della teologia della liberazione per Benedetto XVI permangono ancora nel corpo ecclesiale (d’altronde se la Notificazione della Congregazione per la dottrina della fede sulle opere dell’allora padre Leonardo Boff è del 1985, quella che riguarda il gesuita Jon Sobrino risale a soli tre anni fa).
Il Papa a questo proposito usa un linguaggio netto. Le «conseguenze» di questa accettazione acritica di tesi e metodologie marxiste «fatte di ribellione, divisione, dissenso, offesa, anarchia, si fanno ancora sentire, creando nelle vostre comunità diocesane grande sofferenza e una grave perdita di forze vive».
Dopo la forte denuncia il Papa rivolge un’implorazione.
«Supplico – dice – quanti in qualche modo si sono sentiti attratti, coinvolti e toccati nel proprio intimo da certi principi ingannatori della teologia della liberazione, di confrontarsi nuovamente con la suddetta Istruzione». Così Benedetto XVI. Sarà ora interessante verificare se questo discorso susciterà un’ulteriore riflessione nel mondo variegato della teologia della liberazione.
Tempo fa uno dei più autorevoli esponenti, padre Clodovis Boff, fece una profonda riflessione autocritica su tutto il movimento, ma venne prontamente rimbrottato dal fratello, non pentito, Leonardo.

© Copyright Avvenire, 6 dicembre 2009

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